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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



BRIONA - Chiesa del Cimitero

I. - L'edificio, quasi perfettamente conservato (fig.268), è a tre navate terminate, in origine, da absidi di pianta semicircolare.
Le navate laterali sono coperte dalle volte a crociera originali, cupoliformi, oblunghe longitudinalmente, con nervature trasversali e costole sporgenti dai muri perimetrali.
La nave è invece coperta solo dal tetto ma i costruttori dell'edificio avevano intenzione, senza dubbio, di costruirvi volte analoghe a quelle delle navatelle ma oblunghe trasversalmente: infatti i pilastri hanno verso la nave membrature sporgenti, preparate appunto per la costruzione di volte a crociera: queste membrature sono interrotte, generalmente, a quattro metri dal pavimento e dimostrano che il progetto primitivo venne abbandonato durante il corso dei lavori.
Le absidi erano precedute da un tratto di presbiterio voltato a botte.
Le absidiole erano ricavate nello spessore di un muro esternamente piano: ciò si osserva nella navatella a giorno perché in quella a notte, abside e presbiterio sono stati distrutti.
I pilastri sono composti di un nucleo centrale a cui sono applicate due semicolonne nel senso dell'asse della chiesa per sostegno delle arcate longitudinali e fasci di membrature verso le navate cioé una semicolonna ed una lesena sovrapposte oppure una semicolonna ed una lesena: eccezionalmente tre fasce sovrapposte (fig.269 e fig.270): i semipilastri appoggiati ai muri laterali dell'edificio sono composti anch'essi di semicolonne e lesene.
All'esterno non vi sono contrafforti: solo negli spigoli della facciata vi sono ispessimenti a mo'di robuste lesene sporgenti.
Le fondazioni dei pilastri sono costituite da grossi blocchi di pietra: esse affiorano dal pavimento e possono così essere studiate.
La muratura è di buona qualità: nella facciata e nei muri laterali, i paramenti sono costituiti da ciottoli disposti con molta cura in corsi a spina pesce con linee orizzontali ed oblique tracciate sulla malta fresca colla punta della cazzuola: ogni tanto un corso di mattoni interrompe i ciottoli cosicché si ha una vera e propria muratura listata.
Il paramento dei muri della nave, al di sopra dei tetti delle navatelle è invece di cotto: vi sono alcuni corsi di materiale di seconda mano (frammenti di tegole) a spina pesce inquadrati entro corsi, fasce e spigoli di ottimi mattoni nuovi.


II. - La decorazione esterna non è priva di interesse: un certo effetto estetico è ricercato nella bellezza e varietà dei paramenti, in ciottoli ed in laterizi disposti con arte; le cornici, varie per disegno e curate per esecuzione, completano il gioco cromatico delle pareti.
Nei due frontoni (anteriore e posteriore) vi sono archetti intrecciati, sormontati da fasce di mattoni lisci o sagomati; nell'abside vi sono pure archetti intrecciati ma la cornice soprastante è stata rifatta.
Nei muri laterali della nave, al di sopra dei tetti delle navatelle vi sono cornici orizzontali di mattoni con una fila intermedia a denti di sega, sostenute da mensolette pure in cotto.
Nel muro a notte si scorgono invece i resti di archetti pensili senza lesene intermedie, cioè in serie continua: nel muro a giorno, infine, si ha una cornice orizzontale di laterizi sagomati ed ornati a losanghe in rilievo, vere formelle sostenute da mensolette; non posso escludere pertanto si tratti di un rifacimento.
Il portale centrale e quello laterale sono molto semplici: nella parte superiore hanno un archivolto apparecchiato in modo eccellente con mattoni- disposti radialmente e circondato da una ghiera a filo.
Le finestre sono a doppia strombatura, strette ed alte, a feritoia: l'archivolto superiore è di apparecchio molto curato con profilo lunato nel paramento esterno: nei due frontoni vi sono anche croci luminose.
La finestra centrale della facciata è una bifora a spalle rette con colonnetta mediana in pietra terminata da pulvino in cotto a gruccia, a mo' di capitello.
I capitelli delle semicolonne interne sono del tipo cubico coronati da un abaco imitato dalla tavola corinzia con una o due scanalature orizzontali: vi è anche la rosa centrale ridotta a puro schema.
Il cuscino è limitato in un capitello da porzioni di superfici sferiche ed è percorso da una linea di contorno: negli altri casi il raccordo è ottenuto da sgusciature di tipo vario essendo decorata la parte mediana da linee incise affiancate od in curva; all'attacco col fusto vi è poi, sempre, un collarino torico (fig.272 - fig.273).


III. - La località di Briona è ricordata raramente nel sec. XII: si cita un documento del 1140 dove si stipula una convenzione riguardante quattro mansi in Briona e verso il duecento si parla nella storia Novarese dei Signori del luogo (1).
La struttura della chiesa è tuttavia così ragguardevole e dignitosa che sembra piuttosto adatta ad un capoluogo di plebanato che ad un paesello senza importanza civile né ecclesiastica.
Data la vicinanza con Proh (Km. 2) e data la tradizione che vorrebbe l'attuale sito di questo paese diverso da quello antico, sembra logico riconoscere nella chiesa di Briona, appunto la "pieve" di Proh (2).
Questa identificazione patisce invece difficoltà poiché sappiamo che la "pieve" di Proh nel 949 era dedicata a S.Zenone: infatti in un documento di tale anno si cita una ecclesia plebis sancti Zeni sito petrurio (3) ed anzi nel sec. XVIII la chiesa di S.Zenone esisteva ancora poiché il popolo ogni 3 maggio si recava in processione ad essa (4).
Tale chiesa è ora scomparsa senza che si sappia nulla di essa né io ho elementi per identificarla con l'attuale cappella del cimitero di Briona: si potrebbe tuttavia ammettere che le funzioni "plebane" colla costruzione della nuova chiesa in località diversa fossero trasferite in essa pur restando sempre officiato il S.Zenone come semplice oratorio.
Ad ogni modo, fra i ben noti testimoniali del 1157 (5), si legge nella deposizione giurata di Prete Alberto di Camodea quanto segue: uidi episcopum litefredum consecrare ecclesiam, oratorium et cellam de petrorio: abbiamo già studiata la "Cella" potremmo quindi identificare la cappella del Cimitero di Briona nella "ecclesia": qualora ciò sembri azzardato, date le notizie relative al S.Zenone, si potrebbe pensare all'"oratorium": comunque quanto si è riferito mi pare renda verosimile, anzi probabile, la consacrazione del nostro edificio da parte di Litefredo (1122-1148).
Il monumento come si è detto è quasi intatto: l'absidiola a notte è stata distrutta ed i capitelli della navata a giorno sono stati guastati e rifatti con intonaco: nella facciata è stato aggiunto un portico ed alcune finestre e cornici vennero alterate di forma.
In compenso l'interno è stato decorato nel sec. XV da pregevoli affreschi: particolare interesse destano quelli dell'absidiola a giorno che sono in parte solo abbozzati a contorno rossiccio, costituendo un raro documento della tecnica pittorica d'allora.

»»» S. MAURIZIO DELLA COSTA - S. Ambrogio d’Antoliva.

(1) Novara Sacra 1926 pag.97.
(2) Novara Sacra 1926 pag.110.
(3) BSSS: LXXVIII doc. L.
(4) Novara Sacra 1926 pag.111; così un manoscritto del parroco Giuseppe Carotti del 1764.
(5) BSSS: LXXIX doc. CCCXCVI.

Immagini

Fig. 268 - Briona - Chiesa del Cimitero - Facciata e fianco a giorno
Fig. 269 - Briona - Chiesa del Cimitero - Interno
Fig. 270 - Briona - Chiesa del Cimitero - Interno
Fig. 271 - Briona - Chiesa del Cimitero - Particolare
Fig. 272-273 - Briona - Chiesa del Cimitero - Capitelli