Spigolature

La chiesa del S. Cuore in Novara e quella dell’Ausiliatrice in Rimini

di Luigi Simonetta

Chiesa del Sacro CuoreChiesa del Sacro Cuore [foto luigi simonetta]

Nel dicembre 1912 il vescovo Giuseppe Gamba [1], in occasione del 16’ Centenario Costantiniano, annunciò l’intenzione di costruire nel sobborgo di San Martino di Novara una nuova chiesa santuario dedicata al Sacro Cuore di Gesù che servisse anche da nuova parrocchiale per l’area urbanizzata a partire dal 1895 attorno agli assi stradali di corso Torino e viale Roma, zona conosciuta come “Nuova Novara” e all’epoca abitata da circa duemila persone.
Evidentemente, al momento dell’annuncio pubblico il progetto era già pronto e approvato e il sito già individuato per cui il canonico Vito Comoli [2], vicario di san Martino si mise subito al lavoro; il 24 aprile 1913 iniziarono gli scavi delle fondazioni e il 29 giugno fu benedetta la prima pietra.
I lavori si bloccarono durante la guerra, quando l'edificio fu adibito a deposito militare, ed ebbero termine con la consacrazione del 9 marzo 1919; la nuova parrocchia, che includeva anche porzioni della Bicocca e del Torrione oltre a una vasta area di San Martino, fu affidata ai padri cappuccini nel giugno 1919.

Chiesa del Sacro CuoreChiesa del Sacro Cuore

Il santuario del Sacro Cuore, progettato, in stile neogotico, è un imponente edificio in mattoni rossi rialzato di circa tre metri rispetto al piano stradale, sotto la chiesa il progettista ricavò un vastissimo oratorio seminterrato comprendente anche un ampio salone utilizzato come cinematografo, attivo fino al 1972.

Chiesa del Sacro CuoreChiesa del Sacro Cuore

Il campanile, uno dei più alti di Novara, fu realizzato negli anni Trenta, la facciata fu completata fra il 1954 e il 1958 seguendo il progetto del Gualandi, con decori in marmo bianco con bassorilievi del Tantardini [3]; nel 1960, su progetto dell’architetto Luciano Gallarini, fu innalzata una cupola ottogonale sulla crociera.

Chiesa del Sacro CuoreChiesa del Sacro Cuore

La chiesa, a croce greca di tre navate, è di vaste dimensioni accentuate dallo slancio delle colonne che fanno sembrare le navate ancora più alte del reale, le statue i decori e gli affreschi non sono di particolare pregio artistico ma si inseriscono gradevolmente nel complesso.
Le parti più pregevoli artisticamente sono sicuramente il battistero, il pulpito ligneo e le vetrate di grande effetto cromatico.

particolari a confrontoParticolari decorativi a confronto: a sinistra Chiesa del Sacro Cuore, a destra Chiesa dell'Ausiliatrice

La chiesa ha caratteristiche molto originali e per questo, quando, in vacanza a Rimini, sono entrato nella chiesa dell’Ausiliatrice [4], in piazza Marvelli, ho notato subito numerose somiglianze, innanzitutto nella conformazione delle colonne poi nella pila dell’acqua santa, nelle vetrate e nei decori marmorei degli altari oltre che nella decorazione del portone d’ingresso; anche la conformazione degli altari laterali dell’Ausiliatrice è la stessa dell’altare maggiore del Sacro Cuore. Certo la chiesa novarese è costruita su una scala ben maggiore di quella riminese ma l’idea architettonica di fondo è comune; è bastata una breve ricerca per capire che si tratta di due chiese “sorelle”, opera dello stesso architetto: il bolognese Giuseppe Gualandi (1866-1944) [5] che portò avanti quasi contemporaneamente i due cantieri.

Chiesa dell'AusiliatriceChiesa dell'Ausiliatrice in Rimini

Il primo fu quello di Rimini, iniziato nel novembre 1912, l’altro seguì di pochi mesi e la costruzione proseguì affiancata, anche la costruzione della chiesa dell’Ausiliatrice si bloccò per la guerra e solo nel 1919 l’edificio fu completato e affidato ai Salesiani.
Restava da capire se in questa doppia commissione ci fosse un elemento di unione; le due chiese furono costruite per ordini religiosi diversi e per diocesi lontane ma vi è però un elemento che lega a Novara alla chiesa di Rimini; il primo rettore della chiesa dell’Ausiliatrice fu un salesiano novarese, don Antonio Gavinelli [6] e si potrebbe quindi pensare che sia stato lui a collegare le due costruzioni, o raccomandando alla diocesi di Novara l’architetto Gualandi che già stava progettando la sua chiesa in Rimini oppure informandolo del progetto novarese e invitandolo a concorrere anche per quello.

Chiesa dell'AusiliatriceChiesa dell'Ausiliatrice in Rimini

Elemento, forse del tutto casuale, è poi che il Gavinelli, devotissimo del Sacro Cuore di Gesù fu successivamente nominato parroco dell’omonimo santuario di Bologna che dovette ricostruire due volte, la prima dopo il crollo del 1929 per una scossa tellurica e poi nel 1943 per un bombardamento. Ma Gavinelli nel 1912 era solo un giovanissimo sacerdote, per quanto stimato, e difficilmente poteva influire su scelte così importanti, inoltre l’attività del Gualandi in quel periodo era già concentrata in Piemonte; l’ipotesi più credibile, anzi quasi certa, è che sia stato invece il vescovo di Novara Giuseppe Gamba a scegliere il Gualandi per la chiesa del Sacro Cuore e contemporaneamente a suggerire ai Salesiani e al Gavinelli il nome dell’architetto, egli infatti, astigiano di nascita, era cresciuto nell’ambiente salesiano a cui era molto legato ed era stato vicario generale della diocesi di Asti proprio negli anni in cui Giuseppe, assieme al padre Francesco (1821-1902) aveva cantieri per chiese ad Asti, Fontanile e Sezzadio e quindi era certamente ben noto al presule che aveva seguito i suoi progetti e probabilmente lo conosceva di persona.

Dirò infine che, in agosto, TV2000 ha trasmesso la messa dal santuario dell’Addolorata di Castelpetroso e non ho potuto non notare, anche in quella costruzione, le caratteristiche colonne polilobate tipiche dello stile del Gualandi, una piccola ricerca mi ha confermato che anche quella chiesa fu progettata da lui e portata a termine, dopo la sua morte, dal figlio, Francesco Gualandi jr (1895-1992), anch'egli architetto.

(1) Giuseppe Gamba (S.Damiano d’Asti 1857-Torino 1929) si formò presso i Salesiani e poi nel seminario di Asti, fu vicario generale della diocesi di Asti dal 1883 al 1901, poi vescovo di Biella e di Novara, dal 1923 al 1929 fu cardinale arcivescovo di Torino.
(2) Vito Comoli di Omegna fu vicario di San Martino dal 1903 al 1921 poi canonico arciprete del Duomo.
(3) Edoardo Tantardini – Scultore molto attivo in ambito novarese tra gli anni 20 e 60 del Novecento di lui restano bassorilievi in alcune chiese e sculture cimiteriali; suo anche il monumento ai caduti di Vespolate.
(4) La chiesa di Maria Ausiliatrice fu costruita nel 1912 nell’area della Marina di Rimini allora poco abitata ma in rapida crescita turistica.
(5) La famiglia Gualandi fu una importante casata borghese di Bologna che diede medici, religiosi e architetti. Due sacerdoti della famiglia fondarono l’istituto per i sordomuti, il loro nipote architetto Francesco fu uno dei maggiori esponenti del neogotico italiano, assieme al figlio Giuseppe progettò e costruì numerose chiese in Piemonte, Emilia e Lazio.
(6) Antonio Gavinelli (Bellinzago 1885-Bologna 1968) sacerdote salesiano che fu dapprima parroco dell’Ausiliatrice in Rimini e poi parroco del grande santuario del Sacro Cuore di Bologna. Stimatissimo dalla popolazione per la sua incessante opera a favore della parrocchia fu anche inviato al confino per la sua posizione critica verso il fascismo; oggi è ricordato da un monumento in bronzo nella piazza della chiesa.