Bollettino Storico per la Provincia di Novara - CXII (2021) I/II


Le guerre di Francesco Giuseppe

di Gian Luca Chiericati

Ho conosciuto Francesco Giuseppe Rognoni, Franz per i Novaresi, tra la fine e l’inizio dei miei due secoli: ne parlava talvolta il Ricu, indimenticato caporale armaiolo del Gruppo Storico Risorgimentale 23 marzo 1849. Nella vecchia sede di fronte alla piramide-ossario, nel nostro alloggetto alla filologica cascina Porto Franco, tra una fetta di salam d’la duja o di strachìn e un bicchiere di rosso delle Colline Novaresi, il sabato pomeriggio i veterani delle classi 1930 rievocavano in vernacolo i loro anni ruggenti, intervallando le galanti avventure vissute ai balli sull’aia colle numerose e procaci mondine emiliane ad aneddoti storici più propriamente legati a fatti e personaggi della Novara che fu e che conobbero: pittorescamente, ma sicuramente più precisamente contestualizzati della «Bella gente» di altri.

E il Franz, stimato cultore d’oplologia, evocato nei discorsi sui fucili, aveva naturalmente attratto la curiosità e l’amicizia del più giovane Enrico, appassionato d’armi reso già esperto di quelle coeve sparse un po’ ovunque durante l’ultima guerra. Iniziato da Rognoni anche a quelle ad avancarica, il rapporto tra i due proseguì fino alla sua dipartita, tanto che il Ricu millantava ancora di un certo fucile particolare che gli era stato promesso in dono ma che mai aveva osato reclamare poi alla signora Sandra rimasta vedova. Francesco Rognoni gli aveva forse anche trasmesso, magari per osmosi discorrendo di pietra focaia e acciarini a ruota, quei tratti di signorilità che mai ravvisai, col bene che gli ho voluto, negli altri più ruspanti «compagni di merende».

E così, per interposta persona, un po’ della sua conoscenza in materia di armi antiche è giunta fino a me che mi accingo a tratteggiare brevemente gli aspetti della sua biografia militare, beneficiando degli stessi saltuari commenti, versati in archivio di stato e applicati con una graffetta o uno spillo ormai arrugginiti alla documentazione originale raccolta in due albi verdi ad anelli [1].

(1) Archivio di Stato di Novara (d’ora in poi ASNo), Fondo Rognoni, busta 16, Franz Rognoni campagna 1940-1945 (rectius 1915-1945).
A corredo si sono inoltre consultati in ASNo: Fondo Prefettura, Gabinetto, bb. 498, 499, 530 per i suoi trascorsi in veste di sindaco e podestà di Sozzago; la famiglia n. 1339 nel vol. 10 dei Registri di Popolazione e il Foglio di Famiglia, fam. 243, cass. 1 del Fondo Comune di Novara.
Si ringrazia in questa sede il personale tutto dell’ASNo per la consueta e competente collaborazione.
Le immagini inserite nel testo, ad esclusione di quelle relative agli immobili e agli autocarri, sono tratte dalla documentazione presente in ASNo, Fondo Rognoni, b. 16 per cui è stata concessa autorizzazione alla pubblicazione con prot. n. 0001768 del 20/12/2023..

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Il «Direttore Generale» della cultura novarese

di Sandro Callerio

Direttore dei Musei Civici, Direttore delle Biblioteche Civica e Negroni, Preside del Liceo “Carlo Alberto” quindi Provveditore agli Studi della Provincia di Novara, Presidente dell’Istituto Fascista di Cultura, Direttore Tecnico Provinciale del Folklore, componente del Comitato Turistico Provinciale «in qualità di membro designato per speciali attitudini, uffici e competenze» [1], senza dimenticare che la «Commissione per la difesa aerea passiva, istituita per lo studio dei provvedimenti da adottare per la protezione della popolazione in caso di attacchi aerei, ha espresso il voto che anche la S.V. partecipi ai suoi lavori» [2].

Queste le cariche cumulate da Alessandro Mario Viglio, Direttore del Bollettino Storico dopo la scomparsa di Morandi e membro fondatore, nel 1920, della Società Storica Novarese.

Decisamente curioso, quindi, vista la rilevanza del personaggio, che ad Alessandro Viglio siano state fin qui dedicate poche righe da Romolo Barisonzo in Novaresi bella gente [3] e nel 1993 da Gaudenzio Barbé nel «Dizionario biografico e dei periodici» di Novara fa da sé [4]...

Questo il motivo che ci ha spinto a meglio delineare, per il tramite della ripubblicazione di alcuni scritti apparsi sul Bollettino da lui stesso diretto, la figura di una delle personalità più significative della vita novarese tra le due guerre.

Scritti di Alessandro Viglio:
Lineamenti di storia del Comune novarese [1938];
La “Società archeologica pel Museo Patrio Novarese„ [1917];
Museo Civico - Archivio Storico. Relazione per gli anni 1917-1922 [1923];
Un cospicuo antico legato al Museo Civico [1923];
Archivi novaresi (annessi al Museo Civico) [1925];
La collezione di stampe di A. Dürer del Museo Civico di Novara [1935].

(1) Archivio di Stato di Novara, Fondo Viglio bb. 126-127; 128; n. 17: foglio 39: Consiglio Provinciale dell'Economia, Lettera del Prefetto Baratono 31 maggio 1930.
(2) Archivio di Stato di Novara, Fondo Viglio bb. 126-127; 128; n. 61: foglio 260: R. Prefettura di Novara, N. 3592 II Settembre 1928, Commissione per la difesa aerea passiva, a firma del Prefetto.
(3) Romolo Barisonzo. «Alessandro Viglio, 1881-1943: il latinista», in Novaresi bella gente due, EDA, Torino 1991, p. 200-201.
(4) Gaudenzio Barbé, Dizionario biografico e dei periodici, fa parte di: [a cura di] Adolfo Mignemi, Novara fa da sé: atti del Convegno di Belgirate, 1993, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel Verbano Cusio Ossola "Piero Fornara", Novara 1999.

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