I Direttori del "Bollettino" - ALFREDO PAPALE

"In quasi 40 anni di operoso impegno, Alfredo Papale ha assommato una mole assai considerevole di lavori pubblicati. Certamente non si possono qui elencare i 295 titoli dei suoi scritti: libri, saggi, articoli, migliaia e migliaia di pagine. Indagini, consultazioni in archivio, documenti studiati per ore ed ore, tradotti poi in testi di facile comprensione per lo stile accattivante della sua scrittura.
Per cogliere complessivamente la sua produzione, cito per aggregazione il numero degli studi pubblicati su riviste del territorio: 18 titoli sono apparsi sul Bollettino Storico per la Provincia di Novara; 3 su Novarien, sul quale ha pubblicato il suo primo studio dal titolo “L’archivio Molli di Borgomanero”, nel 1974.
E inoltre 13 titoli per Paese nuovo; 10 titoli per De valle Siccida e 3 titoli su Verbanus.
In questo elenco non possono mancare due riviste sulle quali Papale ha pubblicato molti articoli con dovizia di argomenti: Le Rive con 24 titoli e Lo Strona con 8 titoli.
Ha collaborato con settimanali, L’Informatore, Corriere Valsesiano, Notizia oggi, riviste e numeri unici (Sancarlone, Remmaliju, L’araldo, Il Voltone, … .
Ha inoltre pubblicato sulla rivista internazionale del notariato Le Gnomon di Parigi, ciò che sottolinea di quale considerazione Papale goda anche lontano dal territorio locale.
Per la sua città (Borgomanero), assommando i diversi committenti (Comune, Parrocchia, Fondazione Marazza, associazioni varie) i titoli superano la sessantina.
La storia di molti comuni, associazioni e parrocchie della zona diventata materia prima per i suoi studi. Ne cito alcuni: Ghemme, San Maurizio d’Opaglio, Soriso, Gozzano, Bugnate, Fontaneto d’Agogna, Prato Sesia, Briga Novarese, e l’elenco potrebbe continuare.
Alfredo Papale è persona schiva, che non ama mettersi in mostra. Per questo da taluni considerato “inavvicinabile” un po' “orso”. Nulla di più errato. E’ persona assai disponibile alla collaborazione, sicuramente generoso nell’offrire il proprio sapere. Prova ne è che non ha alcuna pubblicazione, intendo dire un libro, a proprio nome, ossia autore esclusivo.
E’ un atteggiamento del suo carattere profondamente democratico, che ama condividere le attività con altri.
E di interventi su volumi monografici ne conta parecchi: Momo, Alzo e Pella, Ornavasso, la Provincia di Novara (identità rurale). Così in atti di convegni (cito i più recenti): Carcoforo, in Valsesia, Miasino, Sacro Monte d’Orta.
Conferenze, interventi a convegni, lezioni, (mi piace ricordare la sua ventennale presenza al corso di storia locale all’Università della terza età a Omegna), corsi universitari (cito quello di biblioteconomia all’Università di Cosenza) assommano ad oltre 500 discorsi.
La mole di pubblicazioni e di “lezioni” svolta da Alfredo Papale è veramente enorme, anche perché realizzata in orario extra lavoro, in quanto la sua attività primaria era l’impiego alla Dinamo e poi all’Enel.
Gli interessi culturali di Alfredo Papale spaziano anche in campi molto lontano dagli archivi per soffermarsi sulle mense d’antan, non disdegnando di essere socio della Confraternita del tapulone, e studioso appassionato delle tradizioni popolari: scoperta dell’origine della maschera della Sciora Togna, protagonista della Festa dell’uva a Borgomanero.
Merito indiscusso di Alfredo Papale è stato, e credo sia anche la ragione dell’attribuzione del premio, aver dimostrato la validità dello studio della storia locale, non già storia localistica per la gloria del paese o del personaggio che si è distinto in qualche attività.
Anche gli studi universitari sono indirizzati ad avere come materia prima su cui riflettere le carte d’archivio delle comunità del territorio della provincia. La sua tesi di laurea con la prof.ssa Giliola Soldi Rondinini ne certifica l’intenzione: Borgomanero nel XII secolo, pergamene inedite.
Da qualche tempo, Alfredo dice che non vuole più scrivere, non gli interessano i documenti, sta addirittura regalando libri ad amici e biblioteche. Ma la passione della ricerca, dell’indagine, del trovare il bandolo di una storia è incancellabile, insopprimibile.
Così per accondiscendere ad una richiesta di indagare, via internet, su un disperso in Russia, durante la seconda guerra mondiale, gli si è aperto un campo di indagine immenso.
Con un lavoro paziente sta censendo tutti gli Alpini caduti nella prima guerra mondiale (1915-18) del distretto di Novara, che comprendeva la provincia “storica” e la Valsesia. Oltre 1.200 nomi che daranno un volto a quei giovani, per lo più dimenticati dalla storia. Consentirà di disegnare una mappa del sacrificio di ogni comunità.
Senza dubbio, Alfredo Papale ha smentito la pessimistica affermazione di chi ha scritto che “gli scrittori di storie locali non avevano inchiostro, nei loro calamai, per la piccola gente”.

Lino Cerutti: Alfredo Papale. In occasione del conferimento della medaglia del Presidente della Repubblica, presso il Circolo Culturale Gian Vincenzo Omodei Zorini di Arona. 10 novembre 2012.