Vita della Società   [BSPN LIX [1968] n.2]

Verbale dell'Assemblea del giorno 7 ottobre 1968   [BSPN LIX [1968] n.2 - p. 73]

Nella sala delle adunanze dell’Associazione degli Industriali della Provincia di Novara, in Corso Cavallotti, 25 (g.c.) lunedì 7 ottobre 1968, alle ore 16,30 in prima convocazione, ed alle ore 17 in seconda convocazione, ebbe luogo l'assemblea annuale della Società Storica Novarese per discutere il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Lettura ed approvazione del Verbale della precedente assemblea
2) Commemorazione dei Soci defunti
3) Rendiconto economico dell’esercizio 1967
4) Rinnovo delle cariche sociali
5) Bando di concorso
6) Varie.

Sono presenti del Comitato Direttivo: il Presidente Cav. d. Lav. Dott. Guido Maggia, il Vice Presidente Prof. Dott. Vittorio Leigheb; il cav. Remo Fumagalli, segretario-Tesoriere, il Prof. Alessandro Aspesi, Direttore del Bollettino Storico, e i Consiglieri: Arch, Giovanni Lazanio, Prof. Dott. Massino Leoni, M° Mario Nagari, Avv. Cav. Quintino Piras. Assenti la Signorina Attilia Torelli, il Prof. Dott. Renato Verdina.

Aperta la seduta in seconda convocazione, il Presidente prega il Segretario di dare lettura del Verbale della seduta precedente, ma poichè esso fu pubblicato sul bollettino del giugno 1967, ed è logico presumere che sia stato letto, alcuni soci intervengono per proporre che esso sia dato per letto. La proposta è senz'altro accolta e, non essendo formulata alcuna osservazione in proposito, il verbale risulta approvato alla unanimità.


Commemorazione dei Soci defunti   [BSPN LIX [1968] n.2]

Il Presidente procede quindi alla doverosa Commemorazione dei Soci defunti durante l’anno, dei quali quì appresso in ordine alfabetico. Gli intervenuti l’ascoltano in piedi in religioso silenzio e si associano alle commosse parole di condoglianze rivolte alle famiglie degli Scomparsi da parte del Presidente.

DOTT. ING. ERCOLE BORASI.
Nato a Novi Ligure il 23 marzo 1903, decedeva a Novara il 27 febbraio 1967. Era laureato in ingegneria elettronica, insignito della Commenda all'Ordine della Repubblica; fu ufficiale combattente nella seconda guerra mondiale. Occupò parecchie cariche pubbliche, quali: Presidente dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari della nostra Provincia dal 1938 al 1952, Regolatore governativo delle Utenze irrigue del Sesia, membro del Collegio Arbitrale dell’Associazione Irrigazione Est-Sesia, fu valente e stimato libero professionista. Della sua operosità stanno a testimoniare le numerose realizzazioni da lui effettuate nel campo edile. Al figlio dott. ing. Vincenzo rinnoviamo le nostre più sentite condoglianze.

CAV. ENRICO PASTORE.
Deceduto il 1 Febbraio 1968, fondatore e presidente della Ditta «Maglieria Ragno s.p.a.». Era nato a Borgomanero nel 1888. Orfano a 12 anni, e finite le scuole tecniche, si mise a lavorare sodo, e nonostante fosse rimasto sprovvisto di ogni bene di fortuna, riuscì colla sua tenacia, colla sua capacità a creare il «Maglificio Pastora». Scoppiata la guerra 1915-1918 partiva volontario per il fronte, donde ritornava fisicamente assai provato, ma non piegato nella volontà di fare e di lavorare. Nel 1934 il suo maglificio si fondeva con la manifattura Peretti e C. di Torino, a cui sì aggiungeva anche la Società An. Paolo Martinengo di Milano, ed egli ne diveniva il direttore generale.

Maestro senza pari, noto ed amato per il suo carattere buono, rimane un simbolo dell'attività e dell’intrapprendenza della nostra terra novarese.

CAV. PIETRO RAPETTI.
È deceduto all’età di 79 anni in Novara. Valoroso combattente nella querra 1915-1918, fu fondatore e consigliere dell’Assocîìazione Artiglieri in Novara. Commerciante apprezzatissimo era iscritto presso il nostro tribunale quale perito per le armi. A lui vada il nostro commosso ricordo.

AVV. AGOSTINO REPETTO.
All'età di 70 anni decedeva nel nostro ospedale Maggiore il socio avv. Agostino Repetto, il cui nome era legato in modo particolare negli ambienti politici cittadini. Membro del Comitato locale di Liberazione, fu questore in quell'epoca nella nostra città. Nell'immediato dopoguerra fu eletto consigliere comunale quale esponente del Partito Repubblicano Italiano. A Luì il nostro omaggio commosso.

CAV. AMLETO RIZZI.

Amleto Rizzi

Il 29 giugno 1967 decedeva il cav. Amleto Rizzi. Tutti i frequentatori della Biblioteca Civica - Negroni ricordano ancora il volto patriarcale del buon Rizzi, sempre cortese di un suggerimento o dì un aiuto per studiosi e studenti. Di famiglia modesta, autodidatta, seppe con la sua memoria veramente eccezionale acquisire quelle nozioni che lo resero benemerito non soltanto della biblioteca cittadina, ma anche degli studi storici locali. E a questo proposito è doveroso ricordare di lui le seguenti pubblicazioni, che lo onorano e onorano la nostra Società.
Aspetti economici e sociali dì Novara e del Novarese - 1750-1870
; Cronistoria Novarese in N. 2 serie, col sottotitolo Scampoli;
Compendio di storia Novarese - 1955.

Merita quindi un particolare ricordo in questa sede da parte nostra, essendo egli stato uno studioso ed illustratore della nostra città e Provincia.


Rendiconto Economico dell’esercizio 1967   [BSPN LIX [1968] n.2 p. 76]

Il Segretario-Tesoriere Cav. Remo Fumagalli prende la parola per esporre ed illustrare i dati del Rendiconto per l’esecizio 1967, quali sono stati parecchi mesi prima mandati ai Soci in distribuzione straordinaria ed in foglio stampato. Poichè però essi hanno potuto essere comodamente esaminati dai Soci, e nessuno dei presenti ha obiezioni o rilievi da sollevare, così il Rendiconto viene senz'altro approvato, e sarà ripetuto nello stesso Bollettino che riporta il Verbale della presente Assemblea.

Proseguendo nella sua esposizione, il Cav. Fumagalli comunica la situazione dei soci, quale risulta alla fine dell’anno 1967.

Soci Onorari n. 3
Soci Vitalizi n. 27
Soci Benemeriti n. 19
Soci Ordinari n. 340.
Un totale complessivo quindi di 389 soci


RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI   [BSPN LIX [1968] n.2 - p. 76]

Prende nuovamente la parola il Presidente per comunicare che occorre rinnovare le cariche sociali, scadute quest'anno. Ricorda che, a termine dello Statuto della nostra Società, i Membri del Consiglio direttivo possono essere rieletti; dopo di che prega il Segretario a voler di stribuire i foglietti per procedere alle varie nomine.

Il socio Cav. d. Lav. Gr. Cr. Dr. Ing. Guido Canalini chiede di parlare per proporre che il Consiglio Direttivo scaduto, il quale ha dato prova di intelligente, volenterosa, ed avveduta attività nelle sue funzioni, sia riconfermato in pieno.

I soci a gran voce approvano la proposta Canalini, senza procedere alla nomina per iscritto.

Conseguentemente il Presidente proclama eletti i seguenti Soci a formare il Consiglio Direttivo:
Maggia Cav. d. Lav. Dott. Guido Presidente
Leigheb Prof. Dott. Vittorio Vice Presidente
Fumagalli Cav. Remo Segretario-Tesoriere
Aspesi Prof. Alessandro Direttore del Bollettino Storico
Lazanio Arch. Giovanni Consigliere
Leoni Prof. Dott. Massino Consigliere
Nagari M° Mario Consigliere
Piras Avv. Cav. Quintino Consigliere
Torelli Signorina Attilia Consigliere
Verdina Prof. Dott. Renato Consigliere


BANDO DI CONCORSO   [BSPN LIX [1968] n.2 - pp. 77-79]

Anche quest’anno, prosegue il Presidente, si è proceduto alla pubblicazione di una quarta monografia sull’Arte novarese, illustrando la Basilica di S. Michele in Oleggio, che i Soci hanno già ricevuto in omaggio. Purtroppo per motivi varii essa ha tardato ad uscire, tanto che si è dovuto rinviare anche la convocazione dell'Assemblea dei Soci.

Venendo poi a quanto era stato deliberato nell'Assemblea dell’anno precedente, e cioè allo stanziamento di L. 500.000 (cinquecentomila) a favore dello studioso che intende dedicarsi a ricerche storiche senza dover affrontare le spese relative di tasca propria, il Presidente dichiara che il Consiglio Direttivo si è trovato davanti a difficoltà non superabili per applicare il deliberato stesso. Infatti in primo luogo si trattava di selezionare gli eventuali concorrenti all'assegno, i quali per serietà di studi, di preparazione, di capacità dessero affidamento che l’anticipato concorso alle spese nelle ricerche sarebbe andato a buon fine.

A chi poteva spettare tale selezione? Chi poteva avere l'autorità di giudicare a priori la capacità di un concorrente a questo anticipo?

In secondo luogo il lavoro portato a termine sarebbe corrisposto agli intenti che la Società si riprometteva?

Anticipare un contributo così ingente, senza sapere come si andava a finire, non parve nè opportuno nè saggio.

Di conseguenza il Presidente, d'accordo con tutto il Consiglio Direttivo, propone che tale somma serva invece per costituire un premio, ad eventuale studioso, che volesse completare l'illustrazione del nostro risorto Battistero paleocristiano.

A questo proposito il Prof. Aspesi è stato incaricato di stendere il Bando di Concorso relativo, e viene pregato di leggerlo all'Assemblea.

BANDO DI CONCORSO
CON PREMIO DI L. 500.000
PER UNA MONOGRAFIA SUL BATTISTERO DI NOVARA

La Società Storica Novarese intende valorizzare sempre più il restaurato BATTISTERO NOVARESE e di incrementarne la conoscenza critica con la partecipazione ed il concorso di tutti gli studiosi interessati a tali opere di alto valore storico e documentario.

A questo scopo indice un CONCORSO NAZIONALE con l'assegnazione di un premio per l’autore dell’opera, che risulterà la migliore, e che verrà designata da apposita Commissione.

Le norme del bando sono le seguenti:

1) Il premio consiste nella somma di L. 500.000 (cinquecentomila), che verrà consegnata al vincitore in epoca e secondo modalità, che saranno successivamente stabilite.
2) La trattazione deve essere dattiloscritta, inedita, della consistenza di almeno sessanta cartelle, ed inviata in triplice copia.
3) Essa deve pervenire con raccomandata alla sede della Società in via G. Ferrari N. 13 a Novara entro la mezzanotte del 30 giugno 1969. Ad evitare ogni contestazione farà fede la data di spedizione rilevata dal timbro postale dell’ufficio di partenza.
4) I lavori non devono portare alcun segno di possibile riconoscimento, devono essere contrassegnati da un motto distintivo, che sarà ripetuto sulla busta chiusa contenente le generalità del concorrente.
5) Un'apposita Commissione, composta di tre membri, procederà alla lettura dei dattiloscritti, redigerà un verbale della -seduta definitiva, con l’indicazione in ordine di merito dei concorrenti e con brevi giudizi critici su ciascuno di essi.
6) La graduatora della Commissione è inappellabile e verrà pubblicata sul Bollettino della Società unitamente al verbale della seduta.
7) In caso di lavori ex aequo fra i due primi della graduatoria, il premio sarà suddiviso in parti eguali fra i due concorrenti.
8) Il lavoro premiato sarà pubblicato o sul Bollettino o in edizione particolare a cura e spese della Società.
9) Nel caso di due lavori ex aequo saranno anch’essi pubblicati, seguendo nella precedenza l’ordine alfabetico del cognome dei due premiati.
10) La proclamazione della graduatoria dovrà essere effettuata entro il secondo semestre dell’anno 1969, improrogabilmente.

A facilitare la scelta degli argomenti, che possono essere trattati, e senza, beninteso, escluderne altri a criterio dei concorrenti, purchè sempre inerenti al nostro Battistero, diamo qui di seguito un elenco, che è puramente indicativo.

a) I capitelli del Battistero di Novara.
b) Gli affreschi del Battistero di Novara e la pittura altomedioevale in Lombardia.
c) I vescovi novaresi del V secolo e il Battistero della cattedrale.
d) L'architettura sacra a Novara nel V secolo.
e) Il Battistero di Novara nei suoi rapporti con l’architettura romana e ambrosiana.
f) Mosaici e pavimenti marmorei nel Battistero di Novara.
g) Il monumento funebre di Umbrena Polla nel Battistero di Novara.
Novara

Il PRESIDENTE della Soc. Stor. Novarese
(Cav. d. Lav. dott.) G. Maggia

Finita la lettura prende la parola il socio Raul Capra il quale fa le sue riserve sugli argomenti proposti come indicativi, i quali, a suo parere, sembrano tesi universitarie.

Segue il socio Don Stoppa, il quale torna a ribattere la sua tesi sostenuta nella precedente seduta, quella cioè di stanziare un anticipo sulle spese e non stabilire un premio ad opera compiuta. L’ing. Canalini a sua volta è d’avviso che tali contributi non spettano a Società come la nostra, sibbene ad Enti ed Istituzioni che dispongono di grandi mezzi finanziarii, con scopi ben determinati e precisi. Il Prof. Leoni è dello stesso avviso, perchè gli scopi della nostra Società non possono identificarsi con quelli di certi Enti culturali, creati appositamente da cittadini benemeriti per dare incremento ad opere e a lavori di alto valore.

L’Assemblea, sentito il contenuto del Bando, stilato dal Prof. Aspesi, vagliati gli interventi dei varii soci, approva il Bando stesso nella stesura nella quale è stato letto.

Mons. Baroli desidera ricordare che nel 1969 cade il centenario della consacrazione del Duomo, e si augura che la Società voglia tenerlo presente.

Infine, il Presidente informa l’Assemblea che il cav. Fumagalli, seguendo la tradizione delle Società Storiche, tiene una relazione sul ritrovamento archeologico di Piazza Bellini, ma poichè si è già fatto tardi, prega il relatore di volerla sunteggiare, e di riferire per esteso sul Bollettino includendola nel verbale della seduta.

RELAZIONE DEL CAV. REMO FUMAGALLI   [BSPN LIX [1968] n.2]

PRECISAZIONI SUL RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO DI PIAZZA BELLINI DI NOVARA   [BSPN LIX [1968] n.2 pp. 80-83]
I reperti di questo strano ritrovamento, che hanno sempre lasciato perplessi gli studiosi che visitavano il Museo Civico di Novara, sono stati da me presi in attenta considerazione e su di essi sono stati esperiti studi e ricerche per dare una risoluzione a questa anacronistica circostanza e chiarire un frammento di storia novarese, rimasta finora in uno stato di incertezza.

Prendendo per primo una scheda del Cassani, essendo colui che segnalò nel 1931 e poi pubblicò il ritrovamento, sappiamo:
NOVARA - Piazza Bellini.
Nel 1842 in piazza Bellini vennero in luce n. 24 fittili cui segue la descrizione di molti pezzi, senza alcuna indicazione critica per illustrare gli oggetti. Ad esempio al
n. 722/5 - 579 - Ariballo periforme ansato - protocorinzio III (650-640 a. Cr);
n. 722/8 - 582 - Kylix con figure zoomorfe - corinzio II (600-575 a. Cr.);
n. 722/9 e 10 - 583 e 584 - Buccari etruschi imitazione kylix - corinzio II (600-555 a Cr);
n. 722/4 e II - 578 e 585 - Cratere ed Oinochoe - arte geometrica italica (sec. VII a Cr.) (1)
ed altri di epoca romana.

Gli oggetti di questo ritrovamento sono stati donati al Museo dalla Biblioteca Civica in data 2 maggio 1886, distinti con il n. 722.

La data 1886 il Cassani la ricorda perfettamente nelle bibliografie, sia in quella della predetta scheda, sia in quella dei «Ritrovamenti Archeologici della Novara Quadrata dei Romani» (BSPN XXXI [1937]), e del Repertorio di Antichità Preromane e romane rinvenute nella Provincia di Novara (Soc. St. Nov. 1962); in questi due ultimi invece apporta una variazione alla data del ritrovamento: da 1842 a 1848.

Circa l'anno 1848, su cui ora egli fa ricadere il ritrovamento, sospetta che sia, seppure modificato, quello citato al n. 722/2 e cioè quello riferentesi allo Involto di bronzo in cui trovaronsi 99 zecchini di Venezia e n. 310 gieliati d'oro rinvenuti nel 1842, procedendo allo scavo della costruzione del condotto sotterraneo nella piazza Bellini ai Magazzini del sale. La data 1842, fra l’altro, e stata convalidata dal Caire Dello scuto d’oro con commento del Morandi, in BSPN a. IV (1910).

Il Cassani conferma il donativo nelle sue varie descrizioni con una certa sicurezza che non lascia sorgere dubbi, tuttavia io più volte ho chiesto chiarimenti, seppure in primo tempo lo abbia accolto negli Appunti per un catalogo della Sezione di archeologia del Museo civico di Novara (BSPN. a. XLV (1955) p. 240).

Chiesi senza avere una risposta chiarificatrice (vedere il suo Repertorio che è del 1962, cioè un anno prima della sua morte) perchè per lui evidentemente era affermazione esatta.

Da un'attenta revisione di tutto il materiale, si nota che il donativo in parte non riguarda Novara perchè vi è troppa distanza di tempo tra oggetti greci e romani senza una specifica giustificazione, e d'altro canto la varietà di oggetti più impensati viene a confermare varie provenienze.

Infatti abbiamo:
722/1 - schletro di Cactus tuna (sic)
722/2 - involto di bronzo, riferentesi agli zecchini d’oro e gigliati d’oro rinvenuti nel 1842 nella Piazza Bellini ecc.
dal 722/3 al 722/5 e dal 722/7 al 722/31 - oggetti archeologici databili dal 650 a Cr. al IV sec. d. Cr.
722/6 - coppa romana di argilla e sabbia - Questa coppa o patera senza piede, come da documento incollato sul fianco interno della medesima, risulta trovata a S. Agabio, in località denominata Vigne dell'Inferno. Quindi viene esclusa la Piazza Bellini, essendo alquanto distante.
722/32 e 33 - pugnali di ferro, quadrello e misericordia (sec. XV - XVI)
722/34 - filamenti di papiro egiziano.

A questo proposito la Biblioteca Civica non ha fatto alcuna specifica annotazione sulla località del ritrovamento, eccetto quella dell’involto di bronzo riferentesi agli zecchini d’oro rinvenuti nel 1842.

Una domanda: come mai nessun scrittore novarese ne ha fatto cenno?

Siamo nel 1842 e 1848, il Rusconi, attaccato com’era alle cose patrie e nel fervore della descrizione molte volte spaziava colla fantasia, e, il Bianchini, che scrisse di tutto un po’ talora in modo inesatto, perchè tutti e due non dicono nulla? Questa circostanza è più che mai strana.

Il Viglio in Biblioteca Negroni-Civica (BSPN a. XXVI, 1932) riporta tutti i donatori con più o meno quello che hanno donato, parla anche di oggetti d’arte passati al Museo, ma nulla dice su questa intricata situazione.

Prendendo in considerazione il periodo di conservazione degli oggetti presso la Biblioteca è evidente che allora essa era la tenutaria di tutte queste preziosità, perchè il Museo allora non esisteva (fu iniziato nel 1874 e chiuso nel 1890). Ciò è dimostrato con certezza dall’involto degli zecchini e dalla coppa o patera fittile di S. Agabio della località Vigne del l'Inferno. Inoltre se i doni pervenuti alla Biblioteca non recavano la precisa indicazione della loro assegnazione se li tratteneva nella sua sede, cioè nei suoi uffici direzionali.

Il fatto mi fa dubitare che non conoscesse la località di provenienza degli oggetti, perchè in caso affermativo l'avrebbe denunciata, come ha fatto per l’involto. Indubbiamente essa era ignota, se no il Rusconi ed il Bianchini nei loro molteplici scritti l'avrebbero segnalata per appoggiare la loro affermazione.

Dopo di che mi spiace sommamente di dover proporre affinchè siano tolti dal gruppo dei ritrovamenti cittadini tante preziosità archeologiche, per mancanza di elementi che permettessero una conferma.

Quindi non resta che accettare quanto il Soprintendente alle Antichità del Piemonte Prof. Carlo Carducci, con sua nota del 6 dicembre 1967 n. 1509 di prot., in risposta alla mia del 21 ottobre 1967, dichiarava testualmente:

«Certamente i vasetti corinzi e protocorinzi nòn possono essere stati rinvenuti in scavi novaresi ma devono provenire da una donazione, essendo il Piemonte completamente estraneo al mondo greco. L’unico contatto con esso è dato dagli scambi con la colonia greca di Marsiglia come si può notare dal rinvenimento in Piemonte di monete, ivi coniate ».

Tutto questo può spiacere perchè vedo che i più bei pezzi non sono nostri ma provengono da altrove. Potrebbero essere invece nostre le terre aretine, le lucernette, gli unguentari, ed alti oggetti archeologici.

Sono esclusi in modo assoluto quelli indicati ai numeri 722/1 e 722/34 (vedi descriz. più sopra). E poichè si è in tema di esclusione si tolgano anche i pugnali e l’involto di bronzo, essendo essi di epoche recenti, di cui i numeri 722/2 e 722/32 e 33.

Rendiconto economico dell'Esercizio 1967   [BSPN LIX [1968] n.1 pp. 84-85]

Rendiconto economico - esercizio 1967

Torna all'inizio


Non essendovi più argomenti all’ordine del giorno, il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 19.

AVVERTENZE PER | SOCI

CONTINUE sono le richieste di numeri arretrati del nostro Bollettino e non sempre ci è dato di soddisfarle perchè molti numeri sono esauriti.

La Società Storica Novarese sarà particolarmente grata a tutti coloro che, essendo in possesso di intere annate o di singoli numeri, volessero fargliene dono. Sarebbe un vero peccato che andassero al macero o distrutti questi bollettini, che sono invece preziosi per tutti gli studiosi, dati gli interessanti e molteplici argomenti trattati in essi.

SECONDO la deliberazione del Consiglio della Società Storica, il socio che trattiene il primo fascicolo del nostro Bollettinò riconferma implicitamente la sua volontà di rimauere iscritto. Pertanto mancando una esplicita indicazione contraria, egli riceverà il successivo fascicolo gravato delle spese di assegno per l'ammontare della quota sociale.

RICORDIAMO che lo spontaneo e regolare invio della quota sociale (*) prima del 31 marzo, facilita grandemente il compito dell’Amministrazione della Società.

COLLABORAZIONE BOLLETTINO. - Tutti i soci sono invitati a collaborare con articoli al nostro Bollettino. La Società dà in compenso n. 50 estratti gratuiti dell'articolo, e la possibilità, mediante intese dirette dell’interessato con la tipografia, di avere altri eventuali estratti in edizione di particolare gradimento a modico prezzo, usufruendo della composizione già in atto.

{*) L. 2000 per i Soci ordinari - L. 5000 per i Soci benemeriti.