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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



NOVARA - Santa Maria d'Ingalardo

I. - L’antica chiesa è sconsacrata e ridotta a magazzino ed abitazione: l’unica parte che manifesta la struttura romanica è un’abside semicircolare che sporge dal complesso di fabbricati del cortile in cui si trova (fig.264).
Non vi sono elementi sicuri per determinare le caratteristiche dell’edificio originale: l’abside apparteneva ad una navata di poco più di 8 metri di larghezza, coperta probabilmente solo dal tetto o da un soffitto in legname poiché nei muri laterali non si scorge alcuna membratura: non è possibile peraltro riconoscere traccia alcuna delle eventuali navatelle (1) ed io sono propenso a credere che la chiesa fosse ad una sola nave.
La facciata deve certo identificarsi col muro del coro della Parrocchiale di S.Pietro al Rosario nel quale si sono scoperte due finestre bifore.
La navata aveva quindi una lunghezza di circa 16 metri oltre alla sporgenza dell’abside.
La muratura è di ottimi mattoni ben disposti in corsi orizzontali con sottili giunti di malta.


II. - La decorazione dell’abside è di archetti a due a due: ogni coppia è disposta quasi in piano cosicché la pianta esterna del coro assume andamento poligonale: l’apparecchio degli archetti è eccellente e la cornice soprastante è di mattoni tagliati a smusso.
Le finestre, da quel poco che se ne conserva specialmente all’interno dell’abside, risultano a doppia strombatura, arcuate nella parte superiore con apertura a feritoia: nella facciata vi erano bifore abbastanza spaziose con la colonnetta mediana in marmo, scolpita nello stile romanico: il capitello ha graziose volute a debole rilievo ed è sormontato da un grande pulvino (fig.265).
In un pilastro del cortile attiguo è murato un antico frammento scultorio, una semplice treccia.


III. - S.Maria d’Ingalardo è citata in un documento del 1124 fra le altre chiese della città di Novara a cui il Vescovo Litefredo condonava l’obbligo di recarsi nella chiesa madre di S.Maria nelle quattro feste principali (2).
Con la costruzione dell’attiguo S.Pietro al Rosario (3), l’antico edificio perdette ogni importanza finché, sconsacrato, tramezzato e guasto, è stato ridotto alle attuali condizioni che destano un senso di pietà.
Nell’abside si conservano pregevoli affreschi del sec. XIII che sono stati in parte ripuliti dallo scialbo dalla solerzia del parroco (4).

»»» PROH - Cella.

(1) Nello spazio eventualmente occupato dalla navatella a notte vi è ora il cortile e non si scorge traccia degli attacchi dell’absidiola con l’abside superstite. A giorno, a circa quattro metri dal muro della nave, corre parallelamente una parete, ma non vi è alcun indizio per riferirla al periodo romanico, tanto più che mancano totalmente i segni delle arcate divisorie.
(2) BSSS: LXXIX doc. CCCVII. Sancte marie ingelardi.
(3) BARLASSINA E PICCONI: Le Chiese di Novara pag.123.
(4) CASSANI: L’abside di S.Maria d’Ingalardo: Il Risveglio1935 n. 9 pag.4 ss

Immagini

Fig 264 - Novara- S.Maria d’Ingalardo - Abside
Fig 265 - Novara- S.Maria d’Ingalardo - Capitello