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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



GATTICO - San Martino

I. - L’edificio è in stato di completa rovina in un bosco a settentrione del paese (fig.132).
Era una basilica a tre navate coperte dal solo tetto e terminate da altrettante absidi semicircolari: le arcate di divisione fra le tre navate erano sei per parte sostenute da pilastri di sezione rettangolare (figg.132 e 133).
La muratura è di qualità discreta: i muri sono di concrezione con paramenti in pietra squadrata; eccezionalmente nei pilastri (sotto all’imposta degli archi) negli archivolti delle absidi e nelle finestre vi sono tratti di paramento laterizio di effetto policromo: gli archi hanno apparecchio lunato (fig.134).


II. - La decorazione esterna è limitata alle cornici di archetti pensili: se ne riconoscono ancora nella facciata, nei tratti corrispondenti alle navatelle, e nell’absidiola: sono scavati con lo scalpello entro blocchi di pietra, uno per archetto.
La porta principale ha un architrave di forma particolare (1)(fig.135): le due porte laterali, una ogni navatella, sono di tipo più semplice.
Si riconosce ancora nella soglia di queste porte il foro per il perno verticale di rotazione che sostituiva i cardini ed i fori nelle spalle per la sbarra di legno di chiusura.
Le finestre sono a feritoia con strombatura.
L’unico elemento decorativo di importanza nell’interno era la policromia delle murature di cui si è già fatto cenno: del resto non vi erano ornamenti ed i pilastri erano terminati da una semplicissima sagoma ricorrente all’imposta degli archi.
Nel boschetto a levante della chiesa si conserva l’antico fonte battesimale (fig.136), enorme blocco di pietra irregolare scavato per circa dieci cm. di profondità.


III. - La chiesa di S.Martino di Gattico fu consacrata dal 1118 al 1144.
Nei testimoniali del 1157 si legge la deposizione dell’arciprete Stefano di Cureggio che prima testimonia d’aver visto consacrare fra l’altre anche la chiesa di Gattico (2) uidit ecclesias consecrari carusti, carugne et gattici et romaniani.
Lo stesso Sacerdote conferma in seguito questo fatto con giuramento aggiungendo che la consacrazione stessa ebbe luogo, per le chiese da lui nominate, sotto i vescovadi di Riccardo (1118-1119) o Litefredo (1122-1148) (3).
La nostra chiesa aveva certo dignità di Pieve: nella Bolla Innocenziana del 1133 alla Chiesa di Novara si ricorda plebem de Gatico cum capellis suis (4) fra le chiese di spettanza del Vescovo Novarese.
Non ho potuto sapere in quale epoca sia stata abbandonata la nostra Basilica: probabilmente ciò avvenne in epoca abbastanza antica poiché non vi si scorge traccia di restauri od opere barocche: la causa della sua decadenza va ricercata evidentemente nella distanza dei centri abitati cosicché vennero preferite altre chiese di accesso più comodo e facile.
Il monumento è attualmente in completa rovina; fra le navi crescono liberamente gli alberi, e le intemperie e la mano dell’uomo contribuiscono alla sua progressiva decadenza: un pilastro è già rovinato trascinando in macerie due arcate nel muro a giorno della nave; continuando così l’edificio sarà presto ridotto ad un cumulo di pietre e calcinacci.

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(1) Cfr. PORTER: Romanesque sculpture of the Pilgrimage RoadS.I pag.236. e soprastante lunetta in isfondo
(2) BSSS: LXXIX doc. CCCXCIV.
(3) BSSS: LXXIX doc. CCCXCVI.
(4) BSSS: LXXIX doc. CCCXX: la presenza dell’antichissimo fonte(fig.136) conferma la dignità plebana di S.Martino.

Immagini

Fig.132 - Gattico - S.Martino - Pianta
Fig. 133 - Gattico - S.Martino
Fig. 134 - Gattico - S.Martino - Interno
Fig. 135 - Gattico - S.Martino - Portale
Fig. 136 - Gattico S.Martino - Fonte battesimale