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L'Architettura Romanica nel Novarese - I Monumenti



AGRATE CONTURBIA - Battistero

I. - Il Battistero d’Agrate è di pianta eccezionale: in linea di massima può essere definita come circolare con pilastri sporgenti all’interno (fig.140) al piano inferiore: ottagonale superiormente.
Ad oriente vi sono tuttavia due piccole absidiole che modificano sensibilmente l’andamento planimetrico predetto: esse sono disposte ai due lati della porta d’ingresso e servivano evidentemente per due altarini (fig.140) e (fig.141).
In ognuna poi delle altre faccie risulta una nicchia di pianta quasi rettangolare mentre le absidiole hanno planimetria press’a poco ovale:
tutte queste nicchie corrispondono all’allargamento che si osserva esternamente dal tamburo ottagonale alla parte sottostante ed avevano evidentemente una funzione statica servendo di valido rinforzo alla spinta della cupola (fig.142).
La muratura è di qualità discreta ed è di due specie ben distinte: il portale d’ingresso, le due absidiole e tutto il tamburo sono in blocchi di pietra squadrata disposta in corsi regolari con giunti ripassati colla cazzuola: tutto il resto, cioè, la parte inferiore di pianta circolare è di ciottoli disposti a spina pesce in corsi segnati da linee orizzontali (fig.143) tracciate colla cazzuola sulla malta fresca.
Nella muratura del primo tipo, fra i blocchi sono interposti alcuni mattoni ora isolatamente ora disposti a formare piccoli tratti di muratura laterizia: nei paramenti di ciottoli non vi sono invece parti in cotto.
I paramenti di tutte due le categorie sono stati alterati e danneggiati da un recente restauro e non possono quindi essere studiati in modo soddisfacente.
Generalmente si è scritto che il paramento di ciottoli corrisponde ad una fase costruttiva più antica cosicché la struttura attuale sarebbe sorta utilizzando una parte del Battistero preesistente.
Sebbene non facciano difetto elementi contrari a questa tesi (1) allo stato attuale delle cose (2) anch’io mi associo all’opinione corrente (3) che è appoggiata anche da considerazioni storiche che si accenneranno più avanti.
Il Battistero più antico avrebbe avuto pianta rotonda e nell’attuale monumento se ne conserva la parte inferiore, eccezione fatta per le absidi costruite in seguito, sempre nel periodo romanico, insieme ai pilastri sostenenti la cupola e la cupola stessa.
La volta è ben eseguita come un padiglione ottagonale: agli angoli vi sono mensolette come nel battistero di Baveno.


II. - La decorazione è limitata a pochi particolari: il tamburo e le absidiole del piano inferiore hanno archetti pensili ricavati con lo scalpello da blocchi di pietra od apparecchiati di cotto intorno a conci semicircolari: la parte inferiore è poi coronata da una sagoma ricorrente: l’esecuzione degli archetti, in pietra o mattoni, è discreta: sono tutte opere del secolo XII.
Il tamburo è ornato anche da grandi trifore cieche che ricordano le loggette e le gallerie delle maggiori costruzioni del tempo.
Le finestre sono sottili ed alte a doppia strombatura: la porta anteriore è accuratamente apparecchiata con lunetta in isfondo, con tracciato a ferro di cavallo, ma non ha lavori di scoltura.
In tutta la parte più recente un elemento decorativo di una certa importanza è l’effetto policromo della pietra e del mattone.
Nella parte posteriore, cioè nel muro più antico, vi è una porticina sovrastata da una lunetta in isfondo di apparecchio molto rozzo; la costruzione primitiva era probabilmente sprovvista di qualsiasi decorazione esterna: ora, almeno, non se ne conserva più nulla.
All’interno non vi sono ornamenti: i pilastri appoggiati alle pareti hanno una semplice fascia di imposta e le piccole mensolette della volta non hanno decorazioni di sorta (fig.142)


III. - La storia religiosa di Agrate non è priva di interesse: è località antica e nel suo territorio fu rinvenuta un’iscrizione romana (4).
Agrate è poi ricordata come «curtis» nel sec. X: nel 962 fu donata da Ottone I ai Canonici di S.Giulio in occasione della vittoria riportata allora all’Isola di S.Giulio: alla «corte» d’Agrate erano annessi diciassette «mansi» (5).
L’antica (6) chiesa di S.Vittore (7) a cui il Battistero apparteneva non ebbe mai dignità plebana, per quanto consta: non è ricordata come tale nella Bolla Innocenziana del 1133 (8) né in alcuna pergamena o carta di sorta: essa fu eretta in parrocchia dal Bescapé che non seppe spiegarsi la presenza del Battistero proprio delle chiese plebane (9).
Io penso che questo Battistero sia stato originato dall’antica «curtis» poiché nell’alto medio evo spesso le corti erano provviste di fonte e quindi, talvolta, continuarono nelle «plebi» posteriori: si sarebbe avuta così una ricostruzione di un antico fonte ma non si può ammettere la creazione di un Battistero per una chiesa non plebana nel sec. XII.
Infatti il nostro edificio fu consacrato fra il 1122 e il 1148 e la costruzione di esso deve essere stata fatta immediatamente prima della consacrazione: noi abbiamo dai testimoniali Novaresi del 1157 la deposizione del preposito di S.Giulio che attesta di avere visto consacrare «S.Giovanni d’Agrate» ai tempi del Vescovo Litefredo (1122-1148) e non vi può esser dubbio al proposito (10).
Dopo la costruzione esso fu decorato da un interessante affresco del sec. XV nella nicchia mediana a notte (fig.142): in seguito fu soppresso il fonte battesimale, ora accennato da tre gradini discendenti in ottagono.
Nel periodo barocco l’edificio fu circondato da fabbricati vari, fu aggiunto un portichetto davanti all’ingresso e fu distrutta l’absidiola a notte per costruire una cappella quadrata.
Tutte queste opere si osservano ancora nel 1880 nei disegni illustrativi di Mella (11).
In epoca più vicina a noi il Battistero fu isolato e l’absidiola a notte ricostruita sulle antiche fondazioni. Pochi anni fa (dopo il 1912) la muratura fu guastata da un rustico lavoro di ripassatura dei giunti.

»»» CONTURBIA - S. Giorgio.

(1) Nel muro di ciottoli sono incastrate lesene in mattoni e blocchi squadrati evidentemente analoghi a quelli della parte più recente: il muro a ciottoli non ha cornici di archetti pensili cosicché vien naturale pensare che questa parte fosse meno in vista e che il paramento di pietra concia fosse riservato alle parti di maggiore importanza decorativa: si può osservare tuttavia che le lesene possono essere state applicate in rottura e che gli archetti pensili possono esser stati distrutti tanto più che da questa parte dell’edificio furono addossate, per molto tempo, altre costruzioni.
(2) La muratura è stata ripassata malamente nei giunti cosicché non si può studiare la linea di separazione fra i due tipi di paramenti.
(3) I paramenti di ciottoli hanno linee orizzontali tracciate sulla malta ma non quelle lineette oblique fra l’uno e l’altro elemento che si trovano generalmente nelle murature del sec. XII: l’uso dei ciottoli è limitato al tratto descritto e non si ritrovano mai corsi di essi alternati ai blocchi di pietra.
(4) SCARZELLO: Museo della Canonica Arc. XXV. n. 2 pag.86.
(5) BESCAPÈ: Novaria Sacra pag.176 ed. Ravizza pag.185.
(6) La «basilica sancti victoris constructa infra castro agredade» è ricordata già nel 976 in un atto di permuta. BSSS: LXXVIII doc. LXXIX.
(7) La chiesa di S.Vittore di Agrate è orientata con tre navi spartite da pilastri e coperte, in origine, da legname: essa secondo Ravizza (pag.126 nota 112) era di pietre riquadrate ed antica: la muratura è ora irriconoscibile né si può scorgere elemento decorativo od altro che ne stabilisca l’età: la struttura dell’edificio e la sua forma sembrano indicare una epoca antica, probabilmente quella romanica, ma allo stato attuale delle cose non è possibile dare un giudizio serio. Nella chiesa è conservato un bell’affresco del sec. XV ed un frammento di un altro della stessa epoca è murato fra le rocce finte di una grotta di Lourdes: pochi anni fa il parroco, volendo procedere a restauri richiese un sopraluogo ad un sacerdote milanese, intenditore d’arte, il quale riconobbe qua e là sotto all’intonaco, a quanto se ne racconta in «Novara Sacra» 1930 pag.290, numerosi affreschi antichi e diede questo parere: «Appaiono (gli affreschi) tanto danneggiati da manufatti, screpolature di vecchia data da rendere impossibile una opera di vantaggioso restauro. Parecchie teste mancano, altre sono deturpate e le parti non ancora distrutte rappresentano un minimo d’importanza». In seguito a questo giudizio tutta la chiesa fu decorata con ornamenti moderni e figure tanto da farla parer nuova e gli affreschi, a quanto pare, distrutti.
(8) BSSS: LXXIX doc. CCCXX: in questa bolla si ricorda «plebem de Xuno cum suis capellis». Agrate doveva essere una di queste cappelle.
(9) Novaria Sacra pag.108 ed. Ravizza pag.125-126. L’erezione in parrocchia ebbe luogo nel 1593. Cfr. Novara Sacra 1930 pag.289.
(10) BSSS: LXXIX doc. CCCXCVIII: «Prepositus sancti iulii iuramento dixit... uidit... in consecratione sancti iohannis de Agrada tempore episcopi litefredi redemundum in officio acolitatus paratum.....».
(11) Cfr. Atti Società di Archeologia e Belle Arti per la Provincia di Torino, vol. IV fasc. I 1880: MELLA: I Battisteri di Agrate Conturbia e Albenga tav. V: i prospetti di Mella sono inesatti nella sistemazione del tetto della parte inferiore.

Immagini

fig.140 - Agrate Conturbia - Battistero - Pianta
fig.141 - Agrate Conturbia - Battistero
fig.142 - Agrate Conturbia - Battistero - Interno
fig.143 - Agrate Conturbia - Battistero