Vita della Società   [BSPN LIII [1962] n.1]

Verbale dell'Assemblea del giorno 26 maggio 1962   [BSPN LIII [1962] n.1 - pp. 129-143]

Nella I sala della Galleria Giannoni — Palazzo del Broletto — (g. c.) sabato 26 maggio 1962, alle ore 15,30 in prima convocazione ed alle ore 16 in seconda convocazione, si è riunita l'assemblea annuale della Società Storica Novarese per discutere il seguente ordine del giorno:
I) Lettura e approvazione del verbale della precedente Assemblea
2) Commemorazione dei Soci defunti
3) Commicazioni del Vice Presidente
4) Rendiconto economico dell'esercizio 1961, sua discussione € eventuale approvazione
3) Elezione dei Membri del nuovo Consiglio 1962-65
6) Varie.

Sono presenti:
Il Vice Presidente: Prof. Dott. Vittorio LEIGHEB
Il Direttore del Bollettino: Prof. Alessandro ASPESI
IL Segretario Tesoriere: Cav. Remo FUMAGALLI
I Consiglieri: Mons. Prof. Lino CASSANI; Avv. Comm. Quintino PIRAS; Sign.a Attilia TORELLI; Prof. Renato VERDINA; Prof. Maria Giovanna VIRGILI.

Il Vice-Presidente, Prof. Vittorio Leigheb, aperta la seduta, inizia la sua relazione, di cui si trascrive integralmente il testo.

Gentili Signore e Signori Soci,
la concomitanza in Città e fuori Novara di altre riunioni, in questo pomeriggio e in questa stessa ora, privano, per inderogabili impegni, la nostra Assenblea della partecipazione di numerosi Soci. Alcuni di essi, scusando l'assenza, hanno tuttavia voluto inviarci la loro adesione e formulare auguri per la buona riuscita della nostra adunanza.

Essi sono l'Avv. Alessandro Bermani, Sindaco di Novara, il Cav. Lav. Ing. Guido Canalini ed il Cav. Lav. Dott. Guido Maggia, che io ringrazio sentitamente, come ringrazio coloro, qui presenti, che hanno potuto e voluto intervenire alla riunione, dimostrando non scemato interesse per la Socielà Storica Novarese, la sua vita ed i suoi problemi, che assieme, vogliamo oggi prospettarci e risolvere.

È prassi abituale che l'assemblea dei Soci, inizi, seguendo l'ardine del giorno, con la lettura del verbale della precedente, quella cioè tenuta l'11 Marzo 1961, ma poichè tale verbale è già stato pubblicato nel Bollettino dela Società, ove lo avete potuto leggere, per abbreviare la seduia, ricca di molte cose da dire e da fare, vorrei chiedervi di passare senz'altro alla sua approvazione, per alzata di mano, se lo ritenete opportuno, e poter così più rapidamente esaurire altre vocì, anteponendo, poi, le mie comunicazioni alla esposizione del Rendiconto Economico e alla nomina del nuovo Consiglio Direttivo.

(L'Assemblea approva).

È per non interrompere una opportuna consueludine che, anche a nome dei componenti il Comitato Direttivo della Società Storica Novarese, nella mia qualità di Vice-Presidente, debbo rendervi conto di quanto ha riguardato la vita e l'attività del nostro Sadalizio, durante il decorso anno.

Il mantenere questa consuetudine è recessario per me e per tutti noi del Comitato, che un compito di particolare impegno abbiamo dovuto assumere in un momento assai doloraso e difficile, conseguente alla scomparsa, avvenuta il 23 Aprile 1961, del nostro amato e illustre Presidente S. E. l'Ambasciatore Vittorio Cerruti.

È ancora vivissinio in noi il rammarico per la sua dipartita, e benchè degna commemorazione ne sia già stata fatta nel primo numero del Bollettino della Società Storica Novarese del 1961, dal suo chiarissimo Direttore, Prof, Alessandro Aspesi, tuttavia non può inaugurarsi questa Assemblea ed il nuovo anno sociale, senza che, ancora una volta, il nostro commosso, riconoscente, affeltuoso pensiero vada a Colui che, pur nelle cure di altri impegnativi problemi cittadini è nazionali, aveva portato alla nostra Società il preziosissimo contributo della sua esperienza e della sua saggezza.

Imperitura resterà, in noi del Consiglio ed in quanti poterono apprezzare le altissime doti di mente e di cuore, la memoria del Gentiluomo che, per quindici anni, fu nostro Presidente.

Alla Sua Famiglia, la Società Storica Novarese, rinnova le più vive e sincere condoglianze.

Ma, purtroppo, altri dolorosi e crudeli lutti ci hanno colpito nel corso dell'anno sociale, con la scomparsa di apprezzalissimi Soci, alcuni dei quali membri del Consiglio. È doveroso riccrdarli, perchè tutti degnissimi della nostra riconoscenza; in ordine cronologico di scomparsa essi sono:

L'On. Dr. Prof. Paolino PELLANDA
il N. H. Col. Alessandro FARAGGIANA
il Dr Avv. Cav. Lav. Marco BOROLI
la Sig.a Cav. Teresa BUZZETTI RAVASIO
il Dr. Avv. Comm. Giovanni STOPPANI



Soci defunti   [BSPN LIII [1962] n.1]

IL Dott. Prof. On. PAOLO PELLANDA,

Paolo Pellanda

nostro Socio Benemerito, decedeva il 23 Ottobre 1961 nella sua casa di Gravellona Toce. Era nato a Crodo, in Valle Antigorio e, durante tutta la vita, fu un tipico rappresentanie della sua gente montanara, gagliarda, semplice e moralmente inflessibile. Ufficiale di Artiglieria Alpina, durante la prima guerra mondiale, fu decorato con 3 medaglie al valor militare e, alla fine del conflitto, fu portato candidato per i Combattenti della Federazione Novara-Vercelli, ed eletio deputato per la XXVI Legislatura. Dissentì dal regime fascista, e nel 1928, per non rappresentarlo, rifiutò il posto, vantaggiosissimo, di Console Generale d'Italia a Ginevra, preferendo ritornare alle sue occupazioni di privato cittadino.

Ritiratosi in tal modo dalla vita polîtica, creò a Gallarate nel 1929, una importante industria per la lavorazione di speciali leghe metalliche.

La nostra Società perde in Lui un Socio zelante e affezionato, che annualmente elargiva un generoso contributo e ne seguiva i lavori con vivo interesse. Rinnoviamo alla desolata famiglia le nostre più commosse condoglianze.



Il N.H. Col. ALESSANDRO FARAGGIANA

Alessandro Faraggiana

decedeva ad Albissola, in provincia di Savona, il 2 Dicembre 1961; era nato a Novara il 9 Dicembre del 1876, dal Senatore Raffaello Faraggiana e dalla N.D. Caterina Ferrandi, congiunta del famoso nostro concittadino Capitano Ugo FERRANDI. Alessandro Faraggiana fu allievo della Accademia Militare di Torino, donde uscì nel Gennaio 1898, col grado di sottotenente e come tale entrò nella Scuola di Applicazione, che lasciò nel Maggio 1900 quale Tenente di Artiglieria.

Nel 1907 chiedeva di essere messo in aspettativa, per recarsi in Africa ad esplorare zone meno conosciute di quel continente e dedicarsi alla caccia ed alla cattura di rari esemplari faunistici. Già nel 1908 il Bollettino della Società Geografica Italiana pubblicava alcuni suoi interessanti articoli su tali argomenti. Lo stesso Bollettino, nel 1910, stampava un resoconto del suo viaggio in Russia, percorsa da Pietroburgo ad Arcangelo ed alla Nuova Zemlia. Dal Giugno 1915 partecipaca alla prima guerra mondiale col grado di maggiore, combattendo valorosamente sul Carso, fino a quando veniva fatto prigioniero, nell’Ottobre 1917, mentre da un osservatorio avanzato dirigeca il tiro delle artiglierie del suo gruppo.

Rientrato dalla prigionia, nel Gennaio del 1919, fu promosso Tenente-Colonnello e, nel Maggio 1930, Colonnetlo. Era insignito di numerose decorazioni.

Mentre il padre Senatore Raffaello donava alla Città di Novara il Teatro omonimo, e la madre N.D. Caterina, a sua volta, donava il Museo di Storia Naturale, ricco, fra laltro, di rari ed interessanti esemplari provenienti dalle partite di caccia del figlio Alessandro, questi, non meno generoso, nel Dicembre del 1961, disponeva, a favore del Comune di Novara, un ingente lascito di beni situati in Albissola.

Destinava inoltre i suoi possedimenti di Sizzano, Fara e Caltignaga, unitamente a determinati cespiti mobiliari, alla istituzione di una Fondazione Faraggiana, allo scopo di concorrere, col suo reddito, alla manutenzione e all'ampliamento del Museo Faraggiana di Novara. Queste in breve le benemerenze del nostro illustre Socio, sinceramente rimpianto da tutti gli amici ed i beneficati.

Di Lui, delle sue non comuni doti di animo e di intelletto, delle cospicue sue donazioni, a benefizio delle nostra Città, sarà, come è doveroso, trattato più esaurientemente.

La Società Storica Novarese, rinnova il suo cordoglio per la grave perdita di tanto Cittadino e Socio.



Il Dott. Avv. MARCO ADOLFO BOROLI,

Marco Adolfo Boroli

Cavaliere del Lavoro, Consigliere della nostra Società, è mancato in Novara il 29 Dicembre 1961.

Era nato in Armeno (Novara) il 19 Febbraio 1885, da una famiglia di professionisti piemontesi e, conseguita nel 1908 la laurea in giurisprudenza, si era dedicato giovanissimo a quella attività editoriale, che doceva essere, per tutta la sua vita, il fulcro dei suoi molteplici interessi. Nel 1919 egli aveva rilevato l'Istituto Geografico De Agostini di Novara, dando ad esso nuovi impulsi e nuove forme organizzative, rivelatesi idonee a farne, nel giro di pochi anni, un solido complesso industriale, sostenuto da una perfetta organizzazione scientifica. Nel 1927, per sua iniziativa, l'Istituto Geografico De Agostini, primo in Italia, impiantava un complesso di stampa in rotocalco a fogli, per edizioni in monocromo ed a colori. Si iniziava così una nuova fase della attività editoriale della Casa novarese, che doveva segnare nuove vie alla Industria grafica italiana con le edizioni d'arte, divenute ormai famose nel nostro paese e all’estero.

Nel 1946, eletto Presidente dell'Istituto, trasformato in S.p.A. nel 1930, con la collaborazione dei figli, Dr. Achille e Ing. Adolfo, validamente guidava il complesso, nei difficili anni del 2° dopoguerra, al raggiungimento di quelle mete che oggi lo collocano tra le più solide industrie italiane del genere.

Cavaliere del Lavoro dal 1952, l'Avv. Marco Adolfo Boroli, può a buon diritto considerarsi une dei più geniali realizzatori di forme nuove nell'editoria italiana, oltre che un esemplare dirigente d'azienda.

Alla sua scomparsa, l’Istituto Geografico De Agostini di Novara, aveva quadruplicato il suo personale rispetto al 1932, raggiungendo il migliaio di unità, possedeva circa 70 gruppi di stampa, fra roto, offset, e tipo ed aveva în corso il trasferimento del complesso industriale nella grande sede di Veveri, mentre, sul piano editoriale scientifico, aveva al suo attivo una produzione, che lo pone tra le maggiori Case italiane e ne fa la più importante fornitrice nazionale di materiale cartografico all’estero.

Ma non si può degnamente e compiutamente commemorare Marco Adolfo BOROLI, senza rammentarne, sul piano dei valori umani, la cortesia, l’affabilità, il vivo senso dell'amicizia, l'amore per la famiglia, che rendono la sua memoria cara e indimenticabile a quanti, come il sottoscritto, ebbero la fortuna e l'onore di essere annoverati fra i suoi amici.

Vadano alla diletta, inconsolabile consorte, ai figli ed a tutti i famigliari le espressioni più sincere del nostro cordoglio.



Anche la buona ed attiva Signora
TERESA BUZZETTI RAVASIO

Teresa Buzzetti Ravasio

ci ha lasciato, il 29 Aprile di quest'anno. Per più di mezzo secolo prodigò nella nostra città la sua opera benefica e umanitaria in tutte le generose battaglie per la redenzione degli umili, per alleviare le conseguenze della guerra negli ospedali, per ritemprare gli spiriti depressi con la sua presenza generosa e rincuorante. Entrata, durante la prima guerra mondiale quale infermiera volontaria nella Croce Rossa Italiana, ne fu in seguito nominata Ispettrice e, in tale qualità, si segnalò durante la seconda guerra mondiale, in modo speciale nel turbinoso periodo 1943-45. La ricordiamo solerte ed attiva, anche nei momenti più grigi di quel triste periodo di vita della Nazione, nelle corsie del nostro Ospedale, pronta a sollevare dolori fisici e morali, con la sua opera di intelligente ausiliatrice dei sanitari, con non comune forza d'animo e gentilezza di cuore. Fu sempre una preziosa e convinta amica della Scienza Medica e dei Medici dei quali comprese e seguì le generose lotte ed i supremi impegni e ciò vieppiù dimostrò, allorchè, nominata Membro, fin dalla costituzione, del Comitato per la Lotta contro i Tumori, ne fu una propagandista provvidenziale. Per questi suoi meriti e queste sue attività nel campo sociale, fu insignita della Croce di Cavaliere della Repubblica, e fu allora che i novaresi espressero, in forma quasi plebiscitaria, la loro gratitudine e la loro riconoscenza alla generosa benefattrice.

Desideriamo esprimere ai due figli, dottori Gino e Vittorio, alle sorelle ed ai famigliari tutti, le condoglianze nostre personali unitamente a quelle della Società Storica Novarese, alla attività della quale la Signora Ravasio partecipò sempre con entusiasmo e vivo interessamento.



Altro recentissimo e dolorosissimo tutto ha colpito la nostra Società il 12 Maggio 1962, con la scomparsa improvvisa. e inopinata del suo Consigliere Avv. Comm. GIOVANNI STOPPANI.

Giovanni Stoppani

Nato a Fara Novarese il 23 Luglio 1898 e conseguita la laurea in Giurisprudenza presso la Università di Torino nel 1921, aveva fatto pratica di procuratore, dapprima presso l'avvocato Mercandino e successivamente presso il ben noto giurista Carlo Caron. Aveva partecipato alla prima guerra mondiale col grado di Sottotenente di Artiglieria ed alla seconda con quello di Capitano, meritando un encomio solenne per il suo comportamento durante la campagna di Albania.

Moltissime furono le cariche da Lui ricoperte: Presidente della Associazione della Proprietà Fondiaria, Vice-Presidente della Sezione Novarese della Croce Rossa Italiana © dell’Associazione Est-Sesia, Consigliere di Amministrazione della Società Dinamo e della Banca Popolare di Novara, della quale fu anche legale, Sindaco del Consiglio dell'Istituto Geografico De Agostini e della Manifattura Rondo-Gallo, Membro dell'Ordine degli Avvocati. Era stato anche Presidente dell'Ente del Turismo e del Collegio Caccia.

Nella Società Storica Novarese faceva parte del Consiglio Direttivo, partecipandone sempre attivamente alle sedute, in cui portava la sua parola e il suo parere di giurista pacato e prudente, colto e avveduto.

Fine intenditore d’arte e gentile coltivatore di fiori nell’ammirato giardino pensile della sua dimora, portava una nota di distinzione e di garbata signorilità in ogni adunanza cui partecipasse, ciò che rende oggi, che non lo vediamo fra noi, più accorato il rimpianto di quanti lo conobbero ed ebbero dimestichezza con Lui.

Imponente è stato il tributo di affetto che amici ed estimatori vollero rendergli nelle estreme onoranze.

La Società Storica Novarese rinnova a mezzo mio, alla sorella N.D. Maria Marazzani Visconti, al cognato Ecc. Generale di C.d.A. Mario Marazzani, ed a tutti i congiunti, l’espressione del più vivo cordoglio per la perdica del prezioso Consigliere in seno alla Società.



La onorata memoria di tutti questi illustri Soci e cari amici scomparsi e quella delle loro benemerenze, sarà a noi di sprone a bene e attivamente operare, in ogni campo della nostra attività, per non tradire le loro consegne e per non demeritare di loro.

Malgrado la perdita del Presidenie e le conseguenti notevoli preoccupazioni, la Società Storica Novarese ha contimiato a svolgere, senza soste, anche nel 1961 e nei primi mesi del 1962 la propria attività, pubblicando regolarmente i suoi due Bollettini del ’61 ai quali va aggiunta la pubblicazione straordinaria per le celebrazioni del Centenario della Unità d’Italia, ricca di interessanti articoli ed illustrazioni, fra le quali di particolare interesse quelle relative alla Mostra dei Cimeli Storici Novaresi, tenutasi al Museo Faraggiana e organizzata, in collaborazione, dalla Commissione dei Musei e dal Comitato per il Risorgimento di Novara.

Una particolare calda lode dobbiamo rivolgere al Direttore del Bollettino Storico, Prof. Alessandro Aspesi, che ha curato le suddette pubblicazioni con tanto acume ed impegno. Il Bollettino speciale è stato accolto con vivo interesse e compiacimento dal mondo culturale, perché lumeggiante uomini e cose novaresi ancora poco note o dimenticate. Questo compiacimento è stato dimostrato non solo con lusinghiere espressioni di consenso, ma anche con generosi contributi che, egregiamente, servirono a ridurre le spese di stampa a carico della Società. Furono in tal modo superate difficoltà finanziarie, altrimenti di non facile soluzione.

Per il 1962, è già pronto tutto il materiale occorrente per il primo numero del Bollettino, nonchè per due numeri speciali, dei quali uno, desidereremmo fosse im affettuoso e doveroso omaggio alla ammirevole, indefessa attività e profonda cultura del Decano dei Consiglieri della nostra Società Storica, e uno dei suoi fondatori, il Reverendissimo Monsignor Lino Cassani e cioè la pubblicazione della sua monumentale opera: Repertorio di Antichità preromane e romane rinvenute nella provincia di Novara. (Calorosi applausi accolgono la proposta).

Il numero dei Soci della nostra associazione, al 31 dicembre 1961 era di 267; benché il loro numero sia soddisfacente, è ovvio, come rilevato in precedenti relazioni, che il nostro Ente culturale non sarebbe in grado di far fronte a impegni, pecumiariamente onerosi, col solo gettito delle quote sociali, se numerosi altri Enti, che hanno riconosciuto la opportunità e le nobili finalità della divulgazione di notizie storiche, artistiche e di attività economiche industriali ed agricole del novarese, non continuassero con generosità, pari al loro amore per la cultura, ad erogare quei larghi aiuti, che ci permettono di guardare con fiducia all’avvenire della nostra Società.

Il nostro ringraziamento più vivo e la nostra grafitudine, vadano dunque al Comune di Novara sempre comprensivo e solerte nel suo appoggio morale e materiale: all'Amministrazione Provinciale, all'Associazione degli Industriali, alla Camera di Commercio Industria e Agricoltura, all'Ente Provinciale per il Turismo, all’Associazione Est-Sesia, all'Ente Cellulosa, alla Cartiera Burgo ed un ringraziamento particolare alla generosissima Banca Popolare di Novara, che ha voluto ancora aumentare per il 1961 il suo già munifico aiuto e mantenerlo per il 1962, nonchè arricchire la nostra biblioteca col prezioso volume Elogio dell'arte novarese edito in occasione del 90° anniversario di fondazione dell'Istituto.

Prima di cedere la parola al tesoriere per comunicarvi i dati del Bilancio 1961 credo opportuno, ragguagliarvi, brevemente, sulle modalità del trapasso, a mie mani dei beni della Società Storica Novarese, ad opera del Comm. Rag. Antonio Agabio, esecutore testamentario di S.E. Cerruti, in data 2 maggio 1961, e successiva consegna degli stessi al Tesoriere della S.S.N. cav. Remo Fumagalli, il 5 maggio 1961.

In una busta intestata alla Società Storica Novarese, trovata dal Comm. Agabio, in un cassetto della scrivania del compianto Presidente, presso la Banca Popolare di Novara, erano riuniti 4 libretti di Deposito della Banca stessa, e cioè:
1°) P.R. al portatore n. 48857/50853 emesso il 4-XII-1959 dalla Banca Popolare di Novara, con intestazione Bollettino Storico Novarese, con un deposito attuale di lire 2.217.308
2°) P.R. al portatore n. 899/47470 emesso 1'8-VI-1955 dalla Banca Pop. di Novara, con intestazione «Società Storica Novarese - Premio Banca Pop. di Novara» con un deposito attuale di lire 157.522
3°) P.R. al portatore n. 898/47469 emesso 1'8-VI-1955 dalla Banca Pop. Novara con intestazione «Società Storica Novarese - Premio Città di Novara» con nn deposito attuale di lire 97.791.
4°) R.O. al portatore n. 83299 44121 emesso il 10-11-1938 dalla Banca Pop. Novara, con intestazione «R. deputazione Subalpina di Storia Patria - Sezione di Novara - Premio Morandi» con un deposito attuale di lire 108.566.

Assieme ai libretti erano uniti n. 34 fogli di «Pro memoria», annotazioni ed appunti contabili, sempre relativi alla Società Storica Novarese.

Tutti questi materiali, furono, come già detto, consegnati, con regolare ricevuta, al Tesoriere della Società Cav. Remo Fumagalli il 5 maggio 1961.

Egli ha poi sollecitamente provveduto a tutte quelle complesse formalità che permettessero la utilizzazione dei fondi della Società per il suo normale funzionamento, previa legalizzazione delle attribuzioni del nuovo facente funzione di Presidente.

Per poter poi seguire con maggiore rapidità e precisione il controllo di ogni operazione amministrativa (in mancanza di um revisore dei conti) per unanime accordo dei componenti il Comitato Direttivo, il Tesoriere Cav. Fumagalli ha loro regolarmente trasmesso, mensilmente, la situazione contabile della Società. Di questo zelo, siamo lieti dargliene qui pubblico riconoscimento ed elogio.

A lui cedo la parola per commmicarvi i dati del Rendiconto economico dell'esercizio 1961.



ll Cav. Fumagalli legge il Rendiconto ecenomico e lo commenta come in appresso.
RENDICONTO ECONOMICO 1961.

Il Rendiconto economico dell'esercizio 1961, come si può rilevare, reca una variante, e cioè sono state iscritte le partite di giro riferentesi a tre Premi: Banca Popolare di Novara, Città di Novara e G. B. Morandi, che nel passato erano tenute a parte con bilanci propri.

I tre libretti di deposito, giacenti presso il compianto Presidente Cerruti, datici in carico, abbiamo ritenuto nostro dovere riportarli nel rendiconto generale della Società.

Nelle Entrate ordinarie abbiamo L. 5.000 per quote. precedenti; n. 209 quote di soci ordinari a L. 2.000 con un totale di L. 418.000; n. 17 quote di soci benemeriti a L. 5.000: totale L. 85.000.

A questo proposito abbiamo due qualità di soci benemeriti, e cioè quelli che versano una quota fissa di L. 5.000 e quelli che versano invece contributi con importi vari, e sono presentemente n. 6: Amministrazione Provinciale di Novara, Ente Nazionale della Cellulosa, Associazione degli Industriali, Camera di Commercio, Ente del Turismo, Cartiera Burgo.

I contributi di questi, per ragioni contabili, sono stati iscritti nella voce, come vedete, nelle entrate straordinarie.

Nelle Entrate straordinarie figurano anche L. 120.000 per adeguamento quote soci vitalizi. Queste somme vennero ritirate e depositate a suo tempo sul libretto della Banca direttamente dal compianto Presidente Cerruti, che consegnava di volta in volta le lettere che accompagnavano le quote versate. Di queste quote manca solo quella del socio Dott. Enzo Pellegrino di Milano, che nonostante solleciti, non ha ancora risposto alla richiesta.

I vitalizi al 31-12-1960 erano n. 26 + 2 pervenuti nel 1961, con totale di N. 28. Nella somma di L. 420.000 sono comprese anche le quote della Signora Omarini di L. 50.000 e quelle dei soci deceduti, S.E. Ambasciatore Cerruti, On. Paolino Pellanda e N.H. Colonn. Alessandro Faraggiana.

Le partite di giro rappresentano le somme depositate e disponibili per i Premi dei vari Concorsi.

Uscite ordinarie abbiamo L. 56.862 per spese di corrispondenza, marche da bollo, tesseramento, esazione quote sociali, ecc.

Stampa e spedizione del Bollettino L. 1.102.551.
Nel 1961 furono pubblicati tre bollettini:

il I° di pagine 114 è costatoL. 253.504
il II° di pagine 152 è costatoL. 324.832
quello speciale per le celebrazioni 1861-1961L. 524.215

La spesa è data, non dalla carta che viene gentilmente donata dalla Cartiera Burgo, ma dalle fotografie, dai clichés e dalla stampa; anzi segnaliamo che questanno la spesa tipografica verrà aumentata del 20%, come da comunicazione della tipografia.

Nello straordinario abbiamo le spese sostenute dalla Società per partecipazione alle esequie del compianto Presidente L. 55.642.

Inoltre versamenti che la Società effettua, prelevando dai contributi straordinari della Banca Popolare di Novara, del Comune di Novara, nonchè dal nostro conto — premio G. B. Morandi — tre quote di L. 25.000 caduna, per un totale di L. 75.000. Il Premio città di Novara di L. 50.000, che è stato consegnato alla Dott. G. Ghezzi, venne prelevato dal Libretto di detto premio.

In fine abbiamo le partite di giro pari all'entrata.

TOTALE ENTRATEL. 2.776.045
TOTALE USCITEL. 1.728.934
AVANZO ESERCIZIO 1961L. 1.047.111
AVANZO ESERCIZI PRECEDENTIL. 1.067.403
disponibilità al 31 dicembre 1961L. 2.114.514



ll Cav. Fumagalli legge il Rendiconto ecenomico e lo commenta come in appresso.
SITUAZIONE DEI SOCI AL 31 DICEMBRE 1961.

SOCI ONORARI - da n. 2 passati a n. 5 perchè si sono aggiunti:
a) Banca Popolare di Novara
b) Comune di Novara
c) Soprintendenza alle Gallerie del Piemonte.
SOCI VITALIZI - da n. 26 passati a n. 28
SOCI BENEM. SPEC. - da n. 7 passati a n. 6 in quanto la Banca Popolare è passata nella categoria dei Soci Onorari
SOCI BENEM. ORD. - da n. 15 passati a n. 17
SOCI ORDINARI - da n. 221 passati a n. 211
TOTALE: da n. 271 sono attualmente n. 267.

Il nostro Bollettino effettua N. 33 cambi con altri Bollettini o Enti culturali sia italiani che stranieri.

La Società manda in omaggio N. 10 Bollettini a Enti particolari interessali at nostri studi e ricerche.

La tiratura del Bollettino è complessivamente di n. 375 copie.

Il Vice Presidente pone in discussione il rendiconto economico e chiede ne sia data la eventuale approvazione.

L'Assemblea approva il rendiconto economico dell'esercizio 1961, per alzata di mano.

La successiva ”voce” del nostro Ordine del giorno, continua il Vice-Presidente Prof. LEIGHEB, reca: — «Elezione dei Membri del Consiglio per il nuovo triennio sociale 1962-65».

Come è a Voi noto, con la riunione plenaria di oggi, cessa il mandato per gli attuali Consiglieri della Società Storica Novarese, entrati in carica il 7 marzo 1959.

A norma dell'art. 11 deile Statuto della Società Storica Novarese, spetta alla Assemblea eleggere i membri del Consiglio.

Rammento che esso è costituito da un Presidente, un Vice-Presidente, un Segretario-Tesoriere e da un numero minimo di 5 Consiglieri e massimo di 9, i quali durano in carica un triennio e sono rieleggibili. E° necessario quindi eleggere da un minimo di 8 ad un massimo di 12 membri del Consiglio.

I componenti il Consiglio, nomineranno poi, in seno allo stesso, a norma dell'art. 6 dello Statuto, un Comitato Direttivo, composto dal Presidente e, in sua assenza, dal Vice-Presidente e da due Consiglieri (uno dei quali sarà il Direltore del Bollettino Storico) oltre al Segretario-Tesoriere.

Riguardo alle scelte per il nuovo Consiglio, conforme una prassi che fu consuetudinaria per la nostra Società, e che io non mi sento autorizzato a modificare, senza con questo voler minimamente interferire su quelle che saranno le definitive libere decisioni della Assemblea, credo di interpretare il pensiero di tutti i Soci qui presenti, proponendo che, come era solito fare il nostro compianto Presidente, uso a manifestare apertamente il sue orientamento, sia sentito il saggio e illuminato parere di Colui che fu uno dei fondatori della Società, ne è attualmente il Socio decano e, per cultura, prestigio ed esperienza certo il più qualificato a farlo, fra tutti noi. Dico Monsignor Lino Cassani, il quale, anche in questa occasione, saprà certo indicare una via, perchè sempre maggiori consensi e generosi aiuti, non manchino alla nostra Società. A Lui do quindi la parola

Monsignor Lino Cassani, rievoca rapidamente il passato e le consuetudini organizzative della Società Storica Novarese, dalla sua fondazione nel lontano 1915 [sic!] (quando i Soci erano solo in modestissimo numero) ad oggi, e si compiace del sempre maggior sviluppo della associazione e della eletta qualità dei suoi aderenti.

Il carattere, per così dire, affettuosamente famigliare, che la Società aveva ai suoi primordi ed ha conservato nel tempo, lo induce a proporre che, come per il passato, nulla avendo in contrario l'Assemblea, la nomina dei membri del nuovo Consiglio venga fatta su liste di nominativi presentate dai Soci. Per suo conto, Egli ne propone una formata da tutti i membri del Consiglio scaduto, che a norma cli Statuto sono ricleggibili, con la aggiunta del nominativo del Gr. UR. Cav. Lav. Dott. Guido Maggia, per occupare uno dei posti vacanti di Consigliere.

La lista presentata da Monsignor Cassani, viene accolta e votata per acclamazione dalla Assemblea.

Pertanto i Membri del Consiglio della Società Storica Novarese, eletti dalla Assemblea, per il periodo 1962-1965, risultano, in ordine alfabetico, essere i seguenti: ASPESI Prof. Alessandro, CASSANI Prof. Mons. Lino, FUMAGALLI Rag. Cav. Remo, LEIGHEB Dott. Prof. Vittorio, MAGCIA Dott. Gr. Uff. Cav. Lav. Guido, NAGARI M° Mario, PIRAS Avv. Comm. Quintino, TORELLI Sign.a Attilia, VERDINA Prof. Renato, VIRGILI Prof. Maria Giovanna, ZAMMARETTI Prof. Aquilino.

Proseguendo lo svolgimento dell'Ordine del giorno, il Vice-Presidente chiede se qualche Socio abbia, nelle VARIE, da fare qualche comunicazione.

Mons. Cassani, per non lasciar chiudere questa Adunanza senza almeno un breve cenno d'argomento storico novarese, disse di quella lapide rinvenuta sotto l'altar maggiore della basilica di S. Giulio d’Orta, e che fu una luce per la Riviera del Cusio.

Ricordò il lamento del Ven. Bascapè nella sua Novaria sacra sul lungo silenzio di ben 150 anni, in cui passano ininterrottamente 12 Vescovi, dei quali null'altro si sapeva che il loro nome.

Questo silenzio viene rotto dalla scoperta fatta dal vescovo Giov. Visconte della lapide, su cui è inciso nel dritto epitaffio di Aclio optato e nel verso l'epitaffio di Filacrio.

Il primo ci ricorda un capitano di militi romani, appartenente al 3° secolo dell'impero romano. Il secondo, ci dice del Vescovo di Novara, morto e sepolto nell'isola di S. Giulio l'anno 554.

In base a queste due date Mons. Lino ci mise innanzi abbondanti notizie dei Romani che lasciarono larghe orme della loro dinora sia nell'isola di S. Giulio come in tutta la Riviera; soffermandosi specialmente sulle lapidi scritte e a Gozzano e a Briga; e nella ricchissima necropoli preromana e romana di Ameno, Lortallo scoperte dal nostro compianto Socio ing.re Decio. E poi cercò di provare che il principato temporale dei Vescovi di Novara sull’isola e sulla Riviera d'Orta, non era cominciato coi decreti Carolingi, o di Berengario, o di Ottone, ma aveva avuto inizio direttamente nel ius sacrum degli imperatori romani lasciato nel loro tramonto; ius sacrum che la gente rivierasca del lago d'Orta istintivamente intuì e volontariamente riconobbe passato nei loro sacerdoti.

In ogni tempo, in ogni luogo, il popolo, al tramonto di una dominazione, non sta senza una guida, e quando si sente abbandonato, s'appoggia a chi ritiene che gli possa e gli deve dare maggior sicurezza.

Tramontato l'impero romano, i Rivieraschi si affidarono ai rappresentanti della nuova religione, il Cristianesimo, al governo dei sacerdoti, ai Vescovi.

La costruzione di un castello vescovile, quello di Onorato, come tende a credere anche il Bascapè; la presenza del Vescovo Filacrio nell'isola e sua sepoltura onorata con epitaffio; la nessuna notizia di altro governo in luogo da S. Giulio, morto verso il 400, all'invasione dei barbari Longobardi, avvenuta solo dopo il 568, invasione, o rapina come lasciano intravedere anche i Decreti reali ed imperiali susseguiti, tutto ci fa pensare che il potere temporale dei Vescovi sulla Riviera d'Orta non sia stato un dono di re o imperatori, ma del popolo stesso. Così parlò bonariamente Mons. Cassani. Ma è sperabile che egli ci trasmetta queste sue supposizioni più chiaramente e diffusamente elaborate in un prossimo suo articolo.

La Signorina Attilia Torelli annuncia che, in omaggio alla cata memoria dei suoi illustri congiunti S.E. Vittorio Cerruti e Avv. Giovanni Stoppani, ha preso la deliberazione di donare alla Società Storica Novarese i preziosi volumi della Biblioteca paterna. Il Vice-Presidente facendosi inlerprete dei sentimenti di gratiludine di tutti i Soci, ringrazia vivamente la generosa donatrice per il grande valore scientifico e materiale del lascito e, successivamente, dà la parola all'Avv. Piras, che informa l'Assemblea sulla possibilità di avere nel Palazzo Faraggiana un congruo numero di locali, per ospitare, in modo degno e definitivo, la Società Storica Novarese e la sua Biblioteca e dell'impegno che Egli si assume di procurarli al più presto.

Il Vice-Presidente ringrazia l'Avv. Piras di quanto ha fatto ed ha promesso di ulteriormente fare per la Società.

Donna Maria Marazzani Visconti, sorella del compianto Avv. Stoppani, accostatasi al tavolo della Presidenza, chiede di poter sostituire, in qualità di Socia lo scomparso Fratello. La domanda viene accolta ed esaudita con riconoscente commozione.

Poichè nessun altro degli intervenuti ha ulteriori osservazioni e proposte da fare, il Vice-Presidente ringrazia sentitamente i presenti, augura buono e proficuo lavoro al nuovo Consiglio e prospero avvenire alla Società Storica Novarese e dichiara chiusa l'Assemblea.

Prega quindi i Membri del Consiglio eletti, di voler concedere ancora qualche minuto del loro tempo, per procedere, senz'altro, alla nomina del Comitato Direttivo della Società.

Partecipano alla Riunione i Membri neo-eletti del Consiglio: Aspesi, Cassani, Fumagalli, Leigheb, Piras, Torelli, Verdina, Virgili.

Monsignor Lino Cassani invitato dai presenti, come decano dei Consiglieri, a voler esporre il proprio pensiero per la distribuzione delle cariche nel Comitato Direttivo, propone che ai Membri del Consiglio rieletti, vengano conservate le cariche, che già occupavano nel vecchio Consiglio, e che a Presidente della Società Storica Novarese, venga eletto il Cav. del Lav, Dott, Guido MAGGIA. La proposta è accolta alla unanimità, convenendo tutti sull'altissiimo valore del Consigliere proposto a succedere a S. E. Cerruti nella massima carica direttiva della Società Storica Novarese. Le attribuzioni, pertanto, nel nuovo Comilato Direttivo, sono le seguenti:
Dott. Gr. Uff. Cav. Lav. Guido MAGGIA - Presidente
Prof. Dott. Vittorio LEIGHEB - Vice Presidente
Prof. Dott. Alessandro ASPESI - Consigliere - Direttore del Bollettino Storico
Prof. Mons. Lino CASSANI - Consigliere
Rag. Cav. Remo FUMAGALLI - Segretario Tesoriere
integreranno il Consiglio, i Signori: M° Mario NAGARI - Consigliere, Avv. Comm. Quintino PIRAS - Consigliere, Sig.na Attila TORELLI - Consigliera, Prof. Renalo VERDINA - Consigliere, Prof. Maria Giovanna VIRGILI - Consigliera, Prof. Aquilino ZAMMARETTI - Consigliere.

Novara, 26 Maggio 1962.

Rendiconto economico dell'Esercizio 1961   [BSPN LIII [1962] n.1 - pp. 144-145]

Rendiconto economico - esercizio 1961

Torna all'inizio



PRECISAZIONI SUL DIATRETA TRIVULZIO
del Civico Museo Archeologico di Milano
   [BSPN LIII [1962] n.1 - pp. 146]

Nel catalogo Ori e Argenti dell'Italia antica parte “AGGIUNTE ALLA MOSTRA DI MILANO” p. X, n. 952 è indicato: Diatreta Trivulzio, vetro molato, IV s. d. C., provenienza da Garbagna Novarese.

Precisiamo che è di provenienza da NOVARA. È evidente che chi ha compilato la scheda ignorava gli scrittori novaresi anteriori al 1930, data del rinvenimento dell'arca funeraria di ATILIAE SABINAE. Dopo la scoperta avvenuta nel 1680 nella casa Caroelli, poi Prina, poi Negretti, in via Santa Eufemia, poi Ortanelle ora Magnani Ricotti n. 3 essa fu trascurata ed infine dimenticata, tanto che se ne perdettero le tracce e solo rimase il testo dell’epigrate trascritto dal Cotta.

In verità l'arca fu trovata nella parte rustica della casa già dei Caroelli a Garbagna, ma il ritrovamento recante la coppa murrina illustrata dal Rusconi, nota col nome di Diatreta Trivulzio, avvenne a Novara.

R[emo] FUMAGALLI

BIBLIOGRAFIA
(1) Lazzaro Agostino Corta, Museo Novarese, Novara 1872 presso Tip. Merati, p. 298.
(2) Antonio Rusconi, Monografie novaresi - Compendio di Storia novarese. Periodo romano e preromano, Tip. Miglio, Novara 1877, p. 12 e pass. T. III.
(3) Oreste Scarzello, «Il Museo Lapidario della Canonica e gli antichi monumenti novaresi epigrafici di Novara», in BSPN anno XXV (1931), p. 246.
(4) Oreste Scarzello, «I monumenti epigrafici romani del Museo nel Broletto», in BSPN anno XXXI (1937), pag. 286.
(5) Lino Cassani, «I ritrovamenti archeologici nella Novara quadrata dei romani», in BSPN, anno XXXI (1937), p. 309. i
{6) Lino Cassani, «Giornata mondiale dei Musei», in BSPN, anno XLVI (1956), p. 215.
(7) Mario BERTOLONE, «Spigolature e precisazioni», in Sibrium 1956-1957, p. 231.
(8) Alessandro Viglio, «Doni al Museo Civico», in BSPN anno XXV (1931), p. 154.