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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



BAVENO - San Gervaso e Protaso (Parrocchiale)

I. - L'attuale edificio ci appare come una struttura del periodo barocco che conserva la facciata (fig.19) ed un breve tratto del muro laterale a notte di una basilica romanica.
Appare evidente da questi scarsi resti che l'edificio era ad una sola navata di ampiezza notevole coperta dal solo tetto ed è naturale ammettere che terminasse ad oriente con un'abside semicircolare.
É possibile che l'attuale presbiterio, coperto da una volta a botte, appartenga alla costruzione originale, ma non è possibile acquistarne certezza a causa degli intonaci che ricoprono le murature.
I paramenti si possono osservare solo più sulla facciata (fig.19) e sul breve tratto di muro a notte già ricordato: sono formati da blocchi di pietra squadrati e disposti in corsi orizzontali di varia altezza: l'esecuzione in complesso è mediocre ed i giunti di malta hanno spessore da uno a tre centimetri, due in media.
Alla chiesa è attiguo un campanile che appare di epoca più antica di essa (fig.18) e (fig.20).
É del solito tipo, con sei piani di cornici e finestre e con una cella campanaria terminale.
La muratura del campanile è rozza, composta di ciottoli e scapoli irregolari disposti alla meglio con molta malta: negli spigoli è fatto saltuariamente uso di blocchi sbozzati (fig.20).
II. - La decorazione della chiesa è limitata al portale ed alle cornici d'archetti pensili.
Il muro laterale ha archetti doppi, intrecciati, eseguiti in mattoni e pietra concia alternati con effetto policromo: quelli della facciata sono invece semplici con due lesene intermedie eseguiti per lo più in pietra (fig.19): tanto gli uni che gli altri sono di esecuzione discreta e sono apparecchiati intorno a conci di forma adatta (semicircolari in facciata) che ne formano lo sfondo.
Il portale (fig.21) è centinato ed è ornato da tre modanature ricorrenti, un toro fra due riseghe.
Il coronamento dello stipite a giorno ha un capitellino cubico sferico colle facce piane ornate da una sguscia decorata da foglie: il coronamento dell'altro stipite ha due capitellini ornati da fogliami ispirati dal capitello corinzio: il collarino sottostante non è liscio come quello dell'altro stipite ma è scolpito ad imitazione di una rozza treccia.
Al centro della facciata vi è una finestra quadrifogliata (fig.19)
Le altre finestre sono state otturate. Il campanile ha nei due piani inferiori due gruppi d'archetti di tre o due spartiti da una lesena intermedia: nei piani superiori gruppi di sei archetti senza lesene intermedie (fig.18) e (fig.20)
L'esecuzione di queste cornici d'archetti è men che mediocre: alcuni archetti sono apparecchiati intorno ad un concio semicircolare ma l'orizzontalità delle cornici specie nei piani inferiori non è mantenuta e l'effetto ne è infelice.
Le finestre erano in origine di ampiezza crescente con l'altezza; al piano inferiore vi era una sola feritoia poi due, poi una bifora di discreta ampiezza, poi una trifora e via via: nei restauri sono state chiuse parecchie di queste aperture e l'aspetto del campanile è stato così alterato: pare che le bifore e le trifore del quarto e quinto piano avessero gli archivolti con una ghiera in aggetto (fig.18).


III. - Baveno vanta una grande antichità: nella facciata della chiesa è murata una iscrizione romana (1) e si ha notizia di ritrovamenti di oggetti del periodo romano (2).
Appare da una lite fra l'abate di S.Donato di Sesto Calende e l'Arcivescovo di Milano che l'abbazia di Scozzola (S.Donato) possedeva un Manso nella Corte di Baveno (3).
Baveno è poi ricordato in documenti del 998 (4), 1001 (5), 1014 (6), 1069 (7) etc.
La pieve di Baveno è espressamente ricordata nella Bolla di Innocenzo del 1133 (Plebem Baveni cum capellis suis) (8) e nei testimoniali del 1157 è contenuta una deposizione del "Preposito" di Baveno (9).
La chiesa di S.Gervaso e Protaso di Baveno venne poi consacrata dal Vescovo Guglielmo Amidano il giorno 13 maggio 1343: ciò risulta da una iscrizione ivi esistente ricordata dal De Vit e dal compilatore di Novara Sacra del 1930 (10).
L'abside attuale venne rifatta nel 1607, come risulta da una data graffita all'esterno di essa: altri ingrandimenti di cappelle si ebbero nel sec. XVIII cosicché la chiesa appare ora composta da una nave centrale con due file di cappelle ad ogni lato.
La volta della navata è pure opera del periodo barocco e la sacrestia porta la data del 1717. Il porticato di facciata, sorreggente l'organo venne aggiunto nel 1841 (11) (fig.19)
Nel 1926 l'interno venne decorato da pitture d'ornato (12).

»»» BAVENO - Battistero.

(1) C. I. L.: N. 6638.
(2) DE VIT: Lago Maggiore T. I. pag.107; il BESCAPÉ: pag.62, ed. Ravizza, pag.160, ricorda, tra l’altro, una iscrizione romana murata nel battistero: forse è quella murata nella facciata della parrocchiale.
(3) BALUZIO: Epistolarum Innocentii III Vol. I p. 355-357.
(4) MURATORI: Ant. It. M. Aevi. T. III 741.
(5) MURATORI: Ant. It. M. Aevi. T. IV 197 - M.H.P. Cod. Lang. doc. 940 col. 1652.
(6) DE VIT: Il lago Magg. T. I. p. 329.
(7) M.H.P.: Chart. T. I. N. CCCLXVI.
(8) BSSS.: LXXIX. doc. CCCXX.
(9) BSSS.: LXXIX. doc. CCCXCVI.
(10) DE VIT: Il lago Magg. T. I. p. 487 nota 2 Novara Sacra 1930 p. 262.
(11) Novara Sacra 1930 p. 262.
(12) Novara Sacra 1930 p. 262.

Immagini

fig.18 - Baveno - Parrocchiale Campanile e Battistero
fig.19 - Baveno - Parrocchiale- Facciata
fig.20 - Baveno - Parrocchiale - Campanile
fig.21 - Baveno - Parrocchiale - Portale