Recensioni e Segnalazioni

Agrate e il suo battistero. Una storia millenaria

Vista del Battistero dal campanile della Chiesa parrocchiale di San Vittore [Foto Matteo Macchi]

Un tardo pomeriggio di fine estate 2008 mi trovavo in fondo alla scalinata che porta alla nostra chiesa parrocchiale di San Vittore e al battistero di San Giovanni con don Giacomo Boschetti, nostro precedente parroco. Mentre stavamo tranquillamente chiacchierando, gli occhi andarono sul battistero e don Giacomo mi disse nel suo proverbiale dialetto: - Dat da fé par sistemò il batisteri.
In effetti, guardandolo si notava un degrado generale: il tetto avvallato e pieno di buchi, erbacce che nascevano ovunque, intonaci e parti di muratura scrostate e tutta una serie di lavori da fare.

Il racconto dell'ex Sindaco Angelo Gatti ben illustra l'ambiguità del rapporto che molti amministratori, ad imitazione dei propri concittadini, hanno con il «patrimonio» affidato alla loro cura: da un lato l'orgoglio "di campanile" per "il monumento", dall'altro la quotidiana distrazione, che porta ad aver cura di esso solo quando "manifesta" i sintomi della "malattia".

Quello di Agrate è stato però un caso fortunato: la limitatezza delle risorse economiche disponibili, grazie al buon senso di committenti e professionisti incaricati, ha immediatamente indirizzato i lavori verso un completo e sistematico studio del manufatto e della sua storia. Della qualità di tale ricerca è testimonianza il volume, nel quale emergono i contributi di Simona Gavinelli e Giancarlo Andenna per la ricostruzione del "contesto" medievale, di Sergio Monferrini per il VI secolo e quelli di Silvana Teruggi e Maria Grazia Porzio per la "lettura" del monumento, premessa indispensabile all'intervento manutentivo e di restauro.

Il virtuoso metodo di lavoro di Agrate non è purtroppo servito da esempio quando, nell'aprile del 2012, un fulmine ha causato lo sventramento, con pericolo di crollo, del campanile della Pieve di san Genesio in Suno, che pure dista meno di 7 chilometri.

Il campanile della Pieve di san Genesio sventrato dal fulmine [Foto Sandro Callerio]

Certamente la necessità di un rapido intervento di "messa in sicurezza" e di consolidamento ha influenzato le scelte di committenti e professionisti, ma non posiamo non sottolineare come, al termine dei lavori, resti la sensazione di una occasione persa. Il lavoro di ricostruzione storica, coordinato per la pubblicazione (1) da Fiorella Mattioli Carcano, cui si devono importanti chiarimenti relativi alla figura del san Genesio di Arles, non introduce novità rispetto a quanto già noto dalla storiografia del monumento, ed anche l'attività di rilievo, che pur avrebbe potuto, se non risolvere le numerose incertezze, almeno introdurre nuovi elementi di conoscenza della storia del manufatto, si è concentrata in modo quasi esclusivo sulla analisi "statica", ai soli fini della individuazione di una soluzione "ingegneristica" della metodologia di intervento.

[Sandro Callerio]


(1) Colpito dal Fulmine. Il campanile della Pieve di san Genesio, a cura di Anna Zonca, Carattere Mobile Edizioni, 2014.