Un lutto - Augusto Lizier [1870-1950]   [BSPN XLI [1950] n. 1 - pp. 65-66]

Un lutto - Augusto Lizier

A ricordarne la bella, simpatica figura siamo in molti qui a Novara. Era nato in Venezia il 16 aprile del 1870, e in Venezia è deceduto il 22 maggio scorso, cioè appena dopo aver compiuto gli ottant'anni di età. Per vari anni tenne la cattedra di Storia nel nostro Liceo elassico, donde passò a Milano. Ben presto però fu innalzato all’alta carica di Provveditore agli Studi della provincia di Catanzaro, e poco dopo a quella d’Ispettore regionale delle Scuole secondarie da prima a Palermo e poi a Torino. Con l'abolizione del Corpo degli Ispettori regionali, fu Provveditore agli Studi di Torino; e, soppressi i provveditorati provinciali, tenne la presidenza del Liceo «D'Azeglio» di Torino e poi quella del Liceo «Marco Foscarini» di Venezia. E della provincia di Venezia in fine fu Provveditore agli Studi, fino al suo collocamento a riposo per limiti di età.

I gravosi uffici ai quali fu preposto per lunghi anni, non affievolirono in lui l’appassionata attività di studioso. Per non accennare che alle più poderose opere che egli lascia, ricorderemo lo studio Intorno alla questione giudaica nel m.e. (Roma, 1898), la Storia del Comune di Treviso (Modena, 1901), L'economia rurale dell'età prenormanna nell’ Italia meridionale (Palermo, 1907), Le Scuole di Novara ed il Liceo-Convitto (Novara, 1908), Storia del medio evo (Milano, 1927).

L'eccellenza dei suoi studi gli procurò, fin da quando risiedeva in Novara, il grado di Libero docente di Storia moderna nell'Università di Milano. Lascia anche un apprezzato testo scolastico di Storia per i Licei; e da vari anni era Direttore della rivista Archivio veneto

Ma a noi piace ricordarlo come educatore e come storico in Novara. A schiere sono i novaresi che l’ebbero maestro nel nostro Liceo e sentono tuttora l'altezza del suo magistero. E molti ricordano ch’Egli eccelse nella schiera di studiosi che attesero all’esplorazione dei vari archivi novaresi, ricchissimi di materiale storico, schiera a cui appariennero, con altri, G. B. Morandi, Ferdinando Gabotto, Pietro Fedele, Alessandro Viglio, Andrea Leone.

Il nostro Bollettino poi lo ricorda in modo particolare, perchè per vari anni, anche dopo che aveva lasciato Novara, lo ebbe attivo e prezioso collaboratore. Basti ricordare i severi studi novaresi da lui pubblicativi intorno ai più antichi Statuti, all’episcopato e comitato nel m.e., alla nobiltà gentilizia dei Canonici, alla polizia sulla stampa nel periodo francese. Ed anche recentemente ci aveva promesso di riprendere l’interrotta collaborazione.

A Novara poi legò il proprio nome con lo studio già indicato su Le Scuole di Novara ed il Liceo-Convitto, opera magistrale per la vastità della ricerca e la profonda elaborazione critica del copioso materiale storico raccolto.

Il suo collocamento a riposo non segnò per lui l’inizio di un periodo d’inattività; tutt'altro. Per lui «riposo» significò più libera continuazione degli studi prediletti, a cui aggiunse una nuova attività: quella di pubblico amministratore. Sino alla fine infatti fu Sindaco del Comune di Travesio (Udine), luogo a lui caro, dove soleva trascorrere parte dell’anno, alternandone il soggiorno con quello della sua Venezia. Colà ora riposa. Ne vive però lo spirito nell’ammirata memoria di chi ne ricorda la modestia, la bontà, la rettitudine, la sagace attività nei differenti campi in cui la esplicò. Del bene che fece e della stima e profondo affetto che seppe meritarsi si ebbe una commovente prova nelle dimostrazioni di cordoglio tributate alla sua memoria da S. E. il Ministro della Pubblica Istruzione, da numerosi Parlamentari, da Prefetti, da Deputazioni provinciali, da Sindaci, da Istituti ed Enti culturali, da Autorità scolastiche e religiose, e dalla fedele, devota popolazione di Travesio, che tutta si raccolse per l’ultima volta attorno al proprio Sindaco.

AI dolore della famiglia, a cui sino alla fine rivolse il suo affetto e dedicò le sue cure, si associa il nostro Bollettino con vivo senso di ammirazione e di devozione alla memoria di Lui.

C[arlo] S[alsotto].

Vita della Società Storica   [BSPN XLI [1950] n. 1 - pp. 67-72]

Commemorazione di Ugo Ferrandi

La Società, perseguì il compito propostosi di celebrare le commemorazioni di avvenimenti che riguardano la storia locale e di cittadini novaresi per nascita o per elezione, che lasciarono di sè orma notevole nei vari campi dell’attività umana. Così come aveva solennemente commemorato, il 23 marzo dello scorso anno, in un’atmosfera di entusiastica partecipazione della cittadinanza e di personalità locali e forestiere, il centenario della battaglia della Bicocca (*), il giorno 24 ottobre 1949, commemorò l’indimenticabile cittadino novarese Capitano Ugo Ferrandi, intrepido viaggiatore, che dedicò gran parte dell’esistenza all'esplorazione africana, vero pioniere della penetrazione coloniale del nostro paese in Somalia.

L’iniziativa della nostra Società fu giustamente apprezzata dalla cittadinanza, che alla cerimonia partecipò largamente.

La rievocazione della figura del grande novarese fu tenuta al Broletto nel salone dell’Arengo, adorno di preziose armi, scudi, animali imbalsamati ed altri cimeli, doni del Ferrandi al Museo Civico.

La cerimonia fu presieduta da S. E. l’Ambasciatore Vittorio Cerruti, presidente della Società. Vi intervennero S. E. l'on. Brusasca, Sottosegretario agli Esteri e per l'Africa Italiana, in rappresentanza del Governo, S. E. l’Ambasciatore Giuliano Cora, Presidente del Centro di Studi Coloniali della Università di Firenze, l’insigne africanista Generale Alessandro Bodrero, il Generale Toraldo di Francia, il professore Raffaele Corno, S. E. il Prefetto della Provincia, il Sindaco del Comune, e tutte le altre Autorità locali, ed inoltre una densa folla di intellettuali e di popolo, che gremi l'ampissimo salone.

Dopo brevi parole del Presidente, l'on. Brusasca, il quale si disse lieto di presenziare in Novara a questa prima cerimonia ufficiale dopo il suo recente ritorno dall’America, dove dichiarò di aver trovato vivo spirito di comprensione per il nostro paese e per la soluzione del problema coloniale. Elogiò la Società Storica, che opportunamente aveva presa l’iniziativa di esaltare l'opera del grande novarese, uno tra i primi di quella nobile schiera di pionieri italiani, apportatori di civiltà nel continente nero, ricordando inoltre che ha fatto in Africa l'Italia, «unico paese a svolgere opera di civiltà nel senso sociale e disinteressato del termine».

Quindi l'oratore ufficiale S. E. Giuliano Cora tenne la commemorazione, che si pubblica integralmente in questo fascicolo del Bollettino. Il folto uditorio segui la dotta e affascinante esposizione con viva attenzione, e la coronò degnamente con uno scrosciante e prolungato applauso.

Dopo questa cerimonia le Autorità e molto pubblico intervennero all'inaugurazione ufficiale del Museo Faraggiana» nella sua nuova sede nel Palazzo del Mercato, museo ricco, tra l'altro, di pregevoli esemplari della fauna africana, molti dei quali donati da Ugo Ferrandi.

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Assemblea Generale dei Soci
[11 marzo 1950]


Presiede il Presidente S. E. Vittorio Cerruti; del Consiglio Direttivo assente S. E. il Ministro Achille Marazza, trattenuto a Roma da impegni del suo alto ufficio. Discreto il numero dei Soci presenti.

Si approva il verbale della precedente assemblea generale, tenutasi il 28 giugno 1946.

Per coprire i due posti vacanti nel Consiglio Direttivo il Presidente propone il Dr. Comm. Marco Boroli e avv. Giovanni Stoppani: l'assemblea li elegge entrambi per acclamazione (**).

Il Presidente rileva che il numero degli aderenti alla Società è troppo scarso: i soci sono appena centonovantanove.

Taluni vecchi soci non vi hanno più aderito dopo l'inevitabile sosta sociale durante la passata guerra; altre persone del ceto intellettuale furono invano invitate ad aderirvi. Egli raccomanda che ciascuno si adoperi la rifiorisca con i'incremento del numero dei soci. A questo fine potrà contribuire una maggiore diffusione del «Bollettino» a proposito del quale egli raccomanda che in esso si dia posto a studi intorno ad argomenti che interessino anche la vita commerciale ed industriale della regione. Il consigliere Comm. Pezza propone che s'invitivo i Comuni ad aderire alla Società. Il consigliere Mons. Cassani si dichiara contrario, sottolineando la necessità di tener libera la Società da influssi politici. Comune è nei soci la volontà di collaborare per la sua maggiore conoscenza e diffusione.

In seguito il Segretario Teologo Don Ramponi espone il rendiconto dell’attività sociale, soffermandosi specialmente sulla solenne celebrazione del centenario della battaglia della Bicocca e sulla commemorazione di Ugo Ferrandi. Della prima si ampiamente riferito nel fasc. 3-4 del «Bollettino» dello scorso anno; della seconda è detto nelle precedenti pagine di questo stesso fascicolo.

Il Segretario legge poi il resoconto finanziario dell’esercizio chiusosi il 31 dicembre 1949, che qui si riporta.

Rendiconto economico esercizio 1949

Con l'approvazione del rendiconto si chiude l'adunanza.

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(*) – (V. n. 3-4 del «Bollettino > del 1949; dove è pure riportata la orazione commemorativa pronunziata in quell'occasione da S, E. il Sottosegretario di Stato agli Interni On, Avv, Achille Marazza).
(**) – Per le commemorazioni di eminenti Soci defunti, tenutesi nel periodo di tempo fra l'ultima e la presente assemblea (Prof. Alessandro Viglio e Mons. Giovanni Cavigioli}, e per la celebrazione centenaria della battaglia della Bicocca, vedansi i fascicoli 1 e 2-3 dell'a. 1947 e il fascicolo 3-4 dell'a. 1949 del «Bollettino».



Adunanza del Consiglio Direttivo

Il giorno 24 aprile il Consiglio Direttivo tenne la sua prima adunanza dell'anno 1950. Dopo l'insediamento da parte del Presidente dei due nuovi consiglieri Dr. Comm. Marco Boroli ed Avv. Giovanni Stoppani, si procede alla nomina dell Economo: per acclaniazione la carica viene affidata al consigliere Avv. Stoppani, che l'accetta.

Il Presidente propone che si formuli un programma di lavoro da effettuarsi nel corrente anno: facendo conoscere meglio la Società nei circoli intellettuali, è sperabile che essa desti più larga simpatia e attragga nella sua orbita un maggior numero di aderenti. Par raggiungere questo fine, oltre all'attivita che ciascun consigliere può svolgere nell’ambito delle proprie conoscenze, si rivelano opportuni due mezzi, una maggior diffusione del «Bollettino» con la trattazione di argomenti interessanti i vari rami dell'attività cittadina, e la rievocazione di figure ed avvenimenti, che valgano a mantener vivo nell'animo dei novaresi il culto per le memorie della propria regione. E, poiché le due solenni commemorazioni celebrate lo scorso anno per iniziativa della hanno avuto larga eco presso la cittadinanza ed anche fuori di Novara, il Consiglio, su proposta del Presidente, delibera di rievocare, nel quarto centenario della sua nascita che ricorre in quest'anno, la nobile figura del Vescovo novarese Venerabile Carlo Bascapè, il solerte collaboratore del grande Arcivescovo di Milano San Carlo Borromeo, e di interessarsi alla commemorazione di Gaudenzio Ferrari, al quale stanno preparando solenni onoranze Valduggia, suo paese natio, e Varallo che del grande pittore possiede le opere maggiori.

Istituti coi quali il Bollettino esercita il cambio

Archivio Storico Lombardo, Milano.
Archivium Franciscanum Historicum, Quaracchi (Firenze).
Bollettino Soc. Studi Valdesi, Torre Pellice.
Bollettino Storico Cremonese, Cremona.
Bollettino Storico Piacentino, Piacenza.
Commentari dell'Ateneo di Brescia.
Deputaz. sub. st. patr., sez. di Alessandria.
Deputaz. sub. st. patr., Torino.
Ist. Archeol. e St. d. Arte, Roma.
Ist. studi liguri, Bordighera.
Rivista biellese, Biella
Rivista del Seprio, Varese,
Soc. gallaratese per gli studi patrii, Gallarate.
Soc. pavese di storia patria, Pavia.
Soc. studi storici, archeologici, artistici, provincia di Cuneo.
 

Istituti a cui il Bollettino è inviato in omaggio

Archivio di Stato di Milano.
Biblioteca Ambrosiaoa di Milano.
Biblioteca della Camera dei Deputati, Roma.
Biblioteca comunale di Milano.
Biblioteche «Negroni» e «Civica» di Novara.
Biblioteca Reale di Torino.
Biblioteca del Senato, Roma.
Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano.

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