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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



STRESA - [Isola Superiore] - San Vittore

I. - Nella attuale chiesa di S.Vittore è inclusa parte di una antichissima cappella. L'unica parte che si può riconoscere con certezza come antica è un'absidiola col soprastante frontone (fig.1); l'abside all'interno ha m. 2,43 di larghezza e m. 1,77 di profondità (ha profondità quindi maggiore che la metà del diametro) ed è preceduta da un breve tratto (m. 0,80 circa) coperto da volta a botte e formante presbiterio.
Dall'interno del campanile attiguo si può riconoscere anche il tratto terminale del muro laterale a ponente: non è possibile invece riconoscere con sicurezza altre parti della cappella: un tratto del muro a giorno della chiesa attuale, da qualche frammento di cotto romano che si intravede tra l'intonaco, pare l'antica facciata: in questo caso le dimensioni della cappella sarebbero state circa m. 10,90 X 5,70 all'esterno, esclusa la curva dell'abside.
Comunque possiamo ritener per certo che era ad una sola navata rettangolare, orientata (fatto singolare) a notte e terminata da un breve tratto di presbiterio e da un'abside.
I muri della navata avevano lo spessore di circa cm. 50, quelli dell'abside cm. 42, quelli del tratto di presbiterio cm. 75 avendosi una risega interna di cm. 25.
La muratura è rozzissima, formata di scapoli e frammenti lapidei malamente disposti con abbondante malta senza orizzontalità nei corsi (fig.2).


II. - La decorazione esterna è formata da tre arcate cieche in cui si aprivano altrettante finestrelle: anche sul muro a ponente vi erano arcate cieche simili e dall'interno del campanile si osserva tuttora metà di una di esse: l'esecuzione di tali arcate è rozza per ogni riguardo cosicché all'esterno l'abside presenta un andamento quasi poligonale (fig.2).
La cornice che termina l'absidiola è formata da tre corsi di mattoni in successivo aggetto (fig.2).
Il frontone triangolare sovrastante ha conservato pure la sua cornice di tre mattoni aggettati eguale a quella dell'abside e nel punto più basso di essa si osservano irisvolti delle cornici dei muri laterali (fig.1) formate anch'esse di mattoni aggettati.
Le finestrelle dell'abside furono modificate od otturate: pare però che non fossero a doppia strombatura ma con strombatura appena accennata verso l'interno: in altre parole centinate ed abbastanza ampie, chiuse forse da transenne in pietra o da vetri e non a feritoia da servire senza vetri o chiusura di sorta.


III. - È probabile che questa chiesetta sia stata costruita per opera dei Monaci della Scozzola (abbazia di S.Donato di Sesto Calende) (1).
Questa abbazia aveva dei possedimenti nell'Isola Superiore: ciò appare da una lettera di Innocenzo III in cui si parla di una lite fra l'Abate di Sesto e l'Arcivescovo Milanese, reclamando l'abate il riconoscimento, fra l'altro, dei diritti suoi sugli uomini che tenevano i beni del Monastero in Isola Superiore (2).
Inoltre la chiesetta dell'Isola anticamente non era dedicata a S.Vittore: ancora ai tempi del Bescapé era dedicata a S.Gangolfo ed il Vescovo Novarese (3) ci ricordò pure esser venerato il Corpo di S.Gangolfo Martire nell'Altar Maggiore dell'Abbaziale di Sesto, fatto che conferma la dipendenza dell'Isola nell'Abbazia e la fondazione della chiesetta da parte dei Monaci.
Nel "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani" di Goffredo di Bussero si legge invece che "de santo arnulfo episcopo et confessore est festum ad altare magnum sancti donati de monasterio sexto kalendarum" (4).
È probabile che la somiglianza dei nomi abbia fatto nascere confusione tra questo S.Arnolfo, la cui festa si celebrava il 28 d'agosto, con S.Gandolfo o Gengulfo la cui festa è celebrata l'11 di maggio, per quanto la vita scritta dal cronista Milanese per S.Arnolfo "Vescovo oltremontano" poco s'accordi col racconto del Surio (5) e dei Bollandisti (6) per S.Gengulfo tormentato e tradito dalla moglie e venerato specialmente in Germania. Ad ogni modo nel 1627 la nostra chiesetta venne innalzata a dignità di parrocchia e dedicata a S.Vittore (7).
La sua struttura ricorda restauri e rifacimenti di ogni epoca e vi si riconoscono opere dei sec. XV, XVI, XVII e XVIII: le finestrelle dell'abside vennero otturate o modificate. La chiesa venne poi ampliata ripetutamente.
Nel periodo gotico venne prolungata verso giorno: nel rinascimento venne rimaneggiata colla costruzione di un nuovo coro, di due campate di nave e di due cappelle orientando così la chiesa verso oriente; l'antichissima abside divenne una semplice cappelletta laterale nella prima campata della nuova chiesa. La dignità parrocchiale spettante fino al 1627 solo alla Chiesa di S.Vittore dell'isola omonima (ora Isola Bella) venne in tale anno conferita anche alla chiesetta dell'isola inferiore che in quest'occasione mutò il titolo da San Gangolfo Martire in S.Vittore (8).
Nel periodo barocco furono eseguiti altre opere accessorie: le finestre esterne dell'abside furono otturate o rimaneggiate.

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(1) Tale abbazia venne fondata verso la metà del sec.IX da Liutardo vescovo di Pavia.
(2) BALUZIO: Epistolarum Innocentii III etc. Vol. I pag.355357.
(3) BESCAPÉ: pag.70; ed. RAVIZZA pag.89-90.
(4) Edizione MAGISTRETTI - MONNERET DE VILLARD col. 43-44. Questa discordanza tra Goffredo da Bussero ed il Bescapé venne già messa in evidenza dal Giulini (Tom. IV p. 119).
(5) De probatis Sanctorum VitiS.MaiuS.p. 141-142.
(6) Acta sanctorum. Maii. T. II p. 641 ss.
(7) DE VIT: Lago Maggiore T. II p. 217; Novara Sacra 1930 pag.273-275.
(8) DE VIT: Lago Maggiore T. II p. 217; Novara Sacra 1930 pag.273-275.
 
 

Immagini

fig.1 - Isola Superiore - S.Vittore
fig.2 - Isola Superiore S Vittore - Abside