Bollettino Storico per la Provincia di Novara - CV (2014) I/II
1814 - 2014. Bicentenario dell'Arma dei Carabinieri

La rassegna di Novara

di Costantino Nigra


Introduzione

di Col. CC t. ISSMI Giovanni Spirito

Cartolina commemorativa dedicata all'Arma dei Carabinieri

Questo volume raccoglie gli interventi del Convegno Usi obbedir tacendo…: i Carabinieri di Novara in due secoli di storia, tenutosi il 26 novembre 2013 presso l'Archivio di Stato di Novara.
Quando presentai l'evento al folto pubblico accorso, ebbi modo di sottolineare come l'iniziativa fosse partita su sollecitazione della Direttrice dell'Archivio di Stato, dottoressa Maria Marcella Vallascas e dei membri dell'Associazione Scrinium - Amici dell'Archivio di Stato di Novara, i quali ebbero modo di farmi notare come l'Arma dei Carabinieri avesse ispirato un corposo carteggio, agli atti dell'Archivio, segno tangibile del fortissimolegame con il territorio e come la vigilia della ricorrenza del Bicentenario di Fondazione dell'Arma rappresentasse un'ottima occasione per presentarli ai cittadini novaresi.
Durante le numerose riunioni organizzate per discutere i lavori del Convegno, emersero, inoltre, numerosi episodi, il cui vaglio rappresentò uno dei cimenti più difficili, e che sottolineano la singolarità di questo rapporto tra la storia dell'Arma e le vicende di Novara.
Più in particolare, tali fatti attestavano, al di là degli episodi storicamente più significativi, una quotidianità che documentava una vicinanza assidua alla cittadinanza che, come ha avuto modo di evidenziare S.E. il Prefetto di Novara, dottor Francesco Paolo Castaldo introducendo i lavori, continuano a rappresentare il valore aggiunto, la cifra distintiva dell'Arma dei Carabinieri...

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La presenza dell’Arma nella provincia di Novara fra Ottocento e Novecento

di Sergio Monferrini


I Carabinieri nel Risorgimento novarese

di Paolo Cirri


La caserma dei Carabinieri Reali a Novara.
Dal vicolo dei Carabinieri al Baluardo La Marmora

di Maria Grazia Porzio


La repressione del brigantaggio

di Magg. CC Silvio Mele


Natale Olivieri, il Carabiniere Partigiano

di Giovanni A. Cerutti

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Note d'archivio

di Maria Marcella Vallascas

La pubblicazione degli atti del convegno che si è tenuto presso l'Archivio di Stato di Novara il 16 novembre 2013 è indubbiamente il giusto coronamento per la celebrazione del bicentenario della fondazione dell'Arma dei Carabinieri, cui le istituzioni culturali cittadine hanno ritenuto di dover rendere omaggio, per esprimere sincera e profonda gratitudine a tutti coloro che, in patria o in luoghi lontani, con le missioni di pace, si adoperano incessantemente per la nostra sicurezza, non esitando a porre a repentaglio la propria vita per il bene comune.
Il convegno, collegato ad una mostra documentaria, ha inteso rappresentare vari momenti della storia gloriosa di questo corpo, creato nel 1814 da Vittorio Emanuele I, sul modello francese, con i migliori elementi dell'esercito, attraverso documenti per la maggior parte inediti, che hanno portato alla luce episodi poco conosciuti o addirittura dimenticati e confermato la valenza insostituibile della conservazione e conoscenza della memoria che costituisce il continuo punto di riferimento nel percorso della storia perché solo la conoscenza del passato consente la comprensione del presente.
I diversi temi affrontati hanno dunque consentito, grazie soprattutto ai fondi documentari conservati in Archivio di Stato, di tracciare un percorso che dalla fondazione dell'Arma si snoda fino al Risorgimento e alla storia contemporanea, contemplando anche le vicende più direttamente legate alla primitiva ubicazione della caserma in pieno centro città, entro gli antichi baluardi e alla sua successiva costruzione nell'area che ancora oggi occupa.
Tra le fonti utilizzate per l'evento si segnalano:
Intendenza Generale della Divisione di Novara.
Cronologicamente comprende il periodo dal 1814 al 1860. Dopo la Restaurazione Novara diviene capoluogo di divisione, con a capo un Intendente Generale per l'amministrazione civile ed un Governatore per gli affari militari. La Divisione comprendeva province, mandamenti e comuni e di essa facevano parte le province di Novara, Lomellina, Ossola, Pallanza, Valsesia e Vercelli. Il fondo consta di circa settecento cartelle divise in due "serie" cioè affari generali (acque, boschi, commercio, miniere ecc) e affari dei Comuni da Agnellengo a Villata.
Archivio storico del Comune di Novara.
Con documentazione che parte dal secolo XVI e giunge fino al 1949, per complessive 4635 cartelle. La parte più antica è stata riordinata tra il 1849 e il 1852 dal notaio Augusto Polastri che anche stilato un inventario analitico e un repertorio dopo avere distribuito i documenti in quaranta categorie. La parte più recente, che comprende documentazione dal 1896 al 1949 è stata invece organizzata secondo il titolario del 1898.
Archivio della Provincia.
Le carte datano dal secolo XIX al 1927, anno nel quale Vercelli divenne capoluogo di provincia. Vi si trovano anche documenti di epoca albertina, relativi ai tre organi, Congresso provinciale, Consiglio provinciale e Consiglio divisionale, che precedettero la nascita dell'Ente. Le cartelle sono 2054 e contengono anche un gran numero di disegni - tra i quali meritano particolare menzione quelli di Stefano Melchioni - che sono stati utili per ricostruire le vicende edilizie della caserma.
Va rilevata, infine, anche l'importanza rivestita, nello specifico contesto, dai documenti militari. Ruoli e fogli matricolari si sono infatti rivelati fondamentali per reperire notizie biografiche e, in particolare, per ricostruire la vicenda del giovane carabiniere Natale Olivieri che, dopo l'8 settembre, si unì alle formazioni partigiane e fu successivamente catturato dai nazifascisti e fucilato nell'area antistante il castello, allora adibito a carcere.

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Appendice

Francesco Bianchini, «Caserma dei Carabinieri Reali»,
in Spigolatore Novarese – Almanacco per l'Anno 1841, Merati, Novara 1841

Caserma dei Reali Carabinieri. Fronte in affaccio sul baluardo
(ASNo, Comune Novara parte III, b. 1841, fasc. 17/1)

Caserma dei Carabinieri Reali

La fronte di questo quartiere posta sull'eminente occidentale bastione fa bella mostra di sé a chi da quella banda viene a Novara: essa armonizza cogli altri non lontani edifizj che danno l'ingresso nella Città, cioè coi propilei della barriera di Porta Torino ed il porticale del grandioso Mercato, dimodoché pel tutto insieme maestosa si rende l'entrata.
La facciata di questo nuovo edilizio è sorretta da uno zoccolo di granito rosso di Baveno, dal basso all'alto è segnata a bugne; le fenestre del pian terreno sono arcuate, quelle del piano superiore hanno stipiti e cappello con lunette per collocarvici delle medaglie rappresentanti i più famosi Uomini d'arme Novaresi.
E questa sempre una bella e nobile decorazione, e sulla fronte d'un quartier militare sarebbero adatte le effigie di Arnaldo Barbavara valoroso Generale di Federico Barbarossa, di cui gli storici delle gesta di quest'Imperatore fanno onorata menzione.
Enrico Tornielli Condottiero nell'anno 1319 dell'esercito de' Visconti, surnomato per lo straordinario suo valore nelle pugne altro Ettore.
Gio. Francesco Caccia prode guerriero, che comandando una parte del naviglio maltese molto contribuì alla celebre vittoria riportata da' Cristiani contro de' Turchi alle Isole Curzolari.
Girolamo Bollino comandante di una Trireme nella stessa battaglia, il quale strenuamente combattendo e riportate gravi ferite venne dai Turchi fatto prigione.
Girolamo Avogadro che nel 1582 ebbe l'altra carica di Almirante di tutte le forze di mare per l'ordine di Malta.
Filippo Tornielli II famoso Generale negli eserciti di Carlo V, le di cui militari imprese furono narrate da tutti i più celebri storici del suo tempo.
L'insieme della fabbrica di cui trattiamo, che termina in un frontone e nel centro del quale si vede lo Stemma della Città bene scolpito in pietra arenaria, non mostra quella robustezza che si addice ad un alloggio di soldatesca; essa è troppo dilicata e, al dire de' periti dell'arte, manca alquanto di accordo e pecca di insufficiente elevazione: quelle due colonne di granito d'ordine dorico, che sostengono la balaustra sopra la porta, avrebbero fatto meglio l'ufficio loro se di maggior diametro e se non fossero l'una dall'altra lontane di troppo.
L'architetto Aresi disegnò e diresse la fabbrica.