Vita sociale
13 ottobre 2018 - In ricordo e onore
Sabato 13 ottobre 2018, nell'ormai prossima ricorrenza del centenario della fine della Grande Guerra, presso il Liceo Classico e Linguistico Carlo Alberto di Novara ha avuto luogo il convegno In ricordo e onore, titolo ripreso da una pubblicazione edita dal liceo stesso negli anni Venti In ricordo ed onore degli alunni che militarono durante la quarta guerra d’indipendenza.
La commemorazione ha particolarmente evidenziato il profilo degli ex allievi che trovarono la morte durante il conflitto.
Simonetta Focardi, docente curatrice dell'iniziativa, ha ricordato in un appassionato intervento i nomi e le figure dei quarantotto ex allievi caduti.
Alcuni erano ormai professionisti affermati: avvocati, ingegneri, insegnanti, medici e militari di carriera; molti furono anche i morti in giovanissima età, chiamati alle armi quando ancora non avevano terminato gli studi universitari, fra di loro alcuni "ragazzi del ’99".
Ricordiamo in particolare il giovane Giuseppe Ronchi, seminarista, di Dagnente, i fratelli Alfredo e Federico Ruga e i giovani Andrea Balsari e Giovanni Buslacchi morti in prigionia.
Tra i caduti spiccano i nomi di note famiglie novaresi e della provincia - che all'epoca comprendeva il vercellese, il Verbano e la Valsesia - e della Lomellina: Adami, Agosta, Basile, Boglio, Buslacchi, Campana, Carnevale, Foglia, Frego, Giubertoni, Mittino, Passerini, Ragazzoni, Ruga, Tinelli; oltre ad essi anche membri di importanti famiglie: il maggiore Giovanni Ferrari Ardicini di Gozzano, militare di carriera e il capitano Fulcieri Paulucci de' Calboli, di famiglia romagnola ma residente per qualche tempo a Novara, in quanto figlio della nipote dell’ambasciatore Giuseppe Tornielli di Vergano.
Il Paulucci, convinto interventista, si arruolò volontario allo scoppio delle ostilità, fu ferito in azione ma volle ritornare in prima linea ancora convalescente e fu nuovamente ferito in combattimento perdendo l’uso delle gambe. Fu decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare e continuò, fino alla fine della guerra, a dirigere l’ufficio di propaganda patriottica; morì in sanatorio nel 1918 e Novara gli intitolò una via.
Particolare risalto è stato dato dalla prof. Focardi alla figura di Giovan Battista Morandi, diplomato al Carlo Alberto e divenuto in seguito un erudito studioso di storia e d’arte, al centro della vita culturale novarese del primo Novecento, direttore della Biblioteca e del Museo civico e fondatore del Bollettino Storico per la Provincia di Novara.
All’inizio della Guerra anche il Morandi fu richiamato in servizio come capitano degli alpini.
Dal fronte inviò diverse lettere colme di elevati pensieri e osservazioni toccanti e acute sulla vita di guerra. Morì nel novembre 1915, colpito alla testa da un cecchino; il suo cappello di alpino che ancora reca il segno della pallottola austriaca, è stato nell'occasione trasportato dal Museo Rossini, dove è custodito, ed esposto durante la conferenza.
Sono stati ricordati anche gli ex allievi che combatterono nel conflitto riuscendo, per fortuna, a ritornare a casa; fra questi i novaresi: Giuseppe Lampugnani, pioniere dell’alpinismo sportivo; Giuseppe Garone, promettente musicista, che amputato di un braccio, dovette abbandonare la carriera musicale e Michele Piana, classe 1900, richiamato in guerra appena diciottenne per combattere gli ultimi mesi del conflitto.
Era presente in sala il nipote del sottotenente Luigi Mussini, di Tromello, che ha esposto la cassetta militare appartenuta allo zio, ex allievo del liceo, classe 1896, morto sul Carso. Interessantissimo cimelio contenente un fornelletto portatile, tutto il necessario per la toeletta e l’igiene personale, complementi d’abbigliamento militare (fasce, calosce, berretto) e manuali militari.
La seconda parte del convegno è stata incentrata sull'anteprima della presentazione del volume CVII del Bollettino Storico per la Provincia di Novara, interamente dedicato al diario del dottor Luigi Vercelli, di Gattico, medico militare e anch’egli ex allievo del Carlo Alberto.
Il Dott. Vercelli fu inviato sul fronte macedone e lasciò un accurato resoconto della sua esperienza, corredato da una messe di fotografie, in gran parte inedite, che ora vengono riprodotte sul Bollettino della Società Storica Novarese assieme alla trascrizione integrale del diario.
Il Direttore del Bollettino, Sandro Callerio, ha presentato e commentato un’ampia scelta del materiale fotografico, accompagnata dalla lettura di alcuni brani del diario da parte di alcuni allievi del liceo.
I brani ascoltati hanno messo in evidenza la notevole personalità del Vercelli, osservatore attento, acuto e sincero analista della realtà sociale e politica e uomo dabbene sempre pronto a guardare alle persone incontrate con occhio umanamente partecipe.
Dopo la guerra Vercelli fu primario all’Ospedale Maggiore di Novara; richiamato, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, col grado di tenente colonnello, alla direzione del locale Ospedale militare, nel 1943, commissionò, al giovane convalescente Salvatore Fiume, la decorazione del proprio ufficio con un bassorilievo policromo che raffigura le varie epoche della Sanità Militare.
L'opera, quasi dimenticata con l'abbandono della caserma alla fine degli anni '80 è stata recentemente riscoperta e valorizzata nella restaurata caserma ove ha sede il comando provinciale dei Carabinieri Forestali.
di Luigi Simonetta