Recensioni e Segnalazioni

Guido Cantelli il direttore d'orchestra entrato nel mito

Guido Cantelli in una immagine autografata e datata 1953

Scritto con stile agile e ricco di documenti, alcuni dei quali mai pubblicati prima, il nuovo volumetto di Mario Giarda su Guido Cantelli (Novara 1920 – Orly, Francia, 1956) è un’ottima occasione per avvicinare la figura del rimpianto direttore d’orchestra, considerato l’erede di Toscanini, morto in una sciagura aerea a soli 36 anni una settimana dopo essere stato nominato direttore stabile dell’orchestra del Teatro alla Scala.

Giarda, che a Cantelli ha già dedicato negli anni scorsi due volumi, ricostruisce la vita breve e straordinaria di questo “ragazzo di provincia” che in pochi anni di carriera internazionale diventò una star del podio e che oggi viene considerato dalla critica uno dei direttori più significativi del Novecento.
Nel volumetto – una cinquantina di pagine – vengono messi a fuoco i momenti salienti della vita del musicista: dalla sua prima formazione all’ombra della Cupola all’incontro con Toscanini che gli offrì la direzione della sua orchestra; dalle esaltanti stagioni negli Stati Uniti alle tournèe europee con la Scala fino alla storica rappresentazione di “Così fan tutte” di Mozart, definita da Massimo Mila – il maggior musicologo italiano – “insuperabile, anzi ineguagliabile”.
Di particolare interesse sono alcuni brani delle lettere che Cantelli scrisse alla moglie Iris tra il ’48 e il ’49, nei giorni del debutto americano: emerge il ritratto di un giovane uomo sicuro di sé e delle proprie qualità, assolutamente determinato a raggiungere la meta, vale a dire la direzione d’orchestra al massimo livello.
Morì giovane Cantelli, ma il suo lascito artistico continua a suscitare ammirazione tra esperti e appassionati.

[a cura della redazione]