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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



BRIONA - [Proh] - Cella

I. - In un cascinale denominato appunto la "Cella" si trovano i ruderi dell'antica chiesa romanica.
Era una basilica a tre navate e si conserva ancora l'abside maggiore (fig.266), colla struttura antica ben evidente, i mozziconi delle absidiole e, probabilmente, parti della navata centrale, incorporate entro una casa colonica ed irriconoscibili.
Nelle strutture superstiti non si conserva traccia di volte: possiamo quindi arguire che le navate, in origine ne fossero sprovviste.
La muratura è composta di ciottoli spaccati ed ottimi mattoni disposti in striscie alternate di effetto policromo: in via eccezionale sul frontone posteriore si notano alcuni corsi di frammenti di tegole a spina pesce: i ciottoli sono grossi, rozzamente sbozzati ed apparecchiati con molta cura quasi fossero pietra da taglio coi giunti ripassati e lisciati colla cazzuola.


II. - La decorazione esterna è limitata ad una cornice di archetti pensili(fig.267) e due finestre nell'abside.
Gli archetti non hanno lesene intermedie cioé sono disposti in serie continua e sono apparecchiati attorno a conci semicircolari di pietra o di cotto: la parte superiore della cornice è di mattoni normali e di altri smussati.
Le finestre sono a doppia strombatura oppure a riseghe e strombatura combinate insieme; l'apertura centrale è a feritoia ed in origine non doveva essere protetta da vetri o transenne di sorta.
Nel presbiterio vi è anche una porta, apparecchiata di mattoni ed arcuata nella parte superiore.


III. - Proh era indubbiamente località importante nei tempi molto antichi poiché ricorre frequentemente nei documenti a partire dal sec. X: si possono citare pergamene del 949 (1) , 1013 (2) etc.
Nei testimoniali del 1157 si legge la deposizione giurata del prete Alberto di Camodea in questi termini: uidi episcopum litefredum consecrare ecclesiam oratorium e cellam de petrolio (3): ora siccome il nome di cella è rimasto nei secoli al cascinale che comprende il nostro edificio non si può aver dubbio sulla consacrazione di esso da parte di Litefredo (1122-1148).
Il Bescapé (4) dice che questa "Cella" dedicata a S.Maria faceva parte dell'abbazia di S.Silvano di Romagnano: infatti si scorgono, a pochi passi di distanza dalla chiesa resti di fabbriche monastiche.
Non ho potuto determinare le vicissitudini del nostro edificio che conserva tracce di pitture del rinascimento nel catino dell'abside: esso era già in rovina ai tempi del Bescapé ed ora si trova nelle pietose condizioni descritte in precedenza.

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(1) BSSS: LXXXVIII doc. L.
(2) Ibid.: doc. CXXXVII.
(3) BSSS: doc. CCCXCVI.
(4) BESCAPÉ: Novara Sacra pag.91 trad. Ravizza pag.106.

Immagini

Fig. 266 - Proh - " Cella „ - Abside
Fig. 267 - Proh - " Cella „ -Cornice dell’Abside