duomo 1 archrom 5 archrom 6

L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



Conclusione

La cronologia [1]

Riesaminando ora nel suo complesso la serie dei monumenti studiati singolarmente, potremo farci una idea dell’evoluzione dell’arte romanica nella Diocesi novarese.
È necessario tuttavia stabilire anzitutto la cronologia dei monumenti stessi cioé determinare approssimativamente l’anno in cui sono stati costruiti: fissate così le linee dell’evoluzione stilistica potremo riconoscere il valore degli edifici considerati per l’arte e l’archeologia medioevale.
I monumenti più antichi sono tutti sprovvisti di atto di nascita cosicché l’età di essi può essere definita solamente attraverso l’esame ed i confronti: quelli del sec.XII sono invece in parte datati da documenti sincroni.
Pregio ed interesse straordinario hanno per questo riguardo i “testimoniali del 1157” a cui abbiamo fatto riferimento ripetutamente nell’esame dei monumenti: il valore cronologico di essi è tale che vale la pena di parlarne ancora e di darne qualche maggior notizia.
Fra i canonici di S.Maria di Novara e quelli di S.Gaudenzio non correva, nel sec.XII, buon sangue: i membri del Capitolo Gaudenziano si lagnavano che i colleghi di S.Maria non lasciavano ad essi la parte dovuta di onori e di oblazioni.
Secondo un accordo intervenuto spettava ai Canonici di S.Gaudenzio la terza parte delle decime delle “pievi” di tutto l’Episcopato Novarese, l’intervento (secondo la proporzione di uno su tre) alle consacrazioni delle chiese e la terza parte delle oblazioni relative, la partecipazione nell’assegnazione dei benefici vacanti e nell’ordinazione dei chierici e molti altri diritti del genere; ma il capitolo della Cattedrale, a quanto pare, in molti casi aveva trattenuto tutto per sé  (1).
Il Capitolo di S.Gaudenzio ricorse così al Pontefice Adriano II il quale nominò arbitro della vertenza Lanfranco, vescovo di Parma: questi ascoltate le deposizioni di molti personaggi ecclesiastici e civili  (2), emise la sua sentenza in data 2 marzo 1157 pronunciandosi altresì sulle contro accuse ritorte dai Canonici di S.Maria contro quelli avversari  (3): il 3 marzo, cioé il giorno seguente perfezionò poi la sentenza stessa con opportuni chiarimenti  (4).
Le deposizioni dei testimoni, raccolte in pergamene che si conservano nell’archivio di S.Maria, hanno notevole importanza per noi poiché ricordano esplicitamente molte consacrazioni di chiese della Diocesi coll’indicazione (più o meno precisa secondo i casi), dell’epoca in cui era avvenuta la funzione.
Purtroppo non mi è stato possibile identificare parecchie delle cappelle citate mentre altre furono distrutte e nella visita effettuata sul luogo ho potuto trovare solo più pochi conci di pietra utilizzati nella ricostruzione: l’elenco di esse è ad ogni modo altamente istruttivo per tutti i punti di vista ed io lo riproduco come segue:

(1) BSSS: LXXIX; doc. CCCXCIII (nota dorsale: Querimonie sancti gaudenti); GEMELLI: nel suo volume polemico “Dell’unica e costantemente unica chiesa cattedrale di Novara” pasS.e spec. pag 171 sS.ha negato che ai canonici di S.Gaudenzio spettassero i diritti vantati da essi.
(2) BSSS: LXXIX docc. CCCXCIII-CCCXCVIII.
(3) Ibid.: doc: CCCXCIX.
(4) Ibid.:doc. CD.