Spigolature

Il terzo centenario del trasporto di San Gaudenzio

di Rita Favergiotti e Luigi Simonetta

Venerdì 10 giugno 2011 il corpo di San Gaudenzio è stato trasportato nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, parrocchiale di Borgo San Martino.
Da lì, il giorno seguente, è stato processionalmente riportato, con grande partecipazione di popolo, alla Basilica Patronale per ricordare il solenne trasporto delle reliquie del nostro primo vescovo, il giorno 14 giugno 1711, esattamente 300 anni fa, dalla cappella di San Giorgio dell’attigua antica chiesa di San Vittore, allo scurolo, appena costruito.
La scelta della Diocesi di far partire il corteo dalla chiesa di San Martino non è stata casuale ma dettata da precise considerazioni storiche. Ricordiamo innanzitutto che anticamente, tutta l’ampia zona fuori dalle mura, compresa tra la parrocchia di Sant’Andrea e quella di Santa Croce (oggi parrocchia della Bicocca) faceva capo alla antichissima Basilica del Santo Patrono che sorgeva, appena fuori dalle mura romane, lungo l’attuale via XX settembre, più o meno all’altezza di Casa Bottacchi.

Teca contenente il corpo di San Gaudenzio

Nel 1553, la Basilica fu abbattuta dagli Spagnoli per ampliare la cerchia muraria ed i resti ossei di Gaudenzio furono traslati nella chiesa di San Vittore; dieci anni più tardi fu costruita, sui ruderi della basilica, una chiesetta per la cura delle anime degli abitanti dell’antico sobborgo.
Poichè la nuova chiesa era stata costruita sui resti di una cappelletta dedicata a San Martino, la nuova parrocchia, che fu canonicamente costituita nel 1585, fu dedicata congiuntamente ai Santi Gaudenzio e Martino, titolo che porta tuttora; la parrocchia continuò a essere di patronato del Capitolo di San Gaudenzio che, per la cura delle anime nominava un “Parroco Vicario” appellativo che ancora oggi viene dato, a titolo onorifico, al curato di San Martino.
Per molto tempo la parrocchia continuò ad essere indicata con il nome di “San Gaudenzio di fuori” per distinguerla dalla parrocchia omonima dentro le mura ed era oggetto di grande venerazione dalla popolazione di tutta la città di Novara proprio perchè, sorgendo sui resti dell’antica basilica ne veniva considerata l’erede diretta.

Anche in occasione dei festeggiamenti del 1711, quando tutte le parrocchie di Novara si portarono, in processione, a venerare il Santo Patrono nel suo scurolo, il posto d’onore fu riservato proprio alla parrocchia di San Martino come narra il Prina (1) nel suo libro “il Trionfo di San Gaudenzio”:

Frontespizio de IL TRIONFO DI S. GAVDENZO
PRIMO VESCOVO E PROTETTORE DELL'INCLITA CITTA' DI NOVARA
Nel Solennissimo Glorioso Trasporto Del Sacro Adorabile suo Corpo

Quella che più di ogni altra eretta nella chiesa di san Gaudenzio fuori delle mura di questa città, detta, al presente, di San Martino, dove il santo corpo stette insepolto nella sua morte gloriosa, dalli 22 gennaro fino alli 2 agosto, ed esposto alla pubblica venerazione, doveva darne segno di distinzione nella stima, venne alli 18 dello stesso giugno la confraternita di quella chiesa, detta delle Cinque Piaghe, sotto li di lei stendardi, che sono un confalone tutto d’argento, con le Sacre Piaghe in immagine, che antecedeva un Crocifisso, quinci e quindi servite da altissime torcie portate dai confratelli di quell’abito, e li officiali con le loro insegne solenni, dopo de’ quali veniva il Vicario di quella chiesa con qualche buon numero di clero cantante per le strade della città, inni e lodi alle glorie del santo Vescovo, qual hora interrompendole a dar luogo allo squillar delle trombe, che antecedevano gli stendardi e, con lo stesso ordine, fatta divota stazione con orazioni all’altare del santo ritornarono alla loro chiesa.

Nel 1727 la chiesa di San Martino presso le mura fu a sua volta abbattuta e il centro della parrocchia fu trasferito a Barazzolo dove fu eretta (vicino all’attuale oratorio) una nuova chiesa; un ultimo trasferimento avvenne nel 1830 quando i borghigiani riscattarono dal Comune, trasferendovi la sede parrocchiale, l’antica chiesa abbaziale lateranense delle Grazie sopra al cui altar maggiore fu posta una grande ancona con l’immagine della Madonna delle Grazie adorata dai santi titolari Martino e Gaudenzio.
La partenza del corteo processionale da San Martino ha quindi voluto commemorare questi legami fra le due parrocchie cittadine che hanno, come loro titolare, il Primo Vescovo di Novara.


(1)Girolamo Antonio Prina, Il trionfo di S. Gaudenzio, Interlinea, Novara 2009. [Ristampa anastatica dell'originale del 1711]