Spigolature

Armeno: San Rocco alla Bagnalera

di Luigi Simonetta

L’oratorio cinquecentesco di San Rocco, edificio ad unica navata con un piccolo campanile, sul colle della Bagnalera fuori dal cantone di Lavignino di Armeno era in origine dedicato a San Bernardino da Siena.
Ne abbiamo testimonianze nella visita pastorale dello Speciano nel 1590; la denominazione continuò ad essere usata nel Seicento, come ci testimonia un lascito del 1656 per celebrare 30 messe nell’oratorio di San Bernardino alla Bagnalera.

Nel frattempo però a quella di san Bernardino si andava sostituendo la devozione a San Rocco e questo perché, in virtù della posizione isolata, l’edificio era stato utilizzato come rifugio per gli ammalati durante le pestilenze di quegli anni.

Ancona prima del restauro

Già nel 1590 lo Speciano aveva attestato che nella chiesa era attiva la confraternita di San Rocco e un inventario del 1617 documenta la presenza della grande ancona ad olio, con cornice lignea dorata, con l’immagine della “Madonna con il suo figliolino e i santi Rocco, Francesco e Eufemia”.

L’immagine del titolare, San Bernardino, assieme a quella di Santa Marta era invece dipinta su un paliotto di tela bianca e su un confalone processionale.

Dopo il restauro

La grande ancona della Madonna del Carmine e Santi è stata rimossa nel 2023 dalla imponente cornice lignea intagliata e dipinta e all’inizio di aprile 2024 è stata esposta nella chiesa parrocchiale di Armeno dopo un lungo restauro sponsorizzato dalla famiglia Boroli di Armeno.

L’immagine della Vergine è quella tipica della Madonna del Carmine riprodotta dall’icona detta “la Bruna” venerata a Napoli, incoronata da due angioletti, con altri due che reggono gli scapolari.
Il restauro ha evidenziato l’alta qualità delle immagini dei santi e la bellezza dei colori; molto interessante lo sfondo collinare dove appare in primo piano, dietro alla figura di Francesco, una chiesetta isolata e, più lontano, un paese con un’altra chiesa più grande e una rocca turrita.

Particolare del paesaggio

Si potrebbe pensare che rappresenti la Bagnalera con Armeno sullo sfondo, ma mi sembra più corretto identificare la chiesetta con la Porziuncola e Assisi sullo sfondo.

Nella chiesetta sono anche presenti altri gradevoli affreschi devozionali: una Madonna con bambino, un San Rocco e una Madonna di Loreto con la Santa Casa in volo sorretta da angeli.
Togliendo l’ancona è diventato ben visibile l’affresco rinascimentale che decorava l’abside, nascosto dal dipinto e e che ora ci mostra tutta la sua bellezza.

L’immagine raffigura una Madonna in trono col bambino benedicente nudo in piedi sulle sue ginocchia, sopra di lei due angioletti reggono una corona, alla sua destra l’originario titolare della chiesa, San Bernardino da Siena e alla sinistra San Francesco, il gruppo è rinchiuso in una elaborata cornice dipinta.

Affresco retrostante l'ancona

L’affresco è quasi sicuramente opera della scuola di Gaudenzio Ferrari, la Vergine in trono col bambino è una replica della Madonna custodita all’Accademia Carrara di Bergamo, ritenuta di mano del Ferrari (1536) e proveniente dalle collezioni del conte Giacomo Carrara, che l’aveva acquistata dalla collezione Borromeo.
Nella stessa collezione è conservato anche un dipinto di due angioletti che reggono una corona, probabile parte alta della stessa pala; altra replica della stessa Madonna in trono, però affiancata dai santi Michele e Rocco, è segnalata in diocesi di Vigevano, attribuita sempre a Gaudenzio con datazione 1530.

Madonna di Loreto

L’affresco è sostanzialmente integro ma con i colori offuscati dal tempo e dall’incuria.
Si può ciò malgrado apprezzare la qualità tecnica dell’esecuzione: si noti la bellezza del volto di Maria e l’abilità con cui sono rese le pieghe della veste di san Bernardino.

Sarebbe necessario un accurato restauro che ben difficilmente potrà essere sostenuto dalla parrocchia, senza contare poi il problema della sovrapposizione delle due opere, una delle quali dovrebbe essere spostata per consentire la visibilità dell’altra; peccato perché è un dipinto pregevole che meriterebbe di essere valorizzato.