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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



CUREGGIO - Chiesa di M. V. Assunta (Parrocchiale)

I. - La chiesa parrocchiale di Cureggio venne completamente rimaneggiata nel periodo barocco ed a prima vista non si direbbe conservi nulla di antico: è a tre navate coperte da volte a crociera ed a botte, spartite da colonne doriche in granito nella parte anteriore e da pilastri rettangolari in corrispondenza del presbiterio terminato da un muro piano.
Un accurato esame dimostra invece che esistono ancora parti notevoli di una costruzione romanica: al di sopra delle volte della navatella a notte si scorge ancora l’antico paramento esterno della navata maggiore, nella parte sopraelevata sopra al tetto della navatella stessa, colla cornice terminale.
Il muro a notte della navatella stessa conserva esso pure, nella parte compresa tra una cappella sporgente ed il campanile, evidenti residui dell’antico paramento con tracce di una porta centinata ora otturata (fig.6).
Inoltre le arcate del presbiterio, lateralmente all’altar maggiore verso notte, per proporzione e fattura (l’intonaco che le copre impedisce di acquistarne certezza) sembrano esse pure romaniche ed il pilastro mediano, a sezione rettangolare con angoli smussati conferma tale attribuzione.
L’ampiezza di tali arcate, che trovano rispondenza in altre simmetriche dall’altra parte del presbiterio è per altro minore di quelle della parte anteriore sorrette dalle colonne in granito.
Nasce quindi il dubbio che i restauratori del sec. XVIII, togliendo di mezzo i pilastri antichi per sostituire le colonne, abbiano anche, malgrado le difficoltà costruttive, ridotto il numero degli archi da cinque a quattro mediante lavori in rottura e ciò sempre per diminuire l’ingombro dei supporti.
Possiamo quindi ritenere che la basilica romanica di S.Maria di Cureggio si è conservata in buona parte nell’attuale chiesa: era una basilica a tre navate, terminate con ogni probabilità da absidi semicircolari e spartiti da pilastri rettangolari.
Ad ogni lato della nave vi erano sei o sette arcate: non vi erano volte sulle navate che erano difese dal solo tetto.
L’altezza della nave di mezzo era sensibilmente minore dell’attuale: la cornice terminale, tuttora riconoscibile, è all’altezza del cornicione barocco del pronao attuale.
I muri esterni avevano paramenti molto rozzi: quelli tuttora riconoscibili sono composti di ciottoli rozzamente disposti in corsi più o meno orizzontali insieme a qualche pezzo di cotto (fig.6).
L’archivolto della porta laterale è in mattoni rozzamente disposti con spessi giunti di malta (da uno a tre cm.).
Il campanile che sorge a notte della chiesa è del solito tipo, di pianta rettangolare con una cornice intermedia d’archetti (fig.7).
Le sue tozze proporzioni dicono che esso non venne finito, o che venne demolito in parte.
Le sue murature sono di qualità migliore di quelle della chiesa: sono usati largamente scapoli e pietre spaccate e negli spigoli è fatto uso di blocchi rozzamente squadrati e disposti con una certa cura.


II. - La decorazione della chiesa era limitata ad archetti pensili spartiti da lesene: sul muro a notte della nave, sotto al tetto della navatella, sono ben conservati gli archetti spartiti in gruppi di tre: in tutto undici gruppi di tre archetti ciascuno.
Tali archetti sono eseguiti in cotto con una certa regolarità.
Anche sul muro a notte della navatella, a sinistra della porticina otturata, si vedono tracce di lesene (fig.6).
Il campanile ha archetti senza lesene intermedie: una sola cornice di sei e sette per ogni faccia, apparecchiati in cotto intorno a conci semicircolari di pietra: le finestre sono rudimentali del tipo a feritoia (fig.7).


III. - Cureggio era un importante centro all’epoca romana (1); sul suo territorio sono stati fatti ritrovamenti di lapidi, in numero di sette (2), e di materiale archeologico.
In un documento del 1013 fra altri sottoscrittori rappresentanti di Pievi sottoscrive anche un prete di Cureggio (3); non vi è dubbio, come opinava anche il Gabotto (4), che anche Cureggio fin da allora era insignita dalla dignità di Pieve.
Il castello di Cureggio venne donato dall’Imperatore Corrado II al Vescovo Pietro di Novara nel 1025 (5) e confermato nel 1028 (6).
La chiesa di S.Maria è ricordata come Pieve nella Bolla di Innocenzo II del 1133 (7).
In un documento del 1144 si ricorda che il Vescovo Litefredo sedette pro tribunali nella pieve di Santa Maria di Cureggio nella causa fra il Vescovo di Cremona ed il priore di Pontida (8).
In un altro documento del 1151 è ricordato un tale Giovanni diacono della Plebe di Cureggio (9).
Nei testimoniali della Cattedrale di Novara del 1157 si ricorda Stefano Arciprete di Cureggio; il che prova una volta di più la dignità di Pieve della chiesa di S.Maria (10).
Dopo varie vicissitudini la chiesa di S.Maria venne data in patronato alla famiglia Tornielli e come tale è ricordata dal Bescapé (11).
Nei secoli XVII e XVIII venne restaurata e rimaneggiata: furono distrutte le absidi, sostituiti i pilastri, rifatta la facciata coll’aggiunta di aleroni, sopraelevata la nave con formazione di nuove finestre semicircolari, otturate le due arcate del presbiterio verso giorno per la formazione di una sacrestia, provviste le navate di volte, a crociera sulle navatelle, a botte lunettata sulla nave, aperte nuove finestre nei muri perimetrali e decorato l’interno con lesene e stucchi di tipo barocco, l’esterno con intonaci e cornici.
Il campanile venne provvisto di una nuova cella campanaria con bifora e cornice di mensolette ed intonacato qua e là.

»»» CUREGGIO - Battistero.

(1) DE VIT: Borgomanero pag.16 ss.
(2) RAVIZZA: pag.137: sei sono conservati nel Museo di Novara; RACCA: pag.62, 79; C.I. L. n. 6607, 6608, 6609, 6610, 6612; SCARZELLO: XXXIV, 8; XXXV, 1; XXXV, 2; XXXVI, 1; XXXVII, 1; XXXVIII, 1.
(3) BSSS.: LXXVIII doc. CXXXVII.
(4) In Boll. St. Nov.: 1918. II pag.60.
(5) M.H.P. Chart.: I pag.445 doc. CCLIX.
(6) BESCAPÉ: pag.329 ed. RAVIZZA: pag.308, Novara Sacra 1925 p. 103.
(7) BSSS.: LXXIX doc. CCCXX.
(8) DE VIT: p. 87 e RAVIZZA pag.137.
(9) BSSS.: LXXIX doc. CCCLXIX.
(10) BSSS.: LXXIX doc. CCCXCIV.
(11) BESCAPÉ: pag.116 ed. RAVIZZA: p. 137.

Immagini

Fig. 6 - Cureggio - Parrocchiale - Particolare del muro a notte
Fig. 7 - Cureggio - Parrocchiale - Campanile