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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



VERBANIA - [Trobaso] - San Pietro

I. – Nell'edificio attuale sono incorporati i resti di una chiesa romanica (che pare fosse a tre navi) (24) e cioé parte della facciata e del muro laterale della navatella a notte (fig.179).
Il monumento doveva essere sprovvisto di volte.
La esecuzione della porzione superstite è abbastanza rozza: il paramento è costituito di ciottoli e pietrame, e solo nello spigolo si ritrovano blocchi di pietra foggiati sommariamente in parallelepipedi.


II. - La decorazione è limitata ad una cornice di archetti pensili senza lesene intermedie: questi archetti sono apparecchiati in pezzi di laterizio intorno ad un concio semicircolare di pietra.
Si scorgono anche le tracce di una finestra, arcuata nella parte superiore: è semplicissima e non ha decorazioni.


III. - A Trobaso furono trovate nel secolo scorso antichità romane, monete etc. (25) e nella chiesa di S.Pietro stava murata una lapide romana ora perduta (26).
La cappella di S.Pietro di Trobaso è citata esplicitamente in un antico documento intrese: è la donazione fatta da due fratelli, Ribaldo e Landoso, abitanti di Trobaso, alla Pieve di S.Vittore d'Intra, di una pezza di terra in Trobaso attigua alla Basilica di S.Pietro (prope basilicam Sancti Petri) (27); la pergamena, già attribuita al 916 dal De Vit, venne più correttamente rivendicata al 1031 dal Müller (28).
Della storia posteriore del nostro edificio conosciamo ben poco: era certamente una delle cappelle dipendenti dalla pieve di Intra (29) e fu eretta in parrocchia autonoma prima del sec. XVII (30).
La chiesa attuale risale al periodo barocco (l'altare, in legno dorato, data dal 1654) (31): evidentemente la distruzione del monumento romanico ha preceduto la costruzione della parrocchiale barocca, anzi in questa si trovano, qua e là, blocchi di pietra medioevali ricuperati dalla demolizione ed impiegati di seconda mano.
La fotografia pubblicata (fig.179) mostra le condizioni pietose delle antiche muraglie scampate al piccone dei ricostruttori: porte e finestre sono aperte senza alcun riguardo e larghe porzioni del paramento sono nascoste da brutti intonaci.

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(24) I resti sono troppo scarsi per un giudizio assolutamente sicuro ma il muro esistente appare troppo basso per far parte di una chiesa ad una sola navata.
(25) Novara Sacra 1931 pag.238.
(26) DE VIT: Lago Maggiore I pag.108: la lapide è riportata dal Mommsen al n. 6645 del Corpus Insc.
(27) MÜLLER: La collegiata vecchia intrese pag.36.
(28) Lago Maggiore I. pag.335; MÜLLER: Op. cit. pag.40.
(29) La Bolla Innocenziana del 1133 elenca Plebem de intro cum capellis suis (BSSS: LXXIX doc. CCCXX).
(30) Novara Sacra 1931 pag.240.
(31) Ibid. pag.241.

Immagini

Fig. 179 - Trobaso - S. Pietro - Resti