Lutti   [BSPN XLIII [1952] n.1 - pp. 81-83]

Cav. Dottor Ingegnere GIOVANNI NEGRETTI
Vice - Presidente della Società Storica Novarese
nato in Novara nel 1878,
morto in Novara il 18 Ottobre 1952


Grave è la perdita che la «Società Storica Novarese» ha fatto sei giorni or sono nella persona del suo Vice-Presidente, Ingegnere Giovanni Negretti. Egli godeva della considerazione generale dei Soci e nel Consiglio portò costantemente il suo giudizio obiettivo e sereno. Fu uomo la cui modestia e riservatezza era superata soltanto dalla vasta cultura. Oserei definire quest’ultima enciclopedica perchè univa ad una profonda conoscenza tecnica, proveniente dagli studi universitari brillantemente compiuti e poi proseguiti con passione, un grande interesse per la letteratura e per l’arte in tutte le sue manifestazioni.

Negli anni successivi al conseguimento della laurea egli si era dedicato con intenso slancio allo studio dei problemi della nascente aeronautica. Non si era arrestato agli aerostati ed ai dirigibili; aveva seguito attentamente tutte le innovazioni che si apportavano agli aeroplani ed aveva intuito l'immenso avvenire riservato al volo che avrebbe abbreviato le distanze sin quasi ad annullarle. Dagli aviatori anziani era posto nel novero degli entusiasti della prima ora.

Novarese, affezionatissimo alla città natale, che non tralasciò mai di abitare, scompariva talvolta per alcuni giorni, settimane o mesi senza dir nulla agli amici e solo al suo ritorno o da qualche cartolina di saluto loro inviata, questi apprendevano che aveva compiuto un viaggio in questa o quella regione d’Italia o dell’estero. Conosceva così tutte le città, anche quelle minori, del nostro Paese e tutti gli Stati d’Europa. Viaggiava collo scopo di vedere, di udire, di apprendere. Non vi era museo, opera d’arte architettonica, chiesa, palazzo, teatro o sala di concerto ch’egli non avesse visitata. Accrebbe in tal modo il proprio patrimonio culturale ed affinò il suo gusto. Quando parlava delle impressioni riportate durante le sue peregrinazioni Negretti esprimeva giudizi che, se pure spesso scherzosi e volutamente paradossali, mostravano quanlo profondamente egli fosse riuscito a comprendere i sommi artisti che con le loro opere avevano dato al resto dell’umanità i doni maggiori che esseri umani possano fare ai loro simili.

La musica era la sua grande passione e ad essa dedicò ogni attenzione. Non vi era manifestazione musicale importante in Italia o altrove che non l’attirasse. Acquistò così una conoscenza di autori ed esecutori che gli fu di grande aiuto nel costituire a Novara il gruppo degli «Amici della Musica» che fu veramente la pupilla dei suoi occhi. L'attività da lui svolta durante decenni quale membro della Delegazione del Teatro Coccia e poi quale suo Presidente è troppo nota perchè la debba illustrare.

In questa casa che ospita l’ingente patrimonio librario delle Biblioteche Civica e Negroni, Negretti fu largo del suo illuminato consiglio durante gli anni in cui fece parte della sua Direzione. Uguale attività svolse quale membro della Commissione dei Musei civici.

Alla maggioranza dei Consiglieri qui presenti è noto quanto prezioso sia sempre stato il suo avviso quale Vice-Presidente della Società Storica. Di Novara e della sua regione egli conosceva moltissimo e non accadeva di menzionare fatto storico, opera d’arte o personaggio che non rievocasse in lui ricordi che gli dettavano suggerimenti preziosi.

Fece parte del «Comitato di direzione» di «Novara ed il suo territorio». Molto interesse portò durante gli ultimi due anni a questa opera che vedrà fra breve la luce a cura della Banca Popolare di Novara per solennizzare l’ottantesimo suo anno di esistenza. È penoso pensare che l’amico Negretti non potrà vedere compiuta quella che, compiendo una lacuna, sarà la Storia di Novara.

Negretti non ebbe mai aspirazioni politiche e neppure ambì di avere cariche cittadine. Spaziava silente nei vasti campi della cultura e dell’arte, e servendo quest’ultima chiuse gli occhi auspicando che nella sua, nella nostra Novara, potesse sorgere un Ente che tenesse a battesimo tutta l’attività musicale cittadina.

È con profonda commozione che rievoco dinanzi a voi il per me carissimo amico di sempre, l’uomo che nelle vicende che traversò il nostro Paese e che lo condussero purtroppo alla immeritata sorte, si mantenne inflessibilmente fedele ai principi di quel sano liberalismo che, professato dai grandi nostri statisti, aveva compiuto prima l'unità d’ Italia, poi la sua progressiva grandezza.

La «Società Storica Novarese» serberà di Giovanni Negretti fedele, grata, affettuosa rimembranza.

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Cav. Dr. Ingegnere GIULIO DECIO

Fu Socio della Società Storica Novarese dalla fondazione e apprezzato collaboratore del Bollettino Storico in cui pubblicò con ordine ed abbondanza il risultato delle ricerche archeologiche compiute ad Ameno e nella circostante regione. Gli oggetti ritrovati furono da lui depositati in maggioranza nel Museo Civico di Novara ed in parte in quello archeologico di Torino.

Pubblicò pure importanti documenti relativi al Governo dei Vescovi sul Lago d’Orta che aveva trovati nel ricco archivio di Ameno ed in quello di Orta.

I suoi studi si estesero pure alla storia del Rinascimento italiano.

Aveva casa a Milano, ma prediligeva Ameno dove soggiornava per lunghi mesi dell’anno e dov'era popolarissimo per la sua affabilità, la grande sua carità cosicchè era chiamato da tutti «il padre del paese».

Ammalatosi um mese fa fu trasportato in casa della sorella ad Osasca, dove pochi giorni dopo cessò di vivere.

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Avv. Cav. ALBERTO DURIO

Altra dolorosa perdita fece il Consiglio della Società Storica Novarese con la morte improvvisa, avvenuta il 14 corrente, del Cav. Avv. Alberto Durio che avevamo chiamato a farne parte lo scorso anno. Non gli fu dato di sedere mai insieme a noi intorno a questo tavolo. Scompare con lui un vecchio fedele socio della nostra Società, uno studioso che aveva pubblicato sul Bollettino Storico parecchi pregevoli studi sopra libri antichi illustranti il Sacro Monte di Varallo nonchè altri lavori sulla sua Valsesia alla quale era affezionatissimo e la carta archeologica d’Italia n. 31. Anche dell'Ing. Decio e dell'Avv. Durio la Società Storica Novarese serberà fedele memoria.



Ai brevi cenni commemorativi riguardanti il Consigliere Avv. Cav. Alberto Durio, il Bollettino fa seguire le note commemorative e biografiche, scritte dal Dr. Gian Luigi Sella, il quale molto opportunamente vi inseri pure la completa bibliografia dell’illustre Estinto.

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ALBERTO DURIO   [BSPN XLIII [1952] n.1 - pp. 83-85]

Si è spento improvvisamente a Torino il 14 ottobre, mentre ancora gli sorrideva la visione della bella Valsesia da lui lasciata qualche giorno prima. È scomparsa con lui una nobile figura di uomo e di studioso, la cui vita, passata in un sereno raccoglimento spirituale fu tutta dedicata al progresso degli studi valsesiani. Nato nel 1882 a Varallo dal Comm. Costantino Durio, il cui nome rifulge a lettere d'oro negli annali, pure così doviziosi, della beneficenza pubblica valsesiana per l'apertura fatta a sue spese della carrozzabile Varallo-Civiasco e per la superba facciata della basilica di Maria Assunta sul S. Monte di Varallo, iniziò gli studi al ginnasio «d'Adda» in quella città, per concluderli con la laurea in legge conseguita all’Ateneo di Torino.

Partecipò alla guerra 1915-18, congedandosi col grado di tenente d’artiglieria. Fu membro del Consiglio. direttivo del C.A.I. ed ardito alpinista; Consigliere comunale della nativa Civiasco nelle elezioni del 1948. La Sua passione dominante fù però la cultura valsesiana; ed in questo campo ha lasciato opere che rimarranno a lungo fondamentali.

Erede della biblioteca di Federieo Tonetti, egli l'arricchì e l’aperse a tutti gli studiosi di cose valsesiane, aiutato in questo dal fratello Cesare, il quale sortì la stessa passione.

La sua attività scientifica può dividersi in tre gruppi:
1. - Le Bibliografie.
Prima di quelle del Durio esisteva soltanto la Bibliografia Valsesiana del Tonetti, ricca di un migliaio di articoli, che faceva tesoro delle opere di L. A. Cotta e di quella del De Gregory, aggiornadole sino al 1893, e quella particolare su Fra Dolcino e la Beata Panacea di Attilio Sella, pubblicata in questo bollettino nel 1918. Il Durio, attingendo a fonti nazionali ed estere, potè moltiplicare la messe nelle sue tre bibliografie riguardanti il gruppo del Monte Rosa, Gaudenzio Ferrari e la Valsesia in generale. La bibliografia alpinistica-storica e scientifica del gruppo del Monte Rosa (1527-1924) edita nel 1925 dall’Istituto De Agostini di Novara, ricca di 1728 pezzi in ordine alfabetico; la Bibliografia Valsesiana, edita nel 1928 a Torino, che si spinge fino al 1927. Da questa sono escluse le opere riguardanti Gaudenzio Ferrari e il Sacro Monte che formano due bibliografie a parte, pubblicate sul Bollettino Storico della Provincia di Novara (1928-1929); quella sul Sacro Monte fu aggiornata nel 1943, sempre su questo bollettino (n. 1-2). Sono opere di ampio respiro, che rimarranno a lungo fondamentali per gli studi valsesiani.

2. - Opere di altri autori pubblicate a cura di lui.
Il poemetto dei «Misteri» del Sacro Monte di Varallo, ripubblicato in Il Santuario di Varallo secondo uno sconosciuto cimelio bibliografico del 1514 (Novara, Cattaneo, 1926), con quattro tavole fuori testo. Questo poemetto, che è la più antica descrizione del S. Monte di Varallo, e che era conservato, forse in un unico esemplare, nella biblioteca Colombina di Siviglia, precede di ben cinquantasei anni il libro dei «Misteri» edito dai fratelli Sesalli di Novara, che era ritenuto il più antico lavoro riguardante il Sacro Monte. A Pietro Galloni, lo storico del Sacro Monte, era mancata dunque la conoscenza di un'opera basilare per il suo argomento, mancanza a cui potè supplire solo in parte con felici intuizioni. Fu merito del Durio la scoperta e la pubblicazione di questo poemetto, che getta una felicissima luce sulle prime opere del Sacro Monte di Varallo. Anche il Liber Itineris Galliae, diario del soggiorno in Francia dello scrittore e avventuriero Giovan Battista Feliciano Fassola, secondo la trascrizione dell’abate Antonio Carestia e pubblicato in colaborazione col compianto Pietro Strigini, getta nuova luce sulla vita del Fassola, già studiata da Attilio Sella.

3. - Altre ‘opere del Dusio [sic!]:
a) L’arte della stampa in Valle Sesia dalle sue origint at giorni nostri (Torino, Casanova, 1934), in cui sono passati in rassegna tutti gli stampatori valsesinani, cominciando da Pietro e Anselmo Ravelli (dal 1589 al 1592) fino alla Tipografia Aldrima (1934).
b) Samuele Butter e la Valsesia (Varallo. Testa, 1940). Il D.esamina i rapporti tra l’insigne critico inglese e Giulio Arienta, Federico Tonetti, Pietro Calderini, con speciale riguardo a Varallo od al Sacro Monte. Inoltre ci offre interessanti notizie circa il fervore degli studi critici intorno al Santuario durante la seconda metà del secolo XIX.
c) Civiasco (Novara. Cattaneo, 1926). È un’ampia illustrazione del suo paese di origine nella storia, nella geografia, nel culto, nelle istituzioni, condotta con quella consueta diligenza che fu caratteristica del Durio.
d) Rimangono infine scritti numerosi su giornali e riviste locali.

Il Durio, formatosi nell’Ateneo Torinese, al tempo in cui questo era uno dei centri più attivi della cultura positivista, fece della ricerca del documento il fondamento della su attività scientifica. Preciso, attento, obbiettivo, diligentissimo, egli ha lasciato per la sua memoria, specialmente con le sue «Bibliografie, un monumento aere perennius.

G[ian] L[uigi] SELLA.

Vita della Società   [BSPN XLIII [1952] s.n. - pp. 86-91]

Adunanza del Consiglio direttivo
(8 marzo 1952)

Il giorno 8 marzo 1952, alle ore 17, in una sala della Biblioteca Civica e Negroni si è radunato il Consiglio della Società Storica Novarese sotto la presidenza del Presidente S. E. l’Ambasciatore Vittorio Cerruti. Sono assenti i Consiglieri Lampugnani, Stoppani, Torelli, Verdina.

Si legge e si approva il Bilancio Consuntivo del precedente anno 1951. Si lamenta la morosità dei Soci i quali non hanno ancora corrisposta per lo scorso anno la quota di adesione alla Società, e si propone di inviare una persona appositamente incaricata a ritrarla.

Il Presidente comunica che la Cartiera Burgo ha messo a disposizione della Società una grande quantità di carta per stampare il Bollettino: il Consiglio ne prende atto con compiacimento.

Si esprime il voto che il Governo accolga con favore la domanda, inoltrata dal Presidente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per un sussidio alla pubblicazione del Bollettino Storico, che per la sua tradizione si allinea fra i migliori periodici culturali e storici.

Viene anche fatta, e approvata, la proposta di aprire il Bollettino alle inserzioni commerciali, inviando speciali inviti a Banche, Enti e Stabilimenti per la loro inserzione, fissando come tariffa base lire 5.000 per una pagina di inserzione e lire 2.500 per mezza pagina.

Si approvano le delibere di onomastica cittadina del Consiglio Comunale di Pallanza, facendo solo notare la sconvenienza che a Camillo Cavour venga dedicato un vicolo, data l'importanza storica dell’illustre personaggio.

La seduta è tolta alle ore 18.



Assemblea Generale dei Soci
(26 maggio 1952)

Il giorno 26 maggio 1952, alle ore 17, in una sala della Biblioteca Civica e Negroni, gentilmente concessa, si riunisce l’Assemblea generale dei Soci della Società Storica Novarese, presieduta dal Presidente. S. E. l’Ambasciatore Vittorio Cerruti.

Il Segretario legge il verbale della precedente Assemblea, tenuta l’11 marzo 1950, che è approvato.

Il Presidente espone il resoconto finanziario del 1951, e ricorda l’attività della Società dall’ultima Assemblea, sottolineando particolarmente la felice riuscita della solenne Commemorazione del Ven. Bascapè, promossa dalla Società stessa, con intervento numeroso di popolo e di alte Autorità, e che larga eco ebbe nella stampa non solo regionale.

Il socio Prof. Avv. Allegra, Sindaco del Comune, esprime, a nome di Novara, il suo compiacimento per l’attività della Società volta a valorizzare le memorie patrie, e promette l’appoggio proprio e della Rivista municipale Novaria. Il Presidente ringrazia.

Il socio Comm. Pezza propone di tenere qualche adunanza nei vari centri della Provincia, per meglio valorizzarne le memorie.

Il Segretario Teol. Ramponi parla del desiderio del socio S. E. l’on. Marazza di convocare nella propria villa di Borgomanero i Soci della Società Storica per un convegno di studio di storiografia locale.

Il Presidente dichiara la scadenza dell’intero Consiglio per compiuto triennio. Tanto il Presidente quanto i Consiglieri vengono riconfermati per acclamazione, compresi i Consiglieri Verdina e Zammaretti.

E parimenti vengono riconfermati i vari incarichi.

In fine il Presidente propone che il Consiglio venga integrato chiamando a farne parte i soci Signora Prof. Dott. Malvina Cucchi e Signorina Prof. Dott. Maria Giovanna Virgili. L'Assemblea approva.

Sciolta l'Assemblea alle ore 18:30
immediatamente si tiene la:

Adunanza del Consiglio Direttivo
(26 maggio 1952)

Sono assenti i Consiglieri Boroli, Lampugnani, Marazza, Stoppani, Verdina, Zammaretti. Si propone e si approva che il Presidente, a nome della Società, scriva a S. E. Marazza notificandogli il conferimento della tessera «ad honorem» che già fu offerta a Mons. Vescovo, non potendo per i suoi alti uffici, S. E. Marazza esercitare il suo incarico di Consigliere.

La seduta è tolta alle ore 19.



Adunanza del Consiglio direttivo
(24 ottobre 1952)


Il 24 ottobre 1952, alle ore 15,30, previa convocazione in data del 18 ottobre, si è radunato nella Biblioteca Civica e Negroni, il Consiglio Direttivo della Società Storica Novarese.

Presiede il Presidente Ambasciatore Dr. Vittorio Cerruti, e sono presenti tutti i Consiglieri tranne il Teol. Don Ramponi e il Prof. Zammaretti.

Il Presidente, aperta la seduta, comunica che non è possibile dare lettura del verbale della precedente seduta di Consiglio, perchè tale documento è conservato dal Teol. Don Ramponi, assente. Il Consiglio decide di darlo per letto.

Il Presidente rivolge quindi un saluto alla signora Prof. Dott. Malvina Cucchi ed alla signorina Prof. Dott. Maria Giovanna Virgili, elette Consigliere nell'Assemblea generale dei Soci del 26 maggio u. s., che per la prima volta partecipano ai lavorì del Consiglio, e si dichiara certo della attiva collaborazione che porteranno alla Società Storica Novarese.

Rivolgè quindi un mesto commosso pensiero alla memoria del Vice Presidente Dr. Ing. Cav. Giovanni Negretti, deceduto il giorno 16 del corrente mese, e lo commemora, mentre il Consiglio, sorto in piedi, lo Ascolta con cenni di vivo rimpianto. Fa seguire cenni commemorativi a ricordo del Socio Dr. Cav. Giulio Decio e del Consigliere Avv. Cav. Alberto Durio, anch'essi recentemente scomparsi. Il Consiglio decide di far pervenire alle rispettive famiglie le condoglianze della Società Storica Novarese; decide pure che la Commemorazione del Presidente concernente il compianto Vice Presidente Negretti, ed i cenni necrologici sopraindicati circa l'Ing. Decio e l'Avv. Durio siano pubblicati nel prossimo Bollettino Storico.

Il Presidente propone, ed il Consiglio dopo uno scambio di idee accetta, di dedicare alla memoria del Dr. Ing. Negretti uno studio storico artistico su Agnona, località della Valsesia particolarmente cara all’Estinto, che desiderò esservi sepolto. Viene deciso di affidare al Presidente l’incarico di trovare la persona adatta per compiere il suddetto studio.

Il Presidente informa quindi il Consiglio del segno d’alto apprezzamento che fu dato alla Società Storica Novarese dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Direzione Generale della Stampa, che, in base alle documentate attività della Società, le segnalò all’Ente della carta e cellulosa, il quale le concesse un contributo di lire 190.000 in due versamenti semestrali, il primo dei quali è già stato incassato, mentre il secondo maturerà il 31 dicembre p. v.

Il Presidente ricorda l'impegno assunto nella seduta del 26 ottobre 1951 della Società Storica Novarese di farsi patrocinatrice dell’apposizione di una lapide che ricordi la nascita dell’esploratore e colonizzatore africano Capitano Ugo Ferrandi (6 febbraio 1858) nella casa sita in Piazza Gramsci, già del Rosario, appartenente alla famiglia Cavalli. Il Consiglio approva che si provveda in conseguenza.

Il Presidente annunzia che sta per essere pubblicato, a cura della Banca Popolare di Novara in occasione del suo 80° anno di fondazione, il volume: «Novara ed il suo territorio», che, edito dall’Istituto Geografico De Agostini, contiene in circa mille pagine, studi profondi sulle vicende storiche, l’arte in tutte le sue manifestazioni, la produzione letteraria e musicale, l'economia, il folklore, e le opere assistenziali della Città e della regione circostante. Novara avrà così la sua Storia. Il Consiglio sì compiace di questo importante apporto culturale di cui si è fatta promotrice la Banca Popolare di Novara.

Il Presidente menziona la necessità di procedere alla designazione della persona che rivesta la carica di Vice Presidente resasi vacante, e propone che tale carica venga affidata al Dr. Ing. Comm. Luigi Gola, che ha sempre mostrato il massimo interesse per tutto ciò che riguarda Novara. Tale proposta viene approvata all'unanimità, e rimane inteso di cooptarlo in attesa che l'Assenblea dei Soci, che sarà convocata nella primavera del 1953, ne confermi la nomina. La nomina vérrà intanto comunicata all’interessato, cercando di vincere la sua riluttanza ad accettarla.

Il Presidente menziona poi la necessità di dare un contenuto di sempre maggior interesse agli studi storici da pubblicarsi nel Bollettino. Il Consigliere Prof. Verdina promette la propria collaborazione con studi riguardanti la regione del Cusio. Il Consigliere Prof. Salsotto, che dirige il Bollettino, comunica che vi è materiale per il numero del Bollettino che potrebbe quindi essere senz'altro dato alle stampe, essendo pronti due articoli che sono in continuazione di quelli pubblicati nel numero precedente. Questi sono anzi già composti e pronti per la stampa. È possibile consegnare subito alla tipografia altri manoscritti già pervenuti, e sollecitarne altri dai collaboratori. Circa il quantitativo di carta disponibile informa che la Società Storica possiede ancora 551 fogli, residuo del quintale di carta generosamente offerto dalla Cartiera Burgo; tale quantitativo non sarà però sufficiente per la stampa del nuovo fascicolo.

Il Presidente prega il Consiglio di voler considerare l’opportunità che i servizi della Società Storica siano integrati, in modo da corrispondere all’importanza da essa assunta ed alla necessità di un perfetto funzionamento. Ricorda i servizi resi alla Società dal Teologo Don Carlo Ramponi quale Segretario, e lo ringrazia vivamente. Essendo egli peraltro molto impegnato sia per la cura d’anime quale Parroco del Rosario, che come Insegnante, ne accetta le dimissioni, e propone che l’incarico di Segretario sia disimpegnato dalla Consigliera Signora Prof. Dott. Malvina Cucchi. Poichè il Prof. Zammaretti, che era stato pregato di prestare la sua opera d’assistenza al Prof. Salsotto per la pubblicazione del Bollettino non abita a Novara e non ha sinora partecipato ad alcuna seduta di Consiglio, il Presidente prega la Signorina Prof. Dott. Virgili Ma- . ria Giovanna di voler coadiuvare essa il Preside Salsotto. Il Consiglio consente in tali proposte, e le Consigliere Prof. Virgili e Cucchi accettano i relativi incarichi.

Il Presidente informa che una Libreria di Omegna ha chiesto alla Società Storica se poteva cederle circa cento copie dello studio del compianto socio Dr. Ing. Carlo Nigra sul Sacro Monte di Orta. Previo esame, il Consiglio ritiene che ogni esemplare dovrebbe essere ceduto ad un prezzo non inferiore alle lire 1000. Risultando però che la famiglia dell’Autore si adoprerebbe per raccogliere essa stessa le copie non esitate dell’opera suddetta, si conviene di soprassedere a dare una risposta alla libreria di Omegna, e di appurare frattanto le reali intenzioni della famiglia Nigra.

Essendo esauriti gli argomenti da trattare, la seduta è tolta alle ore 17,30.

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