Vita della Società   [BSPN L [1959] n.1]

Verbale dell’assemblea del 7 marzo 1959

Nella sala delle miniature del Museo Civico — Palazzo del Broletto — (g.c.) sabato 7 marzo 1959, alle ore 16 in prima convocazione, ed alle ore 16,30 in seconda convocazione si è riunita l'Assemblea annuale della Società Storica Novarese per discutere il seguente ordine del giorno:
1° Lettura e approvazione del verbale della precedente assemblea;
2° Commemorazione dei detunti;
3° Rendiconto economico dell’esercizio 1958, sua discussione ed eventuale approvazione;
4° Comunicazioni del Presidente; 5° Nomina del Consiglio;
6° Varie.

Sono presenti il Presidente: Cerruti dott. cav. di gr. er. Vittorio, Ambasciatore d’Italia, il Direttore del Bollettino Storico Aspesi preside Alessandro, il Segretario-Tesoriere Fumagalli cav. Remo; i Consiglieri Cassani Mons. Lino, Cucchi prof.a Malvina, Piras avv. Quintino, Stoppani avv. Giovanni, Virgili prof.a Maria Giovanna.

Assenti: Vice Presidente Leigheb dott. prof. Vittorio, Boroli dott. cav. lav. Marco, Ramponi teol. Don Carlo, Rogora prof. Rodolfo, Salsotto preside Luigi Carlo, Torelli sig.na Aîtilia, Verdina preside Renato, Zammaretti prof. Aquilino.

Aperta la seduta alle ore 16,30 in seconda convocazione, dato per letto il verbale della precedente assemblea, in quanto fu stampato sul Bellettino, nessuno ha osservazioni da fare e quindi risulta approvato.

Il Presidente commemora i soci defunti:
Dott. Giovanni BARBÈ
Dott. Ing. Giuseppe DE FERRARI
Cav. Cesare VIETTI
Comm. Ettore BRIOSCHI
Dott. Ing. Pierangelo STOPPANI

(di essi si fa cenno a parte)

Dopo di che il Presidente presenta la relazione generale sull’attività svolta dalla Società durante l’anno 1958.



RENDICONTO

Del Rendiconto economico del 1958 essendo stato stampato e diramato a tutti i soci unitamente alla lettera di invito alla presente Assemblea, si riassumono i dali:
Entrate ammontanti a L. 753.663, Uscite L. 605.538, talchè risulta un avanzo attivo di L. 150.123, che aggiunto a quello degli anni precedenti di Lire 346.467 dà un altivo complessivo di L. 696.592. In questa cifra manca ancora il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’anno 1957, che dovrebbe essere di LL. S0.000 e non più di L. 100.000 come precedentemente, in quanto quello avuto nel 1958 per l’anno 1956 era di sole L. 80.000.

La S.S.N. è grata alla BANCA POPOLARE DI NOVARA, alla CARTIERA BURGO. alia PRESIDENZA DET CONSIGLIO DE? MINISTRI (Ente Cellulosal, al'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE, e alla CAMERA DEL COMMERCIO per i contribuli generosamente concessile di complessive L. 439.967, per l'importo di ciascun Ente indicato nel Rendiconto a stampa già distribuito.

Altri contributi di L. 10.060 e L. 20.000 sono pervemiti dall'On. Dott. Paolino Pellanda e dal Dott. Marco Alliata Nobili quale segno di attaccamento e di generosità verso la nostra Società.



Rendiconto economico dell'Esercizio 1958   [BSPN L [1959] n.1 - pp. 112-113]

Rendiconto economico - esercizio 1958

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Relazione   [BSPN L [1959] n.1 - pp. 114-117]

SOCI

I soci al 31 dicembre 1938 erano: Onorari 2, Vitalizi 28, Benemeriti 18, Ordimari 222 in totale 270. Dimissionari 2, Nuovi soci 12, talchè la differenza in confronto dell’anno 1957 è di 10 soci in più, e cioè da 260 a 270.

Non figurano i deceduti perchè la moglie, i figli e i parenti prendono posto del socio defunto e sono: la Signora Ada Visentin Fortina per il marito, la Donna Gabrielli De Ferrari e l'arch. Luigi Vietti per il padre, il Dott. Ezio Ercoli per il suocero.

Queste prove di attaccamento alla nostra Società sono accolte con vivo compiacimento.



RELAZIONI CON ALTRI ISTITUTI CULTURALI

Agli Enti Culturali, con i quali scambiamo pubblicazioni, questanno abbiamo fornito dei bollettini per completare, fino al possibile della disponibilità, le lore raccolte.



RAPPORTI CON I NOSTRI MUSEI

I rapporti che la S.S.N. ebbe con i Musei Civici e con la Sovraintendenza tanto alle Gallerie, quante ai Monumenti e alle Antichità del Piemonte sono sempre stali improntati alla massima cordialità.



BOLLETTINO STORICO

Il bollettino storico, grazie all’opera solerte del suo Direttore Preside Aspesi, lascia sperare che si possa sollecitamente tornare a pubblicare quattro bollettini all'anno. È già in atto la pubblicazione di un numero straordinario, con una manografia sulle spade galliche conservate nel Musco Civico di Novara, studio accuralissimo compiuto dai Dottori C. Panseri e M. Leoni dell’Istituto Sperimentale dei metalli leggeri - sede di Novara - completata da altre monografie interessanti. Ricordiamo che il Dott. Leoni è un nostro socio affezionato.



NOMINA DEL CONSIGLIO

A norma del vigente Statuto della Società, il Consiglio della stessa, resta in carica tre anni: di conseguenza l'attuale, essendo stato nominato in data 10 marzo 1956, deve essere rinnovato nella presente seduta.

Si ricorda ai Soci che a norma dell'art. VI del nostro Statuto, il Consiglio della Società è costituito da un Presidente, da un vice Presidente, da un segrelario-tesoriere e da un numero minimo di 5 Consiglieri e massimo di 9, i quali durano in carica un triennio, e sono rieleggibili.

Il Presidente propone i seguenti nominativi e l'Assemblea li conferma alla unanimità.

Ecco pertanto il muovo complesso:
Presidente: S.E. CERRUTI Cav. di Gr. Cr. Vittorio;
Vice Presidente: LEIGHEB Dott. Prof. Vittorio;
Segretario Tesoriere: FUMAGALLI Cav. Remo;
Consiglieri: ASPESI Prof. Preside Alessandro; BOROLI Dott. Cav. Lav. Marco; CASSANI Mons. Line: PIRAS An. Quintino: STOPPANI Cav. Avv. Giovanni; TORELLI Signorina Attilia; VERDINA Prof. Preside Renato: VIGILI Prof.a Maria Giovanna; ZAMMARETTI Prof. Aquilino.



Comunicazioni del Presidente

CONCORSO PREMIO CITTA’ DI NOVARA

Il premio Città di Novara per l'anno 1958 è stato assegnato al Dott. Ausonio Zappa per la tesi di laurea di argomento novarese: «GAUDENZIO MERULA le sue opere letterarie e geografiche», già pubblicata nel secondo bellettino dell'anno scorso.

Varie

DONO

Nell’anno 1958 la S.S.N. ha avuto un prezioso dono: cimeli del compianto fondatore del nostro Bollettino storico G. B. Morandi, caduto sul Carso il 15 novembre 1915, consistenti in una spada e nel cappello del 5° Alpini, che reca sopra la mappina e nella parte opposta i fori prodotti dalla pallottola micidiale, nonchè nell'interno evidenti tracce di sangue.

Sono commoventi ricordi della guerra vittoriosa 1915-1918, avuti diretta. mente dalla sorella Elena Morandi ved. Cucchi, e che noi consegnamo ai Musei per la loro conservazione, essendo egli stato il primo Direttore del Museo Civico.



MANIFESTAZIONI CENTENARIE DELLA GUERRA DEL 1859

L'Amministrazione Provinciale ha preso l'iniziativa delle celebrazioni centenarie per il 1859, e ha chiamato a far parte del Comitato il nostro Presidente S. E. Ambasciatore Vittorio Cerruti, e il Consigliere Mons. Lino Cassani, nonchè il Preside Alessandro Aspesi in qualità di Direttore del Bollettino Storico e di Presidente del Comitato di Novara della Società per il Risorgimento Italiano e il Cav. Remo Fumagalli.

La S.S.N. non tralascierà di dare al Comitato, per quanto sarà possibile, un apporto fattivo e volonteroso, perchè la celebrazione sia degna della nostra Città. È come è sempre stato fatto nelle precedenti manifestazioni, ha disposto d’accordo coi nostri Consiglieri Avv. Piras e Cav. Fumagalli, rispettivamente Presidente della Commissione dei Musei e Conservatore dei Musei Civici, perchè venga allestita una mostra di quanto può interessare la Città di Novara per la Commemorazione del 1859.

Poichè i feriti della battaglia di Magenta furono ricoverati negli Ospedali e nelle Chiese di Novara, dove alcuni morirono e furono sepolti nel nostro Camposanto, onorati di monumenti tuttora esistenti (l’arco n. 94 - 1° Recinto) con lapide coi nomi degli Ufficiali e dei Soldati ed una stele posta davanti al medesimo, coi nomi di altri dieci ufficiali, la 8.S.N. ravvisa l'opportunità di ravvivare il tributo di onore e di gratitudine con una manifestazione religiosa e civile sul luogo, invitando tutte le Autorità, come già avvenne neì cinquantenario.

Il Direttore della Biblioteca Civica con la sua lettera del 24 settembre 1958 n. 841 di prot. comunicava alla Società che d'accordo col Sig. Sindaco e con la Amministrazione della Biblioteca, avrebbe trasferito gli archivi comunali nel palazzo Faraggiana, affidandoli alla cura della Società Storica Novarese.

Il Presidente scrisse pertanto al Sig. Sindaco della città pregandolo di precisare i termini in cui venivano affidati gli archivi alla Società e cioè se in proprietà assoluta o se per il riordino ed il funzionamento di essi.

Osservava che nell’un caso come nell'altro la Società non sarebbe stata in grado di accettare l'offerta a meno che fossero posti a sua disposizione il personale ed i mezzi finanziarii necessari ed adeguati.

Il Sindaco rispose in data dell'11 febbraio che avrebbe sottoposto la lettera del Presidente della S.S.N. alla Giunta ed in data del 28 febbraio aggiunse che egli sì rendeva conto che la S.S.N. non avrebbe potuto disporre dei mezzi economici necessari per far fronte alla fornitura delle attrezzature ed ai lavori che sono ritenuti necessari. Aggiunse trattarsi di un imporlo non trascurabile che la stessa Amministrazione Comunale non può, almeno per il momento, reperire cosicché era prevalso il concetto. di conservare al Comune la proprietà degli Archivi e di dar luogo gradualmente ai provvedimenti occorrenti.

Esauriti gli argomenti posti all'ordine del giorno, il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore 19.

Soci defunti   [BSPN L [1959] n.1 - pp. 118-120]

La SOCIETÀ STORICA NOVARESE ha avuto quattro [sic!] gravi lutti per la scomparsa dei Soci Dr. Giovanni BARBÈ, Ingegnere Giuseppe DE FERRARI, Cavaliere Cesare VIETTI, Commendatore Ettore BRIOSCHI e Dr. Ing. Pierangelo STOPPANI.

Dr. GIOVANNI BARBÈ

Il Dr. Giovanni Barbè nato l'8 maggio 1897 si spense improvvisamente al suo tavolo di lavoro della Banca Popolare di Novara di cui era funzionario apprezzatissimo.

Cittadino esemplare si era attivamente occupato della Pubblica Amministrazione, e quale Consigliere Provinciale e Membro della Giunta aveva per lunghi anni dedicato l'opera sua coscienziosa ed intelligente ai problemi interessanti il personale dipendente dalla Provincia. Rivolgendosi a lui ognuno poteva avere la certezza di affidare la propria causa a mani sicure che avrebbero procurato di risolverla con la maggiore diligenza. Grande fu il vuoto che lasciò e le dimostrazioni di rimpianto che lo accompagnarono all'ultima dimora ne furono una prova palese.



Dr. Ing. GIUSEPPE DE FERRARI

Il Dr. Ingegnere Giuseppe De Ferrari era nativo di Novara, 28 febbraio 1887, e si era laureato al Politecnico di Torino. Combattente nella guerra 1915-18 quale ufficiale del Genio, si meritò la Croce di guerra. Era stato prigioniero di guerra in Germania. Esercitò la libera professione e progettò, fra altre sue opere, le colonie estive di Druogno, del Ticino e dell'Agogna. Ricoperse numerose cariche nelle pubbliche Amministrazioni e fu membro della Fabbrica lapidea della Basilica di San Gaudenzio nonchè Arbitro della Banca Popolare di Novara. La sua dipartita causò grande rimpianto nella cittadinanza che lo annoverava fra i migliori suoi figli.



Cav. CESARE VIETTI

Il Cavaliere Cesare Vietti, nato a Locarno il 16 Settembre 1877, esplicò a Genova ed in modo particolare a Novara, dove risiedeva, la sua attività di esperto e sagace commerciante © sì dedicò precipuamente al ramo importantissimo dei prodotti coloniali. La riservatezza, dote sua naturale, fu pari alla sua estrema cortesia e serenità. Tali qualità non venivano mai meno anche quando riteneva di dovere assumere un atteggiamento deciso in una determinata questione. Grande fu pertanio la stima di cui lo circondarono i numerosi amici, che gli valse la nomina a Consigliere della Banca Popolare di Novara, carica che disimpegnò con il maggiore impegno per 13 anni, sino alla morte avvenuta a Cannobio, dove soggiornava in estate, il 26 luglio 1958.



Comm. ETTORE BRIOSCHI

Il Commendatore Ettore Brioschi, deceduto improvvisamente nel gennaio scorso era stato un ardito pioniere dell'industria elettromeccanica a Novara. La sua officina per la costruzione di trasformatori elettrici sorta nel 1919 si andò man mano sviluppando talchè la Società Scotti Brioschi e C. da lui fondata fu accolta nel grande gruppo della Compagnia Generale di Elettricità di Milano e conta 541 dipendenti. Egli si dedicò specialmente all'esportazione dei suoi articoli altamente apprezzati nei paesi esteri.Fu tecnico di grande valore © lasciò universale rimpianto.



Dr. Ing. PIERANGELO STOPPANI

Il dott. ing. Pierangelo Stoppani, nato a Biandrate il 17 novembre 1906, dopo aver compiuto gli studi classici a Vercelli, si laureò in ingegneria all'Università di Torino e ben presto fu assunto dalla Società «Scotti - Brioschi» presso la quale rimase fino a pochi mesi fa.

Agli studi tecnici del suo ramo, nei quali si manteneva premurosamente al corrente, egli amava di aggiungere, come riposo, gli studi di storia, particolarmente locale, per cui sentiva un grande interesse. Lettore appassionato del nostro Bollettino e degli scritti di storia Novarese e Vercellese, vi ricercava soprattutto notizie sui luoghi ove Egli era vissuto o aveva rapporti di famiglia: Vercelli, Biandrate, Sillavengo. Fece anche ricerche d'archivio relative alla propria famiglia.

Da tempo malandato di salute, alcuni mesi fa si ritirò presso le sorelle a Borgosesia, dove si spense improvvisamente il 26 febbraio 1959.



La SOCIETÀ STORICA NOVARESE rinnova condoglianze sincere alle famiglie dei soci commemorati.

Gravissimo lutto del nostro Presidente   [BSPN L [1959] n.2 - pp. 274-276]

Il giorno 26 giugno 1959 decedeva la Consorte del nostro Presidente, N. D. Elisabetta de Paulay.

La Società Storica Novarese, a mezzo del nostro Bollettino, ritiene doveroso far giungere ancora una volta a S. E. il nostro Presidente l'espressione del suo vivissimo cordoglio per il grave lutto che Lo ha colpito.

Troppo dolorosa è stata la perdita perchè possa essere lenita con parole di conforto; desideriamo ad ogni modo rendere omaggio alla Scomparsa ricordando in queste poche righe che seguono la luminosa vita della Nobildonna, che fu compagna affezionata, operosa, di grande cuore e di alte virtù intellettuali, culturali e artistiche, affinchè possa essere meglio compresa la grave perdita del nostro amato Presidente.

D. Elisabetta Cerruti De Paulay

Elisabetta de Paulay nacque a Budapest il 16 dicembre 1886. Suo padre Edoardo de Paulay, fu Direttore del Teatro Nazionale Ungherese, che, grazie alle riforme da lui introdotte, assurse ad uno dei primi posti fra i teatri delle nazioni europee. Il suo repertorio vastissimo comprendeva tutte le tragedie greche, e le opere dei drammaturgi e commediografi inglesi, scandinavi, tedeschi, francesi e italiani oltre che a quelli ungheresi.

Rimasta orfana di padre a soli cinque anni Elisabetta de Paulay ebbe come tutore, designato dal genitore, il suo migliore amico, Conte Keglevich, Membro della Camera dei Magnati e Sovraintendente del Teatro Nazionale Ungherese. Sotto la sua guida la bambina apprese ad amare il teatro ed a soli 15 anni debuttò sulle scene che aveva diretto suo padre quale Giulietta nella tragedia shakespeariana, rivelandosi come una speranza per l’arte scenica magiara.

Per 20 anni essa fu attrice ammiratissima alla quale venivano affidate le parti più ardue del vastissimo repertorio. Rimasero insuperate le sue interpretazioni quali Elettra ed Edda Gabler, cosicchè essa fu chiamata «la Sarah Bernard ungherese».

(E. de P. non consentì mai che la si paragonasse ad Eleonora Duse, perchè, diceva, di Duse ve ne è stata una sola).

Nella primavera del 1923, celebrandosi alla Sorbonne di Parigi il centenario di Petofili, Elisabetta de Paulay fu incaricata dal governo ungherese di rappresentare a quella solenne commemorazione la coltura ungherese ed essa recitò, in magiaro ed in francese poemi del sommo suo compatriota, ottenendo come risonoscimento il Signum laudis onorificenza rarissimamente conferita e destinata a premiare i maggiori esponenti della cultura magiara.

Rientrata da Parigi a Budapest ed accolta con plauso infinito dai numerosissimi ammiratori, comunicò loro, fra il rimpianto generale di tutte le classi colte, che era costretta di abbandonare il teatro per seguire la voce del cuore e raggiungere a Pechino il Ministro Plenipotenziario italiano del quale sarebbe diventata la consorte.

Il Teatro Nazionale Ungherese, nel separarsi da una delle maggiori sue glorie, le conferì la qualifica, di cui fu sempre fierissima, di «Membro perpetuo del Teatro Nazionale Ungherese».

Tale fu il ricordo ch’essa lasciò nella sua Patria che, vari amni dopo, il Conte Alberto Apponyi, una delle maggiori figure politiche e culturali della Ungheria, disse a chi l'aveva sposata: «noi ungheresi siamo orgogliosi di avere Elisabetta de Paulay quale Ambasciatrice d'Italia a Berlino, ma ne vogliamo non poco a chi ci involò la donna più intelligente d'Ungheria e quella che declamava nel modo più perfetto il nostro idioma».

Si iniziò dunque la seconda fase della vita singolare di Elisabetta de Paulay divenuta il 2 giugno 1923 a Shanghai, nella Chiesa di San Giuseppe, Donna Elisabetta Cerruti.

Essa fu non soltanto la sposa amatissima, ma la più preziosa collaboratrice del marito che dopo essere rimasto tre altri anni in Cina, fu promosso nel 1927 al grado di Ambasciatore e rappresentò in tale qualità il suo sovrano e l'Italia a Mosca (1927-30), Rio de Janeiro (1930-1932), Berlino (1932-35) e Parigi (1935-37).

La sua attività si esplicò ovungue e sempre ispirandosi al culto ch'essa portava per l'arte in tutte le sue manifestazioni ed all'amore intenso per la nuova Patria che accomunava nell'animo suo nobilissimo all'Ungheria.

I suo libro VISTI DA VICINO che ebbe edizioni in cinque lingue e sei nazioni (Francia, Inghilterra, Stati Uniti d'America, Germania e Spagna) rispecchia la sua attività neì quindici anni durante i quali quale Ambasciatrice d’Italia mostrò quale debba essere il compito della consorte di un diplomatico, tutta intenta non già a volersi occupare delle funzioni politiche del marito o a quelle puramente mondane, ma a cattivare la simpatia degli stranieri per l’Italia ed a far conoscere all’estero la genialità degli italiani. Rimangono quale esempio unico non mai imitato, i dodici grandi concerti da essa organizzati nelle Ambasciate di Berlino e Parigi collo scopo di farvi conoscere i giovanissimi compositori ed esecutori di musica italiana al pubblico eletto delle due Nazioni. Ed i musicisti italiani gliene furono riconoscenti avendo potuto in tal modo farsi conoscere nel mondo.

Terza fase della sua esistenza fu quella di scrittrice. Essa pubblicò non soltanto il volume sopra menzionato ma numerosi articoli su argomenti vari in giornali tedeschi, ungheresi, austriaci, francesi, svizzeri, italiani. Tenne conferenze nelle principali città d’Italia ed in Svizzera, accomunando sempre l’arte alla diplomazia.

Gli ultimi anni della sua laboriosa esistenza, variata quale poche altre, furono profondamente rattristati dai tragici avvenimenti che privarono l'Ungheria della propria indipendenza. Essi la colpirono profondamente e costituirono non ultima causa della sua fine sopravvenuta improvvisa il 26 giugno 1959 in Valenza, nella sua casa di campagna che tanto amava e nella quale aveva sempre sperato di potersi spegnere.

Dio Le conceda il riposo eterno.

La pietra tombale che ne ricopre le spoglie terrene reca tre sole parole, quelle ch’essa volle fossero scritte a rievocazione della sua vita:
ATTRICE AMBASCIATRICE SCRITTRICE.